Si è verificato uno sversamento di petrolio a Poole Harbour, in Inghilterra.
Sono finite in mare circa 200 tonnellate di liquido, composto da acqua e petrolio.
La società petrolifera Perenco sostiene che la perdita sia stata fermata.
L’incidente ha colpito un ecosistema di grande interesse naturalistico.
C’è chi teme che sia un disastro ambientale. Nella giornata di domenica 26 marzo, si è verificata una perdita in un oleodotto gestito dalla società anglo-francese Perenco. Come risultato, circa 200 barili di acqua mista a petrolio si sono riversati nelle acque di Poole Harbour, nel Dorset, nella costa sud dell’Inghilterra.
La dinamica dell’incidente nel giacimento petrolifero
Lo sversamento si è originato a Wytch Farm, un giacimento petrolifero con impianto di lavorazione che produce circa 14mila barili di petrolio al giorno. Lo riporta la Bbc. Per cause non ancora del tutto chiarite, è fuoriuscita dall’oleodotto una quantità equivalente a 200 barili di fluido di riserva, costituito per l’85 per cento da acqua e per il 15 per cento da petrolio. Le autorità hanno dichiarato che si tratta di un grave incidente, cioè di “un evento o una situazione con una serie di gravi conseguenze che richiedono l’adozione di disposizioni speciali da parte di una o più agenzie di pronto intervento”.
A major incident has been declared due to an oil leak from the Wytch Farm oil field.
Please find more information below – further updates will be provided when we know more.
All partner agencies are working closely together to ensure all measures needed are being enacted. pic.twitter.com/NAJsnxaITt
La compagnia petrolifera Perenco, tramite una nota, fa sapere di avere immediatamente attivato le proprie squadre di emergenza, bloccando la fuoriuscita e dispiegando barriere per proteggere Poole Harbour, in collaborazione con le autorità portuali. Sostiene inoltre che la chiazza di liquido si stia già disperdendo e che non ci siano rischi di ulteriori perdite.
Very sadly, it seems there has been an oil leak in Poole Harbour, at a pipeline owned by climate criminals Perenco
As long as our energy supplies & economy are so beholden to fossil fuel interests incidents such as this are inevitable, our precious eco-systems collateral damage pic.twitter.com/ttR9ldKLWC
— Extinction Rebellion BCP (@xrBmthXchPoole) March 26, 2023
Preoccupano le conseguenze su Poole Harbour
Le autorità portuali, da parte loro, hanno emanato il divieto di nuotare nei dintorni e hanno dato istruzioni ai cittadini di lavarsi immediatamente con acqua e sapone dopo qualsiasi contatto con il liquido. Anche l’Agenzia per l’ambiente britannica è stata coinvolta.
Preoccupa il fatto che Poole Harbour, oltre a ospitare il giacimento petrolifero, sia il porto naturale più grande d’Europa e anche un sito di interesse scientifico speciale. Questo per via del suo “ambiente naturale unico”: le sue vaste paludi salmastre e distese fangose sono infatti l’habitat per diverse specie di uccelli in via di estinzione, tra cui l’avocetta (Recurvirostra avosetta), la platalea (nota anche come spatola) e la pittima reale (Limosa limosa). Caratteristiche che lo rendono molto apprezzato nel Regno Unito e all’estero.
Da un tribunale olandese arriva una sentenza storica: la multinazionale petrolifera Shell dovrà tagliare le emissioni in linea con l’Accordo di Parigi.
La lobby Usa del settore oil&gas preferisce la prospettiva di una carbon tax a quella di leggi più dure. Ci sono vari motivi alla base di questa scelta.