L’anno che sta per concludersi fa ben sperare per il futuro dell’energia solare. I dati globali sul fotovoltaico crescono, gli esempi positivi si moltiplicano. Sebbene resti molto lavoro da fare, seguire il sole ci manterrà sulla strada giusta.
Il prezzo del fotovoltaico continua a scendere. Il solare sempre più competitivo
Entro il 2025 potrebbero dimezzarsi i costi del fotovoltaico. In Cina e Germania i costi minori. In Europa possibile già oggi tagliare il 20 per cento.
Rendere le energie rinnovabili sempre più competitive sul mercato. È quello che sta succedendo al fotovoltaico, ad esempio, il cui prezzo continua a scendere, raggiungendo i minimi storici in nazioni come Cina e Germania. Secondo le stime dell’ultimo rapporto di Irena (Agenzia internazionale per le energie rinnovabili) “The Power to Change: Solar and Wind Cost Reduction Potential to 2025”, il costo medio del fotovoltaico potrebbe scendere del 59 per cento entro tale data.
Ma già oggi, almeno per quanto riguarda il mercato europeo, i costi dei moduli per kW potrebbero essere ridotti di almeno il 20 per cento. L’opportunità, economica in primis per lo sviluppo del settore, viene da un secondo rapporto, redatto da Safe (Alleanza solare per l’Europa). Lo studio “The Price of Solar – Benchmarking Pv Module Manufacturing Cost”, realizzato da Ihs, conferma che l’energia solare potrebbe essere offerta ad un prezzo inferiore, chiedendo allo stesso tempo la fine delle restrizioni commerciali nei confronti dei prodotti cinesi in modo da rendere competitivi i produttori europei.
In Cina i costi minori
La Cina infatti negli ultimi anni ha investito nella realizzazioni di grandi poli produttivi (le cosidette gigafactory), capaci di produrre a costi più competitivi rispetto a mercati come quelli europei o giapponesi. Ad oggi il prezzo si aggira intorno a 0,47 dollari per Watt, mentre le produzioni occidentali si aggirano ancora sui 0,60 dollari per Watt.
“I produttori europei sono in particolare ritardo rispetto ai produttori cinesi”, spiega Holger Krawinke, di Safe in una nota. “Dal momento che costi più bassi portano a prezzi più convenienti, l’industria solare europea ha bisogno di pieno accesso ai prodotti cinesi. Questo potrà stimolare la domanda e, alla fine, i produttori europei ne trarrebbero vantaggio perché in un mercato in crescita, crescerebbe anche la domanda di prodotti ‘Made in Europe’”.
Dal 2009 il costo del fotovoltaico giù dell’80 per cento
Sempre secondo Irena la tendenza continua ad essere quella di una riduzione costante dei prezzi di tecnologie come solare ed eolico, che dal 2009 hanno raggiunto punte dell’80 per cento e del 40 rispettivamente.
“Storicamente, i costi sono stati considerati gli ostacoli principali per il passaggio dalle fonti fossili alle fonti rinnovabili, ma la storia è cambiata”, ha confermato il direttore generale di Irena Adnan Z. Amin.
Immagine di copertina via Armend Nimani/ Getty
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