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Pneumatici e auto elettrica, come aumentare l’autonomia fino a 60 chilometri
Arrivano i pneumatici pensati per le auto elettriche più sportive. Michelin: “Così l’autonomia sale fino a 60 chilometri in più”
Dell’importanza dei pneumatici, troppo spesso sottovalutata, vi abbiamo parlato molte volte. Le ragioni? Semplici, sono il contatto fra l’auto (ma anche la moto o la bicicletta) e la strada e a loro è demandata tenuta di strada e sicurezza. Inoltre, dalla loro pressione, dipendono in buona parte anche sicurezza, consumi ed emissioni. Nell’auto elettrica si aggiunge un valore ulteriore, l’efficienza.
Efficienza che incide sui consumi (su un’auto tradizionale) e sull’autonomia per auto a emissioni “zero”. A questo si aggiunga che le auto elettriche ormai hanno raggiunto prestazioni notevoli, tali da richiedere pneumatici con caratteristiche specifiche: bassa rumorosità, elevato comfort, minor resistenza al rotolamento, resistenza alle forti accelerazioni. Pneumatici, se possibile, realizzati con materiali e processi produttivi sempre più sostenibili.
Michelin, meno rumore e più autonomia elettrica
Pensato per un impiego estivo, l’ultima novità si chiama Pilot Sport EV, è stato progettato appositamente per equipaggiare le auto elettriche più prestazionali (si adatta a cerchi da 19 a 22 pollici) e, secondo quanto dichiara Michelin, questo pneumatico assicura un’elevata aderenza su asfalto asciutto e bagnato – indipendentemente dal livello di usura – proprio perché realizzato pensando alle caratteristiche e alla distribuzione dei pesi delle auto elettriche più prestazionali (disposizione e peso delle batterie, caratteristiche di accelerazione e sportività).
I fattori che possono influenzare l’autonomia di un’auto elettrica:
- stili di guida
- tipologia del percorso
- velocità
- condizioni di carico
- pressione e tipologia pneumatici
- utilizzo del climatizzatore
- condizioni climatiche
Alle caratteristiche citate, i nuovi Pilot Sport EV aggiungono una maggiore resistenza all’usura, una riduzione del rumore di rotolamento (avvertibile in movimento dall’interno dell’abitacolo) fino al 20 per cento e – soprattutto – un’autonomia “extra” fino a 60 chilometri (calcolata su un’auto elettrica con autonomia dichiarata di 540 chilometri), merito della “bassissima resistenza al rotolamento”, sottolineano in Michelin.
Il valore dell’esperienza nel campionato di Formula E
Michelin, fra le aziende che per prime hanno creduto nella Formula E, il campionato dedicato alle auto elettriche, per sviluppare il Pilot Sport EV ha sfruttato proprio l’esperienza di sei anni di competizioni e di progressi tecnologici. Una delle caratteristiche più importanti per un pneumatico è proprio la mescola, che in questo caso è più dura al centro del battistrada, “così da offrire un’elevata aderenza per gestire gli elevati livelli di coppia che caratterizzano le auto sportive elettriche”, hanno spiegato i tecnici Michelin. Una mescola capace – secondo il costruttore – di ridurre il consumo di energia e di assicurare elevati chilometraggi.
Pneumatici e ambiente, un rapporto difficile (ma possibile)
Michelin è da tempo impegnata a migliorare la sostenibilità, sia dei processi produttivi, sia dei prodotti. In particolare, il costruttore francese (che ha diversi siti produttivi anche in Italia), ha ridotto le emissioni di CO2 dei suoi siti industriali del 25 per cento dal 2010 con l’obiettivo di raggiungere la neutralità carbonica entro il 2050. A questo proposito Michelin ha dichiarato di essere impegnata a finanziare progetti di compensazione e, in particolare di utilizzare “i crediti di carbonio derivanti da questi progetti per contribuire alla compensazione delle le emissioni residue legate alla produzione del Pilot Sport EV”, considerando i processi dall’estrazione delle materie prime alla consegna del pneumatico al consumatore.
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