Quasi un milione di bambini nascono privi di vita ogni anno per colpa dell’inquinamento dell’aria. A spiegarlo è uno studio scientifico pubblicato dalla prestigiosa rivista Nature Communications, secondo il quale a provocare la morte dei piccoli è l’esposizione a polveri sottili PM2,5. Ovvero, le più piccole, capaci di penetrare nel sangue umano attraverso la respirazione (e in gran parte prodotte dalla combustione di fonti fossili).
A study in @NatureComms suggests that increasing exposure to fine particle air pollution during pregnancy is associated with an increased risk of stillbirths in low- and middle- income countries. https://t.co/VcpxlYdPoEpic.twitter.com/uOXJPhkGCn
Lo studio ha analizzato 45mila casi di bambini nati morti
Lo studio si è concentrato su un ampio gruppo di 54 nazioni a basso e medio reddito, presenti in Asia, Africa e America Latina. È qui, infatti, che si concentra il 98 per cento delle nascite di bambini privi di vita. Quindi è stato esteso a 137 paesi, considerando i dati sulle concentrazioni di PM2,5. E se erano già noti i rischi provocati dall’inquinamento dell’aria in gravidanza, lo studio rappresenta il primo in assoluto a quantificare il numero di decessi.
Per ottenere il risultato, gli autori hanno analizzato i dati relativi a ben 45mila casi di bambini nati morti nelle nazioni oggetto dello studio. La cifra a cui si è giunti, che sfiora appunto il milione di casi, è agghiacciante. D’altra parte, un rapporto dell’Unicef pubblicato nel 2020 aveva descritto il fenomeno a livello mondiale come una “tragedia dimenticata”.
Le polveri sottili già trovate nei polmoni e nel cervello dei neonati
Il nuovo studio epidemiologico non ha precisato il modo in cui le polveri sottili interagiscano concretamente con il feto, provocandone la morte. Ma già in passato altre analisi avevano rivelato la presenza di particolato nei polmoni e nel cervello dei neonati, così come nella placenta.
A new study finds a connection between fine-particle air pollution and the rate of stillbirths in low- and middle-income countries https://t.co/RQeVzxIMrw
Il totale di bambini nati morti nel mondo, nel 2015, è stato di 2,09 milioni. Di questi, secondo i ricercatori, circa 950mila casi (pari al 45 per cento) sono attribuibili alle concentrazioni elevate di polveri sottili. Ovvero superiori a 5 microgrammi per metro cubo di aria.
L’albero potrebbe avere fino a mille anni, ma è stato scoperto solo dal 2009, dopo la segnalazione di una band della zona, che ora gli dedicherà un brano.
Il 29 ottobre 2018, le raffiche di vento della tempesta Vaia hanno raso al suolo 40 milioni di alberi in Triveneto. Una distruzione a cui si sono aggiunti gli effetti del bostrico, che però hanno trovato una comunità resiliente.