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Un piccolissimo centro, per di più un’isola, sarà Capitale italiana della cultura 2022. La perla del Golfo di Napoli sarà uno dei motori della ripresa culturale del paese.
È stata accolta con entusiasmo la notizia che la piccola Procida – una delle splendide Isole Flegree del Golfo di Napoli – sarà Capitale italiana della cultura 2022. Nella “dichiarazione d’intenti” del comitato promotore si legge: ” L’isola è luogo di esplorazione, sperimentazione e conoscenza, è modello delle culture contemporanee; l’isola è l’altrove per eccellenza, nasconde tesori o è meta di fuga, espediente di ricerca della felicità. L’isola è regno di doppi: apertura/chiusura, accoglienza/esclusione, libertà/reclusione, legame/distanza. Dualità identitarie che svilupperemo nei principi e nel programma culturale”.
Questa elezione ha un senso profondo perché è un segno della riscoperta dei piccoli centri che danno valore ai territori e ne definiscono identità, cultura e tradizioni. L’Italia ha compreso che la rinascita deve partire dal basso, dalle radici e dalla terra: dalla cultura profonda del paese.
Dopo Parma, poco fortunata capitale nell’anno della pandemia e in questo in corso, è Procida a prepararsi a vivere un anno sotto i riflettori. Ha infatti “battuto” in finale: Ancona, Bari, Cerveteri (Roma), L’Aquila, Pieve di Soligo (Treviso), Taranto, Trapani, Verbania e Volterra (Pisa). L’annuncio forse ha stupito un po’ perché è la prima volta – dall’istituzione nel 2014 del titolo di Capitale italiana della cultura – che una realtà così piccola se lo aggiudica.
Ma le motivazioni ufficili della giuria, lette dal Ministro Dario Franceschini sono davvero convincenti: “Il progetto culturale presenta elementi di attrattività e qualità di livello eccellente. Il contesto di sostegni locali e regionali pubblici e privati è ben strutturato, la dimensione patrimoniale e paesaggistica del luogo è straordinaria, la dimensione laboratoriale, che comprende aspetti sociali e di diffusione tecnologica è dedicata alle isole tirreniche, ma è rilevante per tutte le realtà delle piccole isole mediterranee. Il progetto potrebbe determinare, grazie alla combinazione di questi fattori, un’autentica discontinuità nel territorio e rappresentare un modello per i processi sostenibili di sviluppo a base culturale delle realtà isolane e costiere del paese. Il progetto è inoltre capace di trasmettere un messaggio poetico, una visione della cultura, che dalla piccola realtà dell’isola si estende come un augurio per tutti noi, al paese, nei mesi che ci attendono”.
Forse, a far vincere Procida, hanno contribuito anche iniziative comunitarie come questa: Comune di Procida e Ancim (Associazione nazionale comuni isole minori) infatti, muovendosi con anticipo, hanno lanciato nei mesi scorsi una open call, invitando sull’isola 21 cittadini residenti nei 36 comuni delle piccole isole. Lo scopo? I 21 partecipanti, nei giorni 22 e 23 febbraio 2020, hanno lavorato gomito a gomito con i procidani, sono stati ospitati nelle loro case, hanno vissuto una dimensione di accoglienza familiare, immergendosi nella vita, nel tempo, nelle azioni reali dell’isola. Oltre ai procidani quindi, queste persone hanno offerto il proprio aiuto per dare vita a un’offerta culturale di qualità a più ampio raggio. Un’operazione inedita e di successo.
Ora quindi l’isola si prepara a dare concreta vita al suo programma che prevede 44 progetti culturali, 330 giorni di programmazione, 240 artisti, 40 opere originali e 8 spazi rigenerati: un progetto ambizioso che darà certo slancio a una località da sempre amata, sia dai turisti italiani che da quelli stranieri. Molto di ciò che aspetta i visitatori è già disponibile: parliamo della natura dell’isola, meravigliosa, o del suo litorale tutelato grazie all’Area marina protetta Regno di Nettuno, del borgo fortificato di origine medievale e delle sue antiche tradizioni. Il resto sarà costruito presto, ma ciò che si legge nel sito ufficiale procida2022.com– carattterizzato tra l’altro da un rosa intenso che è già stato definito “rosa Procida” – promette benissimo.
Circa 10 mila abitanti per soli poco più di 4 chilometri quadrati: questa è l’isola di Procida. Un microcosmo meraviglioso che con tutta probabilità verrà invaso molto presto per essere conosciuta e scoperta. È il medesimo paradiso naturale nel quale Elsa Morante ha ambientato il suo L’isola di Arturo – Premio Strega nel 1957 – e, dopo di lei, molti altri artisti, hanno deciso di raccontarvi le proprie storie: qui sono stati filmati per esempio Il postino, con Philippe Noiret e Massimo Troisi e Il talento di Mr. Ripley con Matt Damon.
Il 2022 sarà il momento migliore per approdarvi ma, se sarà possibile, non dimenticatela quest’anno come meta anche nel periodo pasquale: le manifestazioni religiose legate al periodo della Settimana santa sono molto suggestive. Tra queste, la Processione degli apostoli del Giovedì santo e la Processione dei Misteri del Venerdì santo. Tratto caratterizzante della processione, oltre alla partecipazione totale della popolazione isolana, è anche la presenza, accanto ai cosiddetti “Misteri fissi”, utilizzati ogni anno e provenienti dalle diverse chiese dell’isola, anche di Misteri “variabili” o “mobili”, preparati ogni anno da singoli o da associazioni artistiche dell’isola, portati a braccia dai giovani vestiti della classica veste di “confratello dei Turchini” per un percorso fisso, dal borgo più antico di Terra murata fino al porto della Marina grande.
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