
Si è appena conclusa a Roma la seconda parte della Cop16 sulla biodiversità. Tre giorni di negoziati che sembrano portare finalmente al raggiungimento di nuovi obiettivi per la tutela del Pianeta, sperando che non sia troppo tardi.
In una delle colonie più grandi del Regno Unito, le pulcinelle di mare hanno registrato un aumento di un terzo rispetto all’ultimo censimento del 2017.
Una delle colonie di pulcinelle di mare più grandi del Regno Unito si trova sull’isola di May, al largo della Scozia continentale, nella parte esterna del famoso fiordo Firth of Forth. L’isola è una riserva naturale ed è conosciuta per essere l’habitat perfetto di foche e numerose specie di uccelli marini. Tra queste, ci sono proprio le pulcinelle di mare, inconfondibili per essere piccoli uccelli neri e bianchi, con ali corte, grandi piedi palmati e un grosso becco coloratissimo arancione che li fa sembrare truccati – proprio da questo prendono il nome che omaggia la maschera napoletana di Pulcinella.
Dalla colonia dell’Isola di May arriva una buona notizia: la popolazione di pulcinelle di mare è cresciuta del 33 per cento, raggiungendo i 52mila esemplari, dai 39mila registrati nell’ultimo censimento del 2017. Questo successo ha sorpreso gli scienziati, che dopo anni di numeri sotto la media, non si aspettavano un aumento così confortante. Un segnale positivo per questa specie che popola e colora le scogliere a picco sul mare del Nord.
Le pulcinelle di mare sono piccoli uccelli marini dall’aspetto inconfondibile, noti per il loro becco colorato e la loro simpatica andatura. Misurano circa 25-30 cm di lunghezza e hanno una colorazione bianca e nera, con un piumaggio nero sulla testa, sulla schiena e sulle ali, mentre il ventre è bianco. Il loro becco è particolarmente distintivo: robusto, triangolare e vivacemente colorato durante la stagione riproduttiva, con sfumature di arancione, rosso e giallo.
Questi uccelli vivono prevalentemente nelle regioni del nord Atlantico, nidificando su scogliere e isole costiere. Abili nuotatori, usano le ali come pinne per immergersi e catturare piccoli pesci, che costituiscono la base della loro dieta. Nonostante siano piuttosto goffi sulla terra, in volo sono sorprendentemente agili.
Le pulcinelle di mare sono monogame e ritornano ogni anno allo stesso nido per riprodursi. Depongono un singolo uovo per stagione e, una volta che il pulcino è abbastanza grande, i genitori lo lasciano per migrare verso il mare aperto, dove passeranno gran parte dell’anno. Simboli di biodiversità, questi uccelli sono diventati particolarmente amati per il loro aspetto curioso e il loro comportamento.
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
Si è appena conclusa a Roma la seconda parte della Cop16 sulla biodiversità. Tre giorni di negoziati che sembrano portare finalmente al raggiungimento di nuovi obiettivi per la tutela del Pianeta, sperando che non sia troppo tardi.
Dal giorno dell’invasione russa, ci sono state emissioni di carbonio per 230 milioni di tonnellate di CO2 equivalente: pesano le bombe e gli incendi.
Il parlamento francese ha approvato una norma che introduce divieti negli usi industriali dei Pfas, benché con alcune esclusioni e deroghe sorprendenti.
1.000 persone sono state licenziate dal National park service e 3.400 dal Servizio forestale, come parte dei tagli alle agenzie federali del dipartimento per l’efficienza di Trump e Musk.
Oltre 65 millimetri di pioggia in un’ora, strade allagate, 80 persone evacuate: e Legambiente parla di disastro climatico. A cui dobbiamo abituarci.
Un incendio sta devastando l’Isola Amsterdam, nell’Oceano Indiano, che ospita fauna e flora uniche e una base scientifica di particolare importanza.
Cittadini e associazioni si mobilitano contro il progetto di ingrandimento dell’inceneritore Ecowatt di Castiraga Vidardo.
Donald Trump ha firmato un ordine esecutivo che dichiara guerra alle cannucce di carta e chiede di ricominciare a usare quelle di plastica.
Il ritrovamento di quattro esemplari avvelenati riapre il dibattito sulle strategie della Provincia autonoma, ma anche sul declassamento del lupo.