
Bp aumenterà gli investimenti nei combustibili fossili di circa il 20 per cento, tagliando del 70 per cento quelli nelle rinnovabili.
107 ore di energia da fonti rinnovabili. Un record in tutta Europa. Il Portogallo in prima linea già dagli anni ’90.
Il Portogallo segna un record che entrerà nella storia delle rinnovabili in Europa. Dalle 6:45 del mattino di sabato 7 maggio fino alle 17:45 di mercoledì 11 maggio, tutta l’elettricità consumata nel territorio portoghese è stata prodotta da fonti rinnovabili. 107 ore ininterrotte durante le quali gas e carbone non sono serviti.
Lo fa sapere per prima Zero, società portoghese nata nel 2015 con l’interesse di raggiungere lo sviluppo sostenibile in Portogallo. “Si tratta dei dati raccolti dal National Energy Statistics Network, giorno dopo giorno”, scrive Francisco Ferreira in una mail. “Dai grafici si nota come la produzione da idroelettrico, sia grande che mini, eolico e biomassa siano stati sufficienti a coprire i consumi”.
Renováveis asseguram durante mais de 4 dias seguidos o consumo de eletricidade em Portugal https://t.co/5g89UZKVUg pic.twitter.com/BqsPjGQAMb
— ZERO (@ZEROasts) 15 maggio 2016
I numeri, confermati dalla Ren (Rete energetica nazionale), dimostrano inoltre come il surplus dell’energia elettrica prodotta sia stato esportato in Spagna e da lì in Francia. Ovvero il Portogallo ha prodotto così tanta energia da poterla esportare ai Paesi vicini, soddisfacendo la domanda interna con fonti rinnovabili.
Il paese lusitano già dal secolo scorso ha investito nelle rinnovabili, in particolare in impianti eolici. Il vento come fonte d’energia ha raggiunto la maturità nel 2014, quando la potenza installata ha toccato i 4,953 MW (dati Iea wind), portando al 25 per cento la percentuale di contributo dell’eolico sulle rinovabili. Il 42 per cento della capacità totale installata nel Paese proviene così da rinnovabili. Nel 2014 i parchi eolici portoghesi hanno prodotto 12,1 T Wh, fornendo un contributo costante del 24 per cento dei consumi elettrici nazionali. Oggi le maggiori fonti si confermano essere, oltre al vento, l’idroelettrico, le biomasse, e la termovalorizzazione dei rifiuti.
“Questi dati – scrive la società sul sito ufficiale – mostrano che il Portogallo può essere più ambizioso verso la transizione […] al 100 per cento di fonti rinnovabili, con enormi riduzioni delle emissioni di gas serra che causano il riscaldamento globale e il conseguente cambiamento climatico”.
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
Bp aumenterà gli investimenti nei combustibili fossili di circa il 20 per cento, tagliando del 70 per cento quelli nelle rinnovabili.
A cinque anni dall’entrata in funzione di Tap, il progetto di ampliamento della capacità di trasporto di gas riporta l’attenzione sull’opera.
Da una parte, l’Italia stringe un accordo sulle rinnovabili con Emirati Arabi Uniti e Albania. Dall’altra, continua la corsa al gas fossile.
Dopo aver abbandonato il gas russo, l’Austria sta puntando sulle pompe di calore e la geotermia. Un esempio che potrebbe ispirare il resto d’Europa.
Più gas, meno eolico. Più trivelle, meno tecnologia verde. Le scelte di Trump in campo energetico danneggiano ambiente e lavoratori.
In Europa, le emissioni di CO2 da produzione di elettricità sono diminuite del 59% nel 2024, rispetto al 1990. Grazie alle fonti rinnovabili.
L’anno che sta per concludersi fa ben sperare per il futuro dell’energia solare. I dati globali sul fotovoltaico crescono, gli esempi positivi si moltiplicano. Sebbene resti molto lavoro da fare, seguire il sole ci manterrà sulla strada giusta.
Dopo le alleanze per rispolverare il nucleare, Microsoft e altre big tech tornano a puntare sulle energie rinnovabili.
In Europa la transizione energetica è vicina, grazie a un mix di eolico e solare, ma infrastrutture e burocrazia rischiano di rallentarla