Politiche frammentarie, discontinue e incerte. Così sull’elettrico l’Italia fa peggio persino della Grecia. Ne approfitta la Cina, che allarga l’offerta; ultimo caso la BYD Sealion 7.
Pubblicità delle auto, la Francia impone di inserire messaggi contro l’inquinamento
Parigi equipara le auto alle sigarette e ad alcune tipologie di cibo: a marzo scatta l’obbligo di consigliare negli spot l’uso di bici e di mezzi pubblici.
Comprate pure l’auto, ma poi usatela con parsimonia. E se possibile, preferite gli spostamenti a piedi, in bicicletta o sui mezzi pubblici. Questo messaggio, dal mese di marzo, sarà veicolato ai francesi negli spot attraverso i quali le case automobilistiche promuovono le proprie vetture.
“Muoversi inquinando meno” è l’obiettivo del governo francese
Lo stabilisce una legge varata dal ministero della Transizione ecologica di Parigi, tesa a favorire lo sviluppo di una mobilità più sostenibile: una misura che, in pratica, equipara i veicoli a motore ad altri prodotti sensibili per la salute come le sigarette e alcuni cibi, le cui pubblicità prevedono – già da alcuni anni – l’obbligo di consigli per i consumatori volti a scoraggiarne o ridurne l’uso. Il decreto in questione stabilisce che gli spot delle auto dovranno “promuovere un messaggio di mobilità attiva (per cui è necessaria la forza motrice umana), condivisa (come il carpooling o il car sharing) o il trasporto pubblico”.
Le pubblicità su stampa, televisione, radio e al cinema riprodurranno un messaggio leggibile e udibile basato su tre possibili slogan; il primo è “per gli spostamenti brevi, cammina o vai in bicicletta”, il secondo “pensa al carpooling” e il terzo “usa i mezzi pubblici ogni giorno”. Con l’esclusione dei messaggi radiofonici, il testo dovrà contenere anche l’hashtag #SeDéplacerMoinsPolluer, cioè #MuoversiInquinandoMeno.
Andranno indicate anche le emissioni di CO2 delle auto
In sostanza chi vorrà promuovere la vendita di autoveicoli, sarà tenuto anche a rendere note le sue controindicazioni, dal punto di vista ambientale e della salute dei cittadini; gli spot, infatti, dovranno fornire anche informazioni chiare sul livello di emissioni di CO2 dei veicoli pubblicizzati. Per chi non si adeguerà alla misura, l’importo della sanzione sarà “proporzionato all’importanza, alla frequenza e alla durata dell’inadempimento, al tipo di mezzo pubblicitario e alla situazione dell’inserzionista”, con una multa che potrà arrivare fino a 50.000 euro per ogni trasmissione (raddoppiata in caso di recidiva).
Le Case automobilistiche sono costrette ad adeguarsi in tempi rapidi, anche se non mancano delle perplessità. Il Ceo di Hyundai, Lionel French Keogh, ad esempio ha dichiarato: “Ci adatteremo, ma c’è un paradosso. Non c’è distinzione tra i motori. È un po’ controproducente in relazione alla volontà del governo di spingere le vendite di auto elettriche”. Sicuramente ci sarà tempo per correggere il tiro. Di certo l’iniziativa di Parigi è in linea con lo stop alle auto nuove a benzina e diesel entro il 2035 sul quale si è allineata l’Unione europea, orientamento condiviso nelle scorse settimane anche dall’Italia. Intanto la Francia prepara un’ulteriore giro di vite: dal 2028 saranno del tutto vietati gli annunci pubblicitari per i veicoli più inquinanti.
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