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Il premio Pulitzer 2016 mette in primo piano il dramma dei migranti
Il dramma di decine di migliaia di famiglie in fuga dalla guerra e il loro viaggio della speranza per una nuova vita in Europa ha fatto vincere al New York Times il più prestigioso premio giornalistico americano, il Pulitzer per le breaking news fotografiche. Il premio è stato assegnato anche all’agenzia Reuters per le toccanti
Il dramma di decine di migliaia di famiglie in fuga dalla guerra e il loro viaggio della speranza per una nuova vita in Europa ha fatto vincere al New York Times il più prestigioso premio giornalistico americano, il Pulitzer per le breaking news fotografiche. Il premio è stato assegnato anche all’agenzia Reuters per le toccanti immagini di sbarchi di migranti sulla costa greca.
Photos “that captured the resolve of refugees, perils of their journeys” win #PulitzerPrizehttps://t.co/SEAkXHwF9apic.twitter.com/R2EQK8mJfa
— Thomas Coombes (@T_Coombes) 19 aprile 2016
Il team di fotografi del New York Times è composto da Mauricio Lima, Sergey Ponomarev, Tyler Hicks e Daniel Etter. Ponomarev e Lima, in particolare, hanno accompagnato nel suo viaggio una famiglia siriana, i Majid, per 40 giorni, viaggiando in treno, autobus e barca, ma soprattutto a piedi.
Wow. Just wow. Pulitzer Prize winning #photos from Reuters. https://t.co/NlM3BVorNd #pulitzerprize #Syria #refugees pic.twitter.com/N8bthxBS6M — HP (@2111015) 18 aprile 2016
“Quel fiume di umanità sembrava un esodo biblico. L’effetto delle migrazioni si sentirà per decenni”, ha detto Ponomarov, già finalista del premio l’anno scorso.
#PulitzerPrize ? @TylerHicks ? pour #NewYorkTimes ? #Migrants #Refugees pic.twitter.com/ZAmStKLDIg
— Lila. (@lilaloupblanc) 19 aprile 2016
Nella sezione Feature Photography Jessica Rinaldi del Boston Globe ha vinto il premio con il reportage ”The life and time of Strider Wolf”, la storia di un bimbo nato del Maine (Usa) che ridotto in fin di vita dalle botte del patrigno si rifugiò dai nonni, anch’essi molto poveri. Persero la casa e trovarono posto in una baraccopoli che fu successivamente sgomberata dalla polizia.
Just in: 2016’s #Pulitzer Prize for Fiction is @viet_t_nguyen’s powerful “The Sympathizer” https://t.co/tj82pUcBka pic.twitter.com/Zpazj54mMo
— Google Play (@GooglePlay) 18 aprile 2016
E ancora, Alissa J. Rubin del The New York Times ha vinto il premio per il miglior Reportage internazionale con una storia sulle donne afghane, mentre il Washington Post è stato premiato per il suo database sulle uccisioni da parte della polizia. Alla redazione del Los Angeles Times è andato il premio per il miglior Breaking News reporting per la copertura della strage a San Bernardino, California, avvenuta il 2 dicembre 2015, e lo sviluppo delle successive indagini. La crisi dei migranti si è imposta anche nella categoria narrativa che ha premiato la penna di Viet Thanh Nguyen, per The Sympathizer. Il libro edito da Grove Press racconta una storia di un immigrato dal Vietnam agli Stati Uniti.
Dal 1917, anno in cui fu istituito per onorare la memoria di Joseph Pulitzer, che da redattore semplice divenne direttore e magnate della stampa, il premio rappresenta il massimo riconoscimento del settore giornalistico negli Stati Uniti.
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