La Cop16 sulla biodiversità si conclude con pochi passi avanti. Cosa resta, al di là della speranza?
Si è conclusa il 2 novembre la Cop16 sulla biodiversità, in Colombia. Nonostante le speranze, non arrivano grandi risultati. Ancora una volta.
L’area marina protetta del comune pugliese elargirà un premio di cento euro per ogni tartaruga salvata e consegnata ai soccorritori. È il primo caso in Italia.
Si stima che ogni anno nel Mediterraneo la pesca professionale causi la cattura “accidentale” di oltre 130mila esemplari di Caretta caretta, specie prioritaria inserita nella Direttiva Habitat e classificata come “vulnerabile” dalla Lista Rossa della Iucn. Di queste tartarughe marine circa 50mila vengono catturate nei mari italiani, abboccando agli ami o rimanendo impigliate nelle reti, e circa 10mila non sopravvivono alla cattura.
Proprio per cercare di ridurre la mortalità di questi affascinanti e sempre più rari rettili marini, l’area marina protetta di Porto Cesareo (Amp), in provincia di Lecce, situata sulla costa ionica, ha istituito un fondo di soccorso per pescatori che salvano le tartarughe. Il Consorzio di gestione dell’area protetta ha deciso, caso unico in Italia, di prevedere nel suo bilancio “uno speciale fondo di sostegno per i pescatori, che avendo prestato soccorso ad una tartaruga, e consegnando la stessa ancora in vita ai soccorritori designati, faranno richiesta del contributo”.
Leggi anche: La vita segreta delle tartarughe marine in Italia
La somma annuale stanziata per l’iniziativa è di mille euro, e per ogni tartaruga marina salvata e consegnata ai soccorritori verrà riconosciuto ad ogni capobarca un contributo di cento euro. Non si tratta di somme particolarmente ingenti, ma è comunque un importante incentivo per favorire la salvaguardia di questi animali, sempre più minacciati dall’impatto antropico.
Leggi anche: Quante tartarughe marine sono nate in Calabria nel 2019
“Col fine si salvare il maggior numero di tartarughe marine si ritiene opportuno incentivare e gratificare il pescatore, che operando nell’area marina protetta di Porto Cesareo, intende prestare soccorso alle tartarughe in difficoltà rinunciando all’introito della giornata”, ha commentato il presidente del Consorzio di gestione dell’Amp Porto Cesaeo, Remì Calasso.
I pescatori professionisti che dovessero recuperare una tartaruga marina dovranno immediatamente avvertire gli operatori dell’area protetta, che prenderanno in consegna l’animale per prestargli le cure necessarie. L’esemplare di tartaruga recuperato, ha specificato in un comunicato l’Amp, “dovrà essere tenuto a bordo dell’unità navale da pesca con solo coperto il carapace per mezzo di un panno bagnato. Qualora l’esemplare sia rimasto invece, impigliato in reti da posta, dovrà essere liberato limitando al massimo ulteriori traumi. Nel caso in cui l’esemplare sia abboccato all’amo non bisogna tentare di rimuoverlo”.
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
Si è conclusa il 2 novembre la Cop16 sulla biodiversità, in Colombia. Nonostante le speranze, non arrivano grandi risultati. Ancora una volta.
Tre puntate speciali di News dal Pianeta Terra per parlare del legame tra biodiversità e transizione energetica, con il supporto di A2A.
In Scozia la popolazione selvatica di gallo cedrone conta ormai solamente 500 individui, per questo è stato avviato un piano per salvarla
Un pomeriggio di confronto sui temi della biodiversità in occasione della presentazione del primo Bilancio di sostenibilità territoriale della Sardegna.
Il 21 ottobre è iniziata in Colombia la Cop16, la conferenza delle Nazioni Unite per tutelare la biodiversità del nostro Pianeta.
L’Australia amplia la riserva marina delle isole Heard e McDonald, superando i suoi stessi obiettivi di tutela degli oceani.
Diversi studi hanno rivalutato, nel corso degli anni, il valore delle vespe per la salute umana, grazie al loro contributo per un’agricoltura meno chimica.
I polpi lavorano in gruppo, ognuno con un ruolo ben preciso, per cacciare. Triglie e cernie sono gli “amici” più stretti.
Il Living planet report del Wwf testimonia che la crisi della biodiversità è reale e intrecciata alla crisi climatica. Ma possiamo invertire la rotta.