Il gatto deve essere accompagnato con intelligenza verso il fine vita. Ma basta poco per rendere la sua terza età più agevole e accettabile.
Consigli utili su cosa fare al primo calore del cane femmina
Il primo calore per la nostra cagnolina è un evento importante che segna anche il suo benessere futuro. Regole e consigli per affrontarlo al meglio.
Segna l’inizio della vita adulta della cagnolina ed è un vero spartiacque per la sua formazione fisica e comportamentale. Il primo calore, infatti, è davvero un evento importantissimo per la nostra amica a quattrozampe e va affrontato con cognizione di causa e con le necessarie precauzioni. Non dimentichiamo che il calore indica che la cagna è fertile e che può, quindi, essere fecondata e di conseguenza dar vita a una cucciolata. Un fatto, questo, nella norma per un soggetto di allevamento, ma denso di incognite se una gravidanza indesiderata può comportare problemi sia alla piccola a quattro zampe, sia al proprietario e alla famiglia che la ospita.
Il primo calore: differenze fra taglie e razze
Solitamente il primo calore si verifica indicativamente fra i 9/24 mesi di età per i cani di taglia grande e verso i 6/12 mesi per quelli piccoli. “Ci sono tuttavia – nota Cinzia Cortelezzi, medico veterinario – anche differenze fra razze e linee di sangue. Nell’economia del primo calore della nostra cagnolina conta anche l’età a cui lo hanno avuto la mamma e la nonna. E anche il fatto che magari la razza sia più o meno “primitiva” e quindi meno selezionata. Ci sono, poi, cagnoline che vanno in calore una volta all’anno e altre che lo fanno due volte. Segnare sempre la data del calore aiuterà, in ogni modo, a mantenere un memorandum aggiornato sull’evento e a monitorare lo stato di salute ormonale della piccola di casa.” Il calore nelle cagne si divide in alcuni momenti fondamentali che sono utili per capire quando verrà il momento di procedere all’accoppiamento o, al contrario, quando sarà necessario “proteggere” la nostra beniamina dall’assalto indesiderato dei cani maschi.
Le fasi del ciclo estrale
Proestro
Dura mediamente 9 giorni, con un minimo di 3-4 giorni a un massimo di 20, inizia con perdite ematiche vaginali e si notano maggiori dimensioni della vulva. Termina con la recettività all’accoppiamento, ed è caratterizzato da una elevata concentrazione di estrogeni.
Estro
La fase da sfruttare o da evitare per l’accoppiamento fertile, ha una durata media di 9 giorni (con un minimo di 3-4 a un max di 20); le perdite vaginali sono più chiare (rosate), la vulva e meno edematosa, la cagna è recettiva all’accoppiamento, e dal punto di vista ormonale si ha una diminuzione della concentrazione degli estrogeni e un aumento della concentrazione del progesterone.
Metaestro/diestro
Dura in media 60 giorni (2 mesi), le perdita vaginali sono sempre minori o assenti, inizia con il primo giorno di rifiuto all’accoppiamento e l’ormone predominante è il progesterone.
Anaestro
Ha una durata variabile ed è il periodo di “riposo” dell’apparato riproduttivo. Mediamente dura dai 6 ai 12 mesi. Il periodo interestrale medio, infatti, è di 7 mesi, ma l’estro non è stagionale e si ha un elevata variabilità a seconda della razza, per esempio il Pastore Tedesco e il Rottweiler hanno un periodo interestrale medio anche di 4 mesi, il Rhodesian Ridgeback ha un solo calore l’anno, come il Lupo Cecoslovacco, per esempio.
Cosa fare se la cagnetta non va il calore
Quando bisogna preoccuparsi per il ritardo del primo calore? “Se la cagnolina è di piccola taglia e non si è verificato il tanto atteso evento al termine del primo anno di vita, bisognerebbe parlarne con il veterinario – spiega Cortelezzi – per i cani di taglia grande si deve, invece, aspettare almeno la fine dei due anni e mezzo. In questi casi è bene far visitare la cagnolina dal proprio veterinario curante per accertare anche che non abbia avuto un calore “silente” passato inosservato al proprietario.” In caso di assenza di calore il veterinario procederà a uno striscio vaginale, a un dosaggio ormonale ed eventualmente a un’ecografia delle ovaie. Può accadere comunque che, dopo il primo calore, il secondo o il terzo si presentino con lievi differenze. Se però ci accorgiamo di difformità più evidenti nella durata o nella data del ciclo estrale, è sempre bene escludere disturbi ormonali della cagnolina o eventuali problemi di cisti ovariche. La medicina omeopatica ci aiuta, comunque, anche in questo caso a regolarizzare i calori.
Nel suo libro Curare il cane con l’omeopatia, Hans Gunter Wolff cita alcuni rimedi per regolarlo. Si tratta della Pulsatilla e dell’Apis Mellifica da somministrare per un periodo di alcune settimane. È bene, comunque, non intraprendere da soli nessuna iniziativa “medica” in caso di mancato calore: la visita veterinaria eliminerà ogni dubbio e ci aiuterà anche a monitorare lo stato di salute totale della piccola amica a quattro zampe.
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