Rossella Cardone, neo sustainability director Jaguar, spiega qual è la strategia del marchio. Ridurre l’impatto dell’auto si può, anche grazie all’economia circolare.
Il prezzo delle auto elettriche rimarrà più alto ancora a lungo, sostiene il Financial Times
Almeno fino al 2030 il prezzo delle auto elettriche rimarrà più alto dei modelli a benzina e diesel. Colpa delle batterie, come spiega una ricerca del Financial Times.
Malgrado il progressivo calo dei costi delle batterie, le auto elettriche rimarranno “significativamente più costose” da costruire per le case automobilistiche europee, rispetto ai modelli a combustione interna (benzina e diesel) almeno ancora per un decennio. A dirlo uno studio pubblicato dal Financial Times che evidenzia come, secondo gli analisti, mentre il costo totale di produzione di un’auto elettrica compatta scenderà di oltre un quinto entro il 2030, a circa 16mila euro, il prezzo rimarrà comunque superiore del 9 per cento rispetto alle analoghe auto a benzina o diesel. Seppur il numero e la complessità delle parti meccaniche sia nettamente inferiore in un’auto elettrica, il nodo della questione, come è noto, rimane soprattutto il costo delle batterie e la loro tecnologia, destinata però ad evolversi velocemente nel corso dei prossimi anni. Certo, non vanno confusi costi di produzione e prezzo al pubblico di un’auto elettrica, su quest’ultimo possono infatti incidere anche le politiche di incentivi governativi a favore della mobilità elettrica, ma questa è un’altra questione.
L’economia circolare nell’auto ha il suo prezzo
Dai dati raccolti dalla società di consulenza Oliver Wyman e contenuti nella ricerca commissionata dal Financial Times, emerge un altro dato: anche il costo di produzione delle auto a combustione interna, il cui prezzo di vendita lievita spesso a causa delle richieste di numerosi optional da parte degli acquirenti, non diminuirà molto, mentre lato costruttori si fa sempre più frequente l’attenzione all’impiego di materiali rinnovabili per la componentistica, il cui costo però a volte è maggiore (anche per il consumatore finale). A guadagnarci, fa notare il quotidiano americano, sarebbero comunque le case automobilistiche che a suon di optional (il cui valore è spesso molto inferiore rispetto al prezzo a cui vengono proposti) vedono aumentare i loro margini di profitto.
Auto elettriche, entro il 2030 costeranno come benzina e diesel
Da tempo molti studi indicano nel raggiungimento del costo di 100 dollari per kilowattora la svolta; solo quando il prezzo dei pacchi batteria scenderà sotto questa soglia i veicoli elettrici potranno avere un prezzo concorrenziale rispetto ai modelli a benzina e diesel. Vorrebbe dire che un’auto elettrica da 45 kWh (come il modello base della Volkswagen ID.3) ridurrebbe il costo del pacco batteria a 4.500 dollari, senza alcuna manutenzione e con molti anni di vita. In più, se si eliminasse il cobalto dai componenti delle batterie si ridurrebbero ulteriormente i costi. Il problema è capire quando tutto questo avverrà. Fino ad oggi la data più accreditata era attorno al 2025. Il Financial Times però sposta la scadenza più avanti e annuncia che prima che le auto elettriche raggiungano la parità di prezzo con i modelli a combustione interna dovremo attendere almeno 10 anni. Il 2030 infatti è indicato dalla ricerca commissionata dal quotidiano americano come la data entro la quale, merito soprattutto del previsto calo dei prezzi delle batterie, la mobilità elettrica potrà finalmente essere alla portata di molti. A migliorare saranno soprattutto le economie di scala e le nuove frontiere tecnologiche, come le batterie allo stato solido. Lo stesso Elon Musk come riportato dalla Bbc, ha annunciato una tecnologia che rivoluzionerà costo e soprattutto autonomia delle batterie, capaci di percorrere milioni di chilometri. Non resta che attendere.
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