Il Parlamento europeo ha approvato la riforma la Politica agricola comune (Pac). Greta Thunberg: “Così si alimenta la distruzione ecologica”.
Il Parlamento europeo ha approvato il pacchetto di riforma della Politica agricola comune (Pac). Il documento, secondo quanto comunicato dall’organismo legislativo comunitario, si basa su un “maggiore sostegno per chi adotta pratiche rispettose del clima e dell’ambiente”, “più aiuti alle piccole e medie imprese”, “misure ad hoc per sostenere gli agricoltori durante le crisi”, nonché “sanzioni più severe in caso di infrazioni ripetute, ad esempio delle norme sull’ambiente o sul benessere degli animali”.
Le linee guida della nuova Politica agricola comune
In particolare, gli eurodeputati chiedono che almeno il 35 per cento del bilancio sia dedicato a misure legate al clima e all’ambiente. Inoltre, “il 30 per cento del bilancio per i pagamenti diretti sarà destinato a regimi ecologici volontari che potrebbero aumentare il reddito degli agricoltori”. Nel testo si invitano poi gli stati membri “a incoraggiare gli agricoltori a destinare almeno il 10 per cento dei propri terreni a interventi paesaggistici a sostegno della biodiversità, quali siepi, alberi non produttivi e stagni”.
Sono state inoltre respinte tutte le proposte per modificare le norme attuali per i nomi dei prodotti con carne a prodotti contenenti carne. Non cambierà quindi nulla per i prodotti a base di vegetali e per gli appellativi che sono utilizzati attualmente quando sono messi in vendita (dagli hamburger vegetariani alle bistecche di tofu).
Greta Thunberg: “La nuova Pac alimenta la distruzione ecologica”
Sul testo sono tuttavia piovute forti critiche da parte delle organizzazioni non governative ambientaliste. In particolare, secondo Greenpeace la nuova Pac è “un disastro per le piccole aziende agricole, per la natura e per il clima”. In particolare, la militante svedese Greta Thunberg ha parlato di scelte che «alimentano la distruzione ecologica. Undici mesi dopo che il Parlamento europeo ha dichiarato l’urgenza climatica, lo stesso organismo ha votato il proseguimento di un politica agricola che, riassumendo, finanzia la rovina ecologica con circa 400 miliardi di euro”. Secondo la giovane attivista, ciò mostra “una volta ancora l’ampiezza del fossato che separa le politiche attuali da ciò che occorrerebbe fare per conformarsi all’Accordo di Parigi”.
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