Poliomielite a Gaza, arrivate 25mila fiale di vaccino dalle Nazioni Unite

Consentiranno di vaccinare oltre un milione di persone, soprattutto bambini, per i quali la poliomielite può essere letale. Ma per condurre una campagna di vaccinazione serve un cessate il fuoco immediato, insiste l’Onu.

Domenica gli operatori sanitari presenti nella Striscia di Gaza hanno ricevuto il primo lotto di vaccini contro la poliomielite inviato dalle Nazioni Unite, fondamentali per portare avanti una campagna di vaccinazione che si preannuncia disperata, perché condotta sotto i bombardamenti dell’esercito israeliano. Si tratta di 25mila fiale contenenti 1,2 milioni di dosi di vaccino che verranno conservate in una struttura gestita dall’Unicef, l’agenzia dell’Onu per l’infanzia. Grazie al primo carico di vaccini gli operatori sanitari ancora presenti nelle Striscia potranno iniziare una campagna di immunizzazione di massa tra i bambini, come annunciato domenica sera il ministero della Sanità di Gaza. Il ministero ha aggiunto che spera di vaccinare 640mila bambini fino a 10 anni, ai quali verranno somministrate due dosi ciascuno. Nei prossimi giorni è atteso l’arrivo di altre 365mila dosi.

L’allarme polio tra i bombardamenti

L’allarme riguardo una potenziale epidemia nella Striscia di Gaza era scattato solo pochi giorni fa, quando i funzionari delle Nazioni Unite hanno confermato il primo caso di poliomielite in 25 anni, riscontrato in un bambino di 10 mesi rimasto parzialmente paralizzato a una gamba. In seguito, sono stati rilevati altri due casi sospetti, ma sembrerebbe trattarsi di asintomatici. I sintomi della malattia, che colpisce soprattutto i bambini sotto i cinque anni, secondo l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) possono includere febbre, vomito e rigidità degli arti. Nei casi più gravi, la poliomielite può portare alla paralisi parziale o totale permanente della persona infetta. A parare il prezzo più salato sono soprattutto i bambini molto piccoli – al di sotto dei 5 anni – per cui può rivelarsi fatale.

Una vista della distruzione causata dagli attacchi israeliani alla sede dell’UNRWA, che fornisce assistenza a milioni di palestinesi ed è affiliata alle Nazioni Unite, il 21 febbraio 2024 © Dawoud Abo Alkas/Anadolu via Getty Images

“Il solo vaccino contro la poliomielite è la pace”

Era da alcuni mesi che il timore per l’insorgere della malattia si stava diffondendo, dal momento che delle tracce di poliovirus di tipo 2 erano state rilevate all’interno di campioni raccolti dalle acque reflue del territorio a giugno. Questo virus altamente infettivo contamina proprio l’acqua. Dopo undici mesi di guerra i sistemi di approvvigionamento idrico di Gaza sono al tracollo, e per questo anche l’accesso sicuro all’acqua risulta altamente compromesso.

In una conferenza stampa tenutasi la scorsa settimana, le Nazioni Unite hanno a chiesto una pausa di una settimana nella lotta per portare avanti una campagna di vaccinazione antipolio per oltre 640.000 bambini di età inferiore ai 10 anni. In particolare, il segretario generale António Guterres ha affermato che “il solo vaccino contro la poliomielite nella Striscia di Gaza è la pace”, facendo capire che sarà impossibile condurre una campagna di vaccinazione senza che si arrivi prima ad un cessate il fuoco.

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