“Ci sarà un futuro in cui le donne tracceranno la via per fare pace con la Terra, oppure non ci sarà affatto un futuro umano”. L’ha detto Vandana Shiva, attivista indiana divenuta paladina dei piccoli agricoltori contrapposti ai colossi dell’agrochimica. Donna, così come tante altre persone che hanno deciso di rimboccarsi le maniche e fare qualcosa di concreto per la salvaguardia del Pianeta in cui viviamo. A loro è dedicato il premio Terre de Femmes, organizzato a partire dal 2001 dalla Fondazione Yves Rocher. L’edizione italiana è pronta a ricominciare: le candidature sono aperte dal 15 giugno al 30 settembre.
Come partecipare al premio Terre de Femmes
Ad aprile 2021 Yves Rocher, celebre azienda francese di cosmetici e prodotti di bellezza, ha cambiato il suo statuto per diventare società benefit. Ciò significa che, restando un’azienda profit, si impegna formalmente ad avere un impatto positivo in diverse aree quali ambiente, persone e comunità, rendicontando i risultati raggiunti annualmente in un report pubblico e ponendosi delle concrete finalità di beneficio comune per generare un impatto positivo su persone e Pianeta. Proprio alla terza area, comunità, fa capo il premio Terre de Femmes, attraverso il quale la Fondazione Yves Rocher ha versato oltre 2 milioni di euro in vent’anni a circa cinquecento donne che si sono distinte per le loro attività in svariati campi, dall’agroecologia alla riforestazione, dalla lotta contro lo spreco alimentare all’ecoturismo. Il filo conduttore è sempre la biodiversità.
In realtà i premi sono tre. Ci sono innanzitutto le varie declinazioni nazionali, inclusa quella italiana, che prevede 10mila euro per la prima classificata, 5mila per la seconda e 3mila per la terza. Per partecipare all’edizione 2021 c’è tempo fino al 30 settembre. Basta leggere il regolamento e compilare un dossier in cui si descrive il proprio impegno per il Pianeta; anche quest’anno le vincitrici delle edizioni precedenti potranno ricandidarsi. Dopodiché, in autunno, una giuria selezionerà le vincitrici che saranno annunciate durante la cerimonia in programma a Milano.
La prima classificata volerà a Parigi la prossima primavera per concorrere, insieme alle vincitrici degli altri 14 paesi coinvolti, al Gran premio Terre de Femmes che assegna 10mila euro; è prevista anche una menzione speciale della giuria da 2.500 euro. Nell’occasione verrà annunciata anche la vincitrice del premio internazionale. I riconoscimenti in denaro andranno reinvestiti nei progetti di tutela ambientale.
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L’edizione 2020, la quinta in Italia, si è conclusa con la vittoria di tre personalità legate ad altrettanti ecosistemi: urbano, marino e rurale. A conquistare il primo premio è stata Rebecca Zaccarini, fondatrice di Recup, associazione milanese che recupera frutta e verdura invenduta nai mercati rionali e li redistribuisce gratis a chi ne ha bisogno. Nei mesi più bui dell’emergenza sanitaria, si sono rivolte a Recup quasi 16mila persone al giorno.
Sul secondo gradino del podio troviamo Jessica Alessi, siciliana trapiantata prima a Milano per l’università e poi a Genova per un dottorato in Scienze del mare. Dopo dieci anni a occuparsi dei cetacei nel mar Ligure, Alessi è tornata a casa, ad Agrigento, dove ha fondato l’associazione Meris (Mediterraneo ricerca e sviluppo) dedita allo studio e alla tutela dei mammiferi marini. A completare il trio è Daniela De Donno, già vincitrice della prima edizione italiana del premio nel 2016. Dopo aver conosciuto l’illustre primatologa Jane Goodall, ha fondato la onlus che porta il suo nome e si prende cura dei bambini ospitati dall’orfanotrofio Sanganigwa, in Tanzania.
L’albero potrebbe avere fino a mille anni, ma è stato scoperto solo dal 2009, dopo la segnalazione di una band della zona, che ora gli dedicherà un brano.