Dopo il risultato schiacciante delle primarie in Iowa Trump è ufficilmente il favorito per la nomination repubblicana alla Casa Bianca.
Donald Trump è il vincitore dei caucus repubblicani – le primarie in Iowa – secondo quanto affermano i media degli Stati Uniti. L’ex presidente ha prevalso ai caucus con oltre il 50 per cento dei voti, lasciandosi alle spalle di circa 30 punti percentuali il governatore della Florida Ron DeSantis, che ha a sua volta avuto la meglio sull’ex ambasciatrice delle Nazioni Unite Nikki Haley. Con i caucus del Partito repubblicano, Donald Trump si impone con forza come principale favorito a diventare il candidato per il Grand Old Party (Gop), alle prossime elezioni degli Stati Uniti, previste il prossimo novembre. Dal punto di vista elettorale, l’ex presidente non sembra aver accusato il colpo delle incriminazioni nei suoi confronti, né tantomeno i suoi elettori sembrano aver perso fiducia in lui. Poiché l’Iowa è il primo stato in ballo, offre ai candidati un’opportunità unica per darsi slancio all’inizio della corsa alla Casa Bianca. Per questo hanno investito molto, Trump compreso, nel primo concorso di nomina. Tuttavia, l’esito del caucus non determinerà necessariamente il candidato del partito.
I caucus sono essenzialmente delle riunioni di partito in cui si decide chi ha l’appoggio sufficiente per poter concorrere alle primarie in vista delle elezioni presidenziali e chi no. Sono momenti differenti rispetto alle primarie, ma sono comuni tanto per i democratici quanto per i repubblicani anche se con modalità differenti e a seconda degli stati. Per esempio, quest’anno i democratici li terranno via posta e i risultati verranno comunicati a marzo. Il partito di Joe Biden ha infatti scelto di dare la precedenza a stati più eterogenei dal punti di vista socioculturale. Pertanto i primi stati in cui si terranno le primarie democratiche saranno il South Carolina e il Nevada, rispettivamente il 3 e il 6 febbraio. Per quanto riguarda il caucus del Partito repubblicano in Iowa, invece, il voto è aperto solo alle persone registrate nelle liste del partito dello stato. Si stima che quest’anno i repubblicani dell’Iowa terranno caucus in 1.657 sedi sparse sul territorio, durante i quali ogni partecipante potrà discutere dei candidati in mezzo ad un grande assemblea.
Lo stato del Midwest compreso tra i fiumi Missouri e Mississippi darà soltanto 40 delegati alla Convention repubblicana, pari all’1,6% del totale dei delegati provenienti dai 50 Stati. I delegati di ogni stato vengono assegnati proporzionalmente a ciascun candidato in base ai voti ottenuti, prima di presentarsi alla Convention nazionale di partito – prevista a Milwaukee in estate – che avrà il compito di selezionare il candidato del partito per le elezioni presidenziali di novembre.
I delegati dell’Iowa, che ha una popolazione piuttosto bassa, non sono molti rispetto ad altri stati americani. Ma il fatto che sia il primo caucus dell’anno lo rende un appuntamento molto importante in vista degli impegni futuri. Il primo concorso a livello nazionale è in grado di dare una prima definizione degli equilibri politici della sfida interna al Gop. Se l’ex presidente Donald Trump resta ampiamente favorito, l’ex ambasciatrice delle Nazioni Unite Nikki Haley e il governatore della Florida Ron DeSantis sono in impegnati in un testa a testa per il secondo posto nello stato. Quest’ultimo ha scommesso molto sull’Iowa, mentre l’attenzione di Haley si è concentrata maggiormente sulle primarie del New Hampshire che si terranno il 23 di gennaio.
Il governatore della Florida Ron DeSantis ha chiuso con toni entusiatici il caucus in Iowa, dove ha oltrepassato il 21 per cento dei consensi battendo la diretta concorrente Nikki Haley e posizionandosi alle spalle di Trump, da subito irraggiungibile: “Grazie al vostro sostegno nonostante tutto quello che ci hanno lanciato contro”, ha detto DeSantis ai propri elettori parlando dopo l’uscita dei risultati: “Abbiamo molto lavoro da fare. Come prossimo presidente degli Stati Uniti, porterò a termine il lavoro per questo Paese”, ha aggiunto.
Un’analisi del New York Times ha stimato che l’affluenza finale alle urne sarà di circa 110.000 elettori. Questo sarebbe significativamente inferiore ai 187.000 repubblicani che hanno votato nel 2016, un’affluenza record. Hanno votato circa 122.000 nel 2012, 118.000 nel 2008 e circa 87.000 nel 2000.
Sulla bassa affluenza hanno inciso le temperature sottozero – oltre i -20 gradi – che hanno condizionato anche gli ultimi giorni di campagna elettorale, quando tutti i candidati hanno dovuto annullare alcuni eventi a causa del freddo e delle bufere di neve. Il servizio metereologico nazionale con sede a Des Moines l’ha definito il “caucus più freddo si sempre”.
Il vincitore Donald Trump ha ottenuto 20 delgati, mentre 8 andranno a DeSantis e 7 a Haley. Ramaswamy ha ottenuto 3 delegati, nonostante abbia poi deciso di sospendere la propria candidatura alle primarie. I delegati voteranno alla Convention nazionale repubblicana a Milwaukee quest’estate, che proclamerà il candidato alla Casa Bianca tra le fila del Gop. Il modo in cui vengono assegnati i delegati varia da stato a stato e in Iowa i delegati vengono assegnati proporzionalmente in base al voto in tutto lo stato.
Dopo un serrato testa a testa, il governatore della Florida Ron DeSantis ha prevalso con il 21,2 per cento dei voti sulla candidata di posizioni più “centriste” ed ex ambasciatrice statunitense alle Nazioni Unite Nikki Haley, che ha terminato con il 19,1 per cento.
Lontano il possibile outsider Vivek Ramaswamy, che in nottata ha annunciato il ritiro dalla corsa per la nomination repubblicana con un endoresement per Trump.
Donald Trump ha stravinto la prima tappa delle primarie repubblicane in Iowa. Lo hanno riportato i media statunitensi. In meno di mezz’ora dall’apertura dei caucus, l’ex presidente si è imposto con poco più del 50 per cento dei voti e un distacco record di circa 30 punti da Ron DeSantis, arrivato secondo, oltre il doppio del primato raggiunto da di Bob Dole nel 1988.
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