L’anno che sta per concludersi fa ben sperare per il futuro dell’energia solare. I dati globali sul fotovoltaico crescono, gli esempi positivi si moltiplicano. Sebbene resti molto lavoro da fare, seguire il sole ci manterrà sulla strada giusta.
Il Portogallo è stato alimentato al 100% da rinnovabili per un mese intero
A marzo la produzione di energia da fonte rinnovabile ha superato la domanda interna del Paese. Il Portogallo segna un nuovo record.
Il Portogallo funziona a rinnovabili. Secondo i dati diffusi dalla Ren (Rete energetica nazionale), l’elettricità da fonte rinnovabile prodotta a marzo (4.812 GWh) ha superato quella consumata dall’intero Paese (4.647 GWh). Numeri che, tradotti, rappresentano il 103,6% del consumo elettrico nazionale. Si tratta di una media del periodo, precisa la Ren, che è passata da un minimo dell’86 per cento il 7 marzo ad una massimo del 143 per cento l’11 dello stesso mese.
Un record storico per il Paese lusitano, dopo il precedente segnato a febbraio 2014, quando il settore elettrico faceva registrare un picco del 99,2 per cento di copertura della domanda elettrica, e quello di maggio 2016 quando dalle 6:45 del mattino di sabato fino alle 17:45 del mercoledì successivo, tutta l’elettricità consumata nel territorio portoghese è stata prodotta da fonti rinnovabili.
Yay, Portugal!
Wind covered 42% of its electricity demand in March, and 33% over the first quarter of 2018 as a whole! https://t.co/gUhmynAV9l— Kees van der Leun (@Sustainable2050) 5 aprile 2018
Vento e idroelettrico per le rinnovabili in Portogallo
A dare il maggiore impulso è stato il settore idroelettrico, con un 55 per cento, mentre l’eolico ha contribuito con un 42 per cento. L’associazione per le energie rinnovabili portoghese (Apren) ha calcolato che la produzione di energia da fonti rinnovabili ha evitato l’emissione in atmosfera di 1,8 milioni di tonnellate di CO2 e ha permesso una riduzione del prezzo dell’energia da 43,94 euro/MWh agli attuali 39,75 euro/MWh.
Nel 2016, secondo i dati forniti da Apren, la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili in Portogallo ha contribuito ad un saldo delle esportazioni di oltre 5 TWh tra Portogallo e Spagna (dato che rappresentava il 10 per cento del consumo nazionale). In quell’anno l’idroelettrico è stata la fonte rinnovabile che ha generato più energia, per un totale di 16,6 TWh, seguita dall’energia eolica (12,2 TWh), dalle biomasse (2,7 TWh) e dal fotovoltaico (0,8 Twh). Secondo António Sá da Costa, amministratore dell’associazione le rinnovabili “solo nel 2016 hanno portato un guadagno economico riducendo il prezzo di mercato di 900 milioni di euro ed evitato l’importazione di 890 milioni di euro di combustibili fossili”. Portando il Portogallo sempre più vicino alla transizione energetica e alla decarbonizzazione dell’economia.
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
L’isola portoghese di Porto Santo ha un progetto ambizioso, diventare la prima smart island europea. Fra i sostenitori Renault, che ha scelto l’isola per sperimentare la mobilità sostenibile, elettrica e condivisa.
107 ore di energia da fonti rinnovabili. Un record in tutta Europa. Il Portogallo in prima linea già dagli anni ’90.
Dopo le alleanze per rispolverare il nucleare, Microsoft e altre big tech tornano a puntare sulle energie rinnovabili.
In Europa la transizione energetica è vicina, grazie a un mix di eolico e solare, ma infrastrutture e burocrazia rischiano di rallentarla
Mancano 3.700 GW per centrare l’obiettivo di triplicare le rinnovabili, secondo Ember. Ma ora c’è chi teme un rallentamento della crescita solare dopo anni.
Il paese del Caucaso punta su eolico, solare e idroelettrico. Ma il legame con il petrolio è ancora forte. Quali progetti ci sono nel cassetto e che ruolo gioca l’Europa.
Pur annullando la sentenza del 2021, la Corte conferma che Shell ha la responsabilità di ridurre le proprie emissioni in base alla legge sui diritti umani.
L’ad del colosso statunitense, Darren Woods, ha parlato dalla Cop29 di Baku. Exxon prevede di investire nella transizione oltre 20 miliardi di dollari entro il 2027.