La nostra selezione periodica di marchi responsabili nei confronti dell’ambiente e dei lavoratori.
Nasce il primo manichino ecologico e biodegradabile
Presentato durante la settimana della moda londinese, Bnature di Bonaveri è il primo manichino ecologico prodotto con materie prime biodegradabili.
Si torna a parlare di plastica e del suo elevato impatto ambientale. Composta da sostanze derivate dal petrolio che risultano difficili da smaltire e pericolose per il benessere del nostro Pianeta, rappresenta un problema importante anche nell’industria della moda che ne fa costantemente uso.
Tra le innovazioni di moda che presentano una sensibilità particolare al tema, troviamo un’azienda italiana di fama mondiale specializzata nella produzione di manichini: dopo anni di studi che hanno rivelato la criticità dei materiali con cui vengono realizzati i figurini, Bonaveri si è messo all’opera inventando Bnature, il primo esemplare biodegradabile proveniente da risorse naturali.
Il primo manichino ecologico realizzato con materie prime biodegradabili
Nella produzione del manichino Bnature sono stati impiegati materiali esclusivamente naturali come Bplast, una bioplastica brevettata da Bonaveri, derivata al 72 per cento da canna da zucchero e certificata Ok Biobased dall’azienda di sicurezza e auditing belga Vinçotte; e Bpaint, la prima vernice composta al 100 per cento da sostanze organiche, ovvero scarti di resina delle piante, oli, tensioattivi di origine vegetale che non contengono fosforo e solventi naturali estratti dalle bucce di arancia.
Come dimostra l’indagine life cycle assessment condotta dal gruppo di ricerca Dis (Design and system innovation for sustainability) del Politecnico di Milano, Bnature presenta un ciclo di vita dall’impatto ambientale ridotto rispetto ai tradizionali manichini realizzati in vetroresina e polistirene. Questo grazie ai suoi materiali biodegradabili che permettono una notevole riduzione delle emissioni di CO2 e, una volta smaltiti, vengono impiegati nuovamente per alimentare un altro ciclo di vita.
Bnature è stato presentato durante il Green Carpet Challenge
All’interno della London fashion week, la settimana in cui vengono presentate le collezioni femminili di importanti marchi, si svolge ogni anno il Green Carpet Challenge, un evento organizzato da Livia Firth insieme ad altri personaggi importanti del fashion system con l’intento di promuovere una moda sostenibile sia dal punto di vista ambientale che sociale. Per dimostrare che etica ed estetica possono convivere in totale armonia, quest’anno è stato preso come esempio Bonaveri. Il suo primo manichino ecologico, presentato durante la serata di gala, è stato in grado di soddisfare tutti i requisiti richiesti in termini di produzione sostenibile, trasparente, tracciabile nel totale rispetto dei diritti dei lavoratori.
Bnature rappresenta dunque un’innovazione tecnologica che potrebbe cambiare il mondo dei manichini, e non solo, diffondendo l’idea che la sostenibilità non si limita soltanto al prodotto finito e alla sua lavorazione. I meccanismi di distribuzione sono altrettanto fondamentali per la sensibilizzazione dei consumatori e per la trasmissione di una nuova moda, fatta di più consapevolezza e responsabilità.
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
Si parla di vintage se un capo ha più di 20 anni, è definibile second hand invece è qualsiasi oggetto abbia già avuto un precedente proprietario.
Roberta Redaelli, nel suo saggio Italy & Moda, raccoglie le voci del tessile. E invita il consumatore a fare scelte che lo spingano alla sostenibilità.
Nel mezzo di una grave crisi, il distretto tessile e dell’abbigliamento lancia l’allarme sui diritti dei lavoratori nella filiera della moda italiana.
La nostra selezione periodica di marchi responsabili nei confronti dell’ambiente e dei lavoratori.
Il magazine Öko-test ha condotto ricerche su capi di abbigliamento e accessori Shein trovando residui di sostanze pericolose. La nostra intervista ai ricercatori.
L’industria tessile si sta attrezzando per innovare se stessa e trovare soluzioni meno impattanti: la fermentazione rappresenta l’ultima frontiera moda.
Casi di appropriazione creativa e di rapporti sbilanciati nella fornitura di materie prime rendono sempre più urgente parlare di “sostenibilità culturale”.
Il Parlamento europeo ha aggiornato il report sull’impatto della produzione tessile mentre cresce l’attesa nei confronti delle prossime scelte politiche.