Il concerto milanese per Gaza, un successo di pubblico e raccolta fondi, è stata la presa di posizione più forte contro il genocidio della scena musicale italiana.
Punk al college
Bolton, Inghilterra, autunno 1975. Le bacheche dell’Institute of Technology sono tappezzate da foglietti bianchi con un annuncio scritto a mano. “Cerco musicisti la cui canzone preferita sia “Sister Ray” dei Velvet Underground. Mi trovate nell’aula di psicologia. Firmato: Howard Trafford”. Un’ora dopo, Howard viene raggiunto da un certo Peter Mc Neish, anche lui studente
Bolton, Inghilterra, autunno 1975. Le bacheche dell’Institute of Technology sono tappezzate da foglietti bianchi con un annuncio scritto a mano.
“Cerco musicisti la cui canzone preferita sia “Sister Ray” dei Velvet Underground. Mi trovate nell’aula di psicologia. Firmato: Howard Trafford”.
Un’ora dopo, Howard viene raggiunto da un certo Peter Mc Neish, anche lui studente dell’istituto. I due, oltre al pezzo della band di Lou Reed scoprono di avere altre cose in comune,. Scrivono canzoni, compongono, suonano la chitarra e cantano, anche se Trafford è più orientato verso l’elettronica e McNesh verso il rock. Gli basta poco per decidere di formare una band e, dopo aver cercato in lungo e in largo due compagni all’altezza delle loro aspettative, con Garth Davies al basso e Mick Singleton alla batteria, mettono in piedi la prima formazione dei Buzzcocks. Il nome è una specie di gioco di parole tra il termine “buzz” (che sta per eccitazione da palcosenico) e “cock” che nello slang di Manchester significa “giovane maschio”.
Per loro, incarna lo spirito punk. Il concerto d’esordio è proprio all’Institute of Technology, il primo aprile del 1976.
Peter Mc Neish e Howard Trafford che nel frattempo hanno cambiato i loro nomi in Pete Shelley e Howard Devoto, sono sempre più affiatati. Seguaci dei Sex Pistols, decidono che vogliono essere tra le band che apriranno il concerto del gruppo di Johnny Rotten a Manchester, il mese successivo. Gli altri però non ne vogliono sapere e così la data salta: ma salta anche la band. Bassista e batterista lasciano. Solo quando viene reclutato il bassista Steve Diggle e il batterista John Maher, i Buzzcocks possono aprire il concerto per la seconda tappa dei Pistols a Manchester, nel luglio 1976.
Da li a poco i ragazzi non avranno più bisogno di fare da spalla a qualcuno.
Il successo arriva presto: dopo aver firmato con la United Artists, i Buzzcocks pubblicano tre album: Another Music In A Different Kitchen, Love Bites e A Different Kind of Tension.
Si scioglieranno prima di realizzare il quarto disco ma resteranno per tutti i cultori uno dei gruppi punk più importanti della storia.
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