Il concerto milanese per Gaza, un successo di pubblico e raccolta fondi, è stata la presa di posizione più forte contro il genocidio della scena musicale italiana.
Prince, grande sostenitore dell’energia solare
Prima della sua morte, avvenuta il 21 aprile 2016, Prince ha contribuito alla nascita e allo sviluppo di decine di startup impegnate nel business dell’energia solare nella San Francisco Bay Area, più precisamente a Oakland. Con un investimento rimasto anonimo per molto tempo, il musicista ha reso possibile l’incubazione di almeno quarantatre aziende innovative nell’ambito
Prima della sua morte, avvenuta il 21 aprile 2016, Prince ha contribuito alla nascita e allo sviluppo di decine di startup impegnate nel business dell’energia solare nella San Francisco Bay Area, più precisamente a Oakland. Con un investimento rimasto anonimo per molto tempo, il musicista ha reso possibile l’incubazione di almeno quarantatre aziende innovative nell’ambito dell’energia alternativa.
A parlarne per la prima volta qualche giorno dopo la scomparsa del cantante è stato l’amico Van Jones: l’attivista per i diritti umani e fondatore di Green for all – associazione non profit che si impegna nella sensibilizzazione sui cambiamenti climatici e per l’occupazione delle comunità svantaggiate in lavori green – ha svelato come Prince negli anni abbia donato milioni di dollari per le attività della sua associazione, i quali hanno portato all’istallazione di migliaia di pannelli solari sui tetti delle case delle famiglie meno abbienti di Oakland.
Prince e il progetto Powerhouse
Nel 2011 Prince fece un’ingente donazione alla non profit di Van Jones – che all’epoca era anche consulente per le politiche green del presidente Barack Obama – con il quale è stato possibile avviare il progetto Powerhouse, incubatore di startup con lo scopo di mettere in comunicazione imprenditori impegnati nello sviluppo di tecnologia innovativa green con gli investitori.
Circa la metà delle imprese sostenute da Powerhouse sono state fondate da donne e minoranze e fin dall’inizio hanno generato 52 milioni di dollari in entrate, hanno raccolto 287 milioni di dollari in capitale, hanno impiegato 386 persone e hanno contribuito all’installazione di 242 MW di pannelli solari negli Stati Uniti e all’estero, operando a livello globale e guidando l’innovazione energetica in Paesi come Australia, Ghana, Kenya, Sudafrica e Benin.
Non solo: l’incubatore sta tutt’oggi aiutando quarantatre startup a rimanere a galla in un periodo in cui i fondi di venture capital per le fonti rinnovabili negli Stati Uniti sono a caduta libera e l’amministrazione Trump propone per il 2018 una drastica riduzione di investimenti per le tecnologie pulite.
Sembra che le aziende ospitate dal progetto, in realtà, continuino a far guadagnare i propri investitori: segnale che, nonostante il periodo di crisi del settore, l’energia solare può dirsi ancora un business fruttuoso.
Scopriamo quindi che Prince era davvero generoso, ma anche lungimirante e propositivo: Van Jones svela che gli faceva arrivare non solo denaro, ma anche nuove idee ed energia positiva.
Spesso i suoi concerti nei pressi di Oakland erano solo una scusa per andare a visitare in gran segreto le organizzazioni in cui era coinvolto e i gruppi locali della comunità.
Insomma:
La musica era solo uno dei modi con cui cercava di aiutare il mondo, ma ha aiutato ogni giorno della sua vita.
Van Jones
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
I Massive Attack hanno chiuso l’edizione 2024 del Todays festival con uno show unico, dove la musica si è mescolata alla mobilitazione politico-sociale.
Dopo quasi quindici anni, il sogno dei fan si realizza: i fratelli Gallagher hanno fatto pace, gli Oasis tornano a suonare insieme.
Long Story Short è il nuovo Ep dell’artista italopalestinese Laila Al Habash. L’abbiamo incontrata per parlare di musica, attivismo e del genocidio nella Striscia di Gaza.
Hard art è il collettivo interdisciplinare fondato da Brian Eno per combattere i cambiamenti climatici e le crisi globali del nostro tempo.
Il progetto Sounds right consente agli artisti di accreditare la natura come co-autrice quando utilizzano i suoi suoni nelle loro composizioni.
La techno diventa voce di protesta contro i cambiamenti climatici nelle strade di Parigi grazie al collettivo Alternatiba Paris.
“Sulle ali del cavallo bianco” è il nuovo album di Cosmo, a tre anni dall’ultimo. Un periodo in cui il musicista di Ivrea è cambiato molto, tranne su un punto. La voglia di lottare per i diritti civili.
La commissione nazionale tedesca per l’Unesco ha dichiarato la scena techno di Berlino patrimonio culturale della Germania, riconoscendo il ruolo di musica, club e rave nei processi di trasformazione sociale.