Il decreto che vieta l’abbattimento dei pulcini maschi nell’industria delle uova entro dicembre 2026 è stato approvato e permetterà di dare attuazione alla legge che il Parlamento ha votato compiendo un passo storico per i diritti degli animali in Italia.
Dopo un anno di attesa il decreto è finalmente arrivato: i pulcini sono salvi, o quasi. Lo stesso decreto, però, comprende anche alcune deroghe che rischiano di compromettere il divieto e di agevolare l’industria nelcontinuare a uccidere i pulcini per un ritorno puramente economico.
Considerati veri e propri scarti di produzione dall’industria delle uova, ogni anno in Italia circa 40 milioni di pulcini maschi vengono uccisi per triturazione o soffocamento, pratiche dolorose che questi animali subiscono entro le prime 24 ore di vita. Per capire meglio quale sorte potrebbe toccare ora ai pulcini, bisogna spacchettare il decreto.
Da una parte il governo Meloni ha vietato l’uccisione dei pulcini maschi tramite triturazione, dall’altra il decreto per l’adeguamento della normativa nazionale alle disposizioni del Regolamento CE n.1099/2009 “Sulla protezione degli animali durante l’abbattimento” ammette ancora delle condizioni in cui la soppressione dei pulcini appena nati può avvenire in maniera del tutto legale.
In particolare, il decreto ammette delle ampie deroghe al divieto di abbattimento selettivo in caso di errori di sessaggio, blocco o malfunzionamento delle macchine di ovosessaggio, per necessità di depopolamento, per necessità di salute pubblica e in caso di abbattimento dei pulcini per fini scientifici. Per quanto riguarda i pulcini maschi nati, il decreto stabilisce la possibilità che siano affidati alle associazioni che dispongano dei requisiti necessari, ma anche l’alternativa di destinarli all’alimentazione animale.
Per garantire che l’importante divieto di abbattimento stabilito dal Governo sia efficace, il decreto prevede poi l’implementazione e la promozione delle tecnologie di ovosessaggio, in grado di rilevare il sesso dell’embrione e di evitare la loro uccisione mediante macerazione.
Tuttavia è previsto che l’ovosessaggio possa avvenire fino al quattordicesimo giorno di incubazione dell’uovo, il doppio rispetto a quanto indicato da Animal Equality e dalle altre organizzazioni per la protezione degli animali sulla base delle ricerche più autorevoli e condivise dalla comunità scientifica, che indicano 14 giorni come un periodo di tempo eccessivo per il riconoscimento del sesso del pulcino, che potrebbe quindi provare dolore.
Cosa serve per salvare i pulcini maschi
Di fronte a queste condizioni, come Animal Equality non possiamo che prendere le difese degli animali e chiedere ancora una volta alla politica di non prendere scorciatoie, ma di impegnarsi davvero per fermare la sofferenza che questi cuccioli sono costretti a subire ogni giorno. Con CIWF Italia, Essere Animali, Animal Law Italia e LAV chiediamo a deputati e senatori delle commissioni competenti di intervenire a sostegno degli animali includendo tra i pareri che forniranno allo schema di decreto proposto dal Governo le seguenti condizioni:
- che siano eliminate le deroghe aggiuntive rispetto a quelle già previste dalle disposizioni europee, che potrebbero avere effetto negativo sugli effetti originariamente voluti dal Parlamento prevedendo ancora l’uccisione crudele dei pulcini nel caso in cui non sia stato possibile rilevare in tempo utile il sesso;
- che sia esteso l’obbligo di sessaggio per tutti i tipi di uova attraverso la scelta di adeguate tecnologie, visto che al momento di fatto verrebbe applicato solo alle uova provenienti da galline marroni, una ulteriore deroga che limita il raggio di azione della legge;
- che sia previsto fin da ora il limite massimo del settimo giorno per il sessaggio, in modo da poter essere implementato appena le tecnologie sul mercato risulteranno adeguate e disponibili su larga scala. Il sessaggio, infatti, è considerato del tutto sicuro e indolore a livello scientifico fino al settimo giorno di incubazione dell’uovo, ma il governo ha indicato che questo debba avvenire entro il quattordicesimo giorno per semplici ragioni economiche.
Con queste condizioni l’applicazione della legge per fermare la carneficina dei pulcini maschi sarà più completa e giusta. Solo così i pulcini potranno essere tutelati dall’industria che sfrutta gli animali a scopo alimentare e che li tratta come merci. Intanto, ognuno di noi può fare la propria parte smettendo di consumare uova e quindi di foraggiare l’industria che sfrutta galline e pulcini.
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