A dare la notizia dello stop alle coltivazioni geneticamente modificate di mais attraverso un decreto interministeriale è stata la ministra dell’Agricoltura Nunzia De Girolamo. Tra le motivazioni c’è la preoccupazione sollevata da uno studio del Consiglio per la ricerca e la sperimentazione in agricoltura sostenuto anche da un altro dossier tecnico scientifico dell’Istituto superiore per
Il popcorn di Frankenstein
Arriverà o no il popcorn transgenico? Dipenderà dal Consiglio dei Ministri UE, nei prossimi tre mesi, che deciderà se autorizzare o no l’importazione in Europa del nuovo mais transgenico NK603 della Monsanto. Una settimana fa il Comitato sugli OGM, infatti, composto da tecnici, scienziati ed esperti ambientali dei diversi Paesi europei, si è spaccato, non
Arriverà o no il popcorn transgenico? Dipenderà dal
Consiglio dei Ministri UE, nei prossimi tre mesi, che
deciderà se autorizzare o no l’importazione in Europa del
nuovo mais transgenico NK603 della Monsanto.
Una settimana fa il Comitato sugli OGM, infatti, composto da
tecnici, scienziati ed esperti ambientali dei diversi Paesi
europei, si è spaccato, non ha raggiunto la maggioranza
qualificata e non è riuscito a decidere sulla proposta
presentata dalla Commissione UE di importare il nuovo mais.
L’Italia ha votato contro l’importazione, in buona compagnia di
Austria, Danimarca, Grecia e Lussemburgo. La Germania si è
astenuta, mentre si sono espressi a favore dell’introduzione degli
OGM ben nove Paesi: Francia, Belgio, Portogallo, Spagna, Irlanda,
Olanda, Finlandia, Svezia e Gran Bretagna.
Al momento del “no” all’importazione da noi, le azioni Monsanto
sono scese di 11 cents alla borsa di New York.
Nel dicembre scorso, un’altra richiesta di commercializzazione sul
territorio europeo di mais transgenico, il Bt11, era già
stata respinta. Ma incombono ora altre 24 varietà di piante
geneticamente modificate e prodotti alimentari (metà dei
quali Monsanto) – in “lista d’attesa” per l’approvazione da parte
dell’UE.
La Monsanto Co. si dichiara “ottimista” riguardo all’abbassamento
delle barriere contro le piante transgeniche. “Noi confidiamo che
il mais verrà approvato” ha dichiarato all’agenzia Reuters
il vice presidente Monsanto, Brett Begemann.
Il governo britannico nel frattempo si dice pronto ad autorizzare
la coltivazione di mais transgenico, nonostante l’opposizione di
una larga fetta dell’opinione pubblica. Lo riporta il quotidiano
“The Guardian” secondo il quale l’annuncio ufficiale sarà
dato la prossima settimana.
Nell’articolo si ricorda tuttavia che una serie di inchieste hanno
mostrato come una larga maggioranza di britannici sia contraria
agli Ogm e ha chiesto che siano banditi dalla catena
alimentare.
Quella sul mais transgenico si configura quindi come il primo,
grande scontro tra istituzioni internazionali e industrie dopo una
moratoria non ufficiale di cinque anni.
Addio mais naturale? Chissà, andando al cinema potremmo in
futuro non solo vedere mostri sullo schermo. Potrebbe capitare che
ce li mangiamo…
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