Questo hummus preparato con carote, curry e menta è una variante della classica ricetta con i ceci, altrettanto fresca e gustosa!
Il porro, ortaggio anti spreco: caratteristiche, proprietà nutrizionali e spunti culinari
Il porro è un ortaggio versatile ricco di virtù detox, di cui non si spreca nulla. È parente di aglio e cipolla di cui può essere una delicata alternativa gustosa e sorprendente.
- Il porro appartiene alla stessa famiglia di cipolla e aglio, con i quali condivide il principio attivo della illicina, ma è più digeribile. È un ortaggio che si trova tutto l’anno, poiché non teme il freddo. Ne esistono diverse varietà diffuse in tutto il mondo.
- È diuretico e blandamente lassativo. Ricco di fibre e minerali, praticamente senza grassi.
- In cucina stupisce per la sua versatilità, tante le idee per gustarlo al meglio.
Anticamente i porri erano considerati un toccasana per la voce, tanto che, secondo Plinio, l’imperatore romano Nerone nella speranza di migliorare il suo canto ne consumava tali quantità da essere soprannominato “il porrofago”. Gli Antichi Romani li diffusero in Europa, portandoli nelle loro terre di conquista, tra cui il Galles. Qui piacquero tanto da diventare simbolo nazionale. Si racconta che San David, patrono del Galles, ordinò ai soldati gallesi di mettere un porro sull’elmo per distinguersi dagli avversari durante una battaglia contro i Sassoni combattuta (neanche a dirlo) in un campo di porri. Nel Cinquecento già erano note le loro virtù diuretiche, la capacità di aiutare le vie respiratorie, alleviare il mal di testa e l’ebrezza. La fama delle loro proprietà afrodisiache fu raccontata dal Boccaccio che li definì “la forza dell’amore che non conosce età”.
Il consumo equilibrato del porro provoca l’urina, facilita le mestruazioni, … stimola Venere; cotto con le mele pulisce i polmoni, riduce l’asma… cotto sotto la cenere risolve il mal di testa; toglie l’ubriachezza… migliora la voce e fa feconde le donne.
Caratteristiche e varietà
Il porro è un ortaggio erbaceo che si distingue per le belle foglie piatte, verdi e carnose, proseguimento al di sopra della terra del bulbo bianco, la parte più apprezzata in gastronomia. Questo ortaggio cresce anche nelle zone fredde senza problemi, resiste al gelo e, una volta colto, si conserva per mesi nell’orto, adagiato in un solco e rincalzato di terra.
È tipico del bacino del mar Mediterraneo, coltivato fin dall’antichità classica da Romani ed Egizi. Il suo nome botanico è Allium porrum, appartiene alla famiglia delle Liliaceae, al genere Allium, appunto, come cipolla, aglio, scalogno ed erba cipollina. Il suo gusto dolce e delicato lo rende un valido sostituto di questi ortaggi, adatto ai palati più delicati.
Del porro esistono diverse varietà, ottenute grazie ad alcuni incroci. Si distinguono secondo il periodo di produzione, tra autunnali (raccolti in ottobre), più teneri e con bulbo allungato, e invernali, duri e saporiti, con bulbo corto e tozzo (raccolti da novembre a marzo).
Sono interessanti da segnalare alcuni porri originari di determinate territori italiani. Tra questi il porro dolce lungo di Carmagnola. È un prodotto agroalimentare tradizionale. In quanto tale può essere coltivato e prodotto in Piemonte con deroghe sanitarie che permettono di rispettarne storicità e particolarità dei metodi di lavorazione, conservazione e stagionatura tradizionali, non industriali, che durano da ben 25 anni. Viene raccolto da ottobre a marzo. Anche il porro di Cervere, in provincia di Cuneo, e molto rinomato per le sue caratteristiche, tra cui morbidezza del gusto e alta digeribilità. Sono il microclima locale e il terreno in cui cresce a renderlo così delicato, composto da limo, sabbia fine e calcare. Ogni anno una fiera tradizionale ne esalta storia e virtù.
Perché fanno bene i porri. Proprietà e i valori nutrizionali
Fin dall’antichità si riteneva, come già indicato dal medico Castore Durante alla fine del 1500, che i porri aiutassero la fecondità femminile e migliorassero la voce. In effetti, secondo la medicina cinese sono un alimento riscaldante (yang) e oggi la scienza pare ne confermi le capacità afrodisiache. Sono amici delle donne in particolare perché contengono buone quantità di acido folico, importante alleato in gravidanza.
Tra le loro tante virtù spiccano le proprietà blandamente lassativa e diuretica, che li rendono indicati nella lotta contro calcoli renali e renella ma non per chi soffre di incontinenza urinaria o pressione bassa (sono sconsigliati anche a chi è allergico all’allicina o al nichel). Sono dunque un ottimo alimento detox.
I porri sono poco calorici e ricchi di fibre, di minerali, scarsi di proteine e praticamente senza grassi. Contengono molto più calcio della cipolla, più potassio, ferro e fosforo. Superano, anzi duplicano aglio e cipolla nel contenuto in vitamina C e proteine. Hanno un ruolo protettivo per le cellule, sono antisettici e utili nelle bronchiti.
Come mangiare i porri: idee per la cucina
È una verdura antispreco perché del porro si mangia quasi tutto. Una volta eliminate le radici e le punte delle foglie più rovinate, il resto del porro si può utilizzare in cucina.
La parte verde delle foglie, più fibrosa e dal sapore deciso, può essere bollita per renderla più morbida. Diventa perfetta per la preparazione di una millefoglie vegetariana, in cui del porro, appunto, non si spreca praticamente nulla. Sono poi squisiti al forno, magari in gratin o persino alla brace, ottimi aggiunti alle zuppe e alle creme che arricchiscono di sfumature delicatamente aromatiche. Si sposano al gusto dolce della zucca e con i ceci. Diventano poi una vera golosità insieme alle patate in un rösti che scalda il cuore d’inverno.
Ma il meglio, dal punto di vista nutritivo, lo danno a crudo: si tagliano a rondelle sottili a partire dal bulbo croccante (privato della radice) fino al verde del fusto ancora tenero e si aggiungono nelle insalate di stagione. Prova anche ad usarli in alternativa alla cipolla o all’aglio: sono delicati di gusto e rendono più digeribili le tue preparazione gastronomiche.
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