Per la procura belga il Qatar corrompeva membri del Parlamento europeo per influenzare decisioni politiche e giudizi morali. E anche i mondiali di calcio.
- Secondo la procura belga il Qatar ha corrotto membri del Parlamento europeo.
- Convalidato l’arrestato della vicepresidente Eva Kaili, subito sospesa dalla presidente Roberta Metsola.
- L’emirato influenzava anche i giudizi sul rispetto dei diritti umani nei mondiali di calcio.
Emissari dell’emirato del Qatar, ben infiltrati all’interno delle istituzioni europee, in particolare il Parlamento, influenzavano decisioni economiche e giudizi sul rispetto dei diritti umani nella capitale Doha. È quanto sta emergendo da una inchiesta della procura federale di Bruxelles, nell’ambito della quale sono stati fermati una delle vicepresidenti dell’europarlamento, la greca Eva Kaili, l’eurodeputato socialista belga Marc Tarabella e anche diversi italiani: l’ex eurodeputato del gruppo S&D, Pier Antonio Panzeri, il neoeletto segretario generale della Confederazione internazionale dei sindacati (Ituc) Luca Visentini, nonché il direttore della Ong dell’ong No peace without justice Niccolò Figà-Talamanca e Francesco Giorgi, assistente parlamentare e compagno della stessa Eva Kaili. Kaili è stata fermata nonostante l’immunità parlamentare, perché colta in flagranza di reato: nel suo appartamento sono state rinvenute alcune centinaia di migliaia di euro. La presidente del Parlamento europeo Roberta Metsola l’ha immediatamente sospesa dal ruolo.
Perquisizioni e arresti scattati il 9 dicembre
L’inchiesta della procura belga riguarda una presunta organizzazione criminale, infiltrata nel cuore del Parlamento europeo e sospettata di ingerenza nella politica del sindacato e corruzione da parte del Qatar, l’emirato nel quale si stanno disputando i Mondiali di calcio. Le Soir e Knack, i due quotidiani che per primi hanno svelato l’esistenza dell’inchiesta, spiegano che nella mattina di venerdì 9 dicembre sono state effettuate 16 perquisizioni da parte della polizia giudiziaria federale in diversi comuni di Bruxelles, in particolare a Ixelles, Schaerbeek, Crainhem, Forest e Bruxelles nell’ambito di un’ampia indagine per presunti atti di organizzazione criminale, corruzione e riciclaggio di denaro.
Gli inquirenti sospettano “che un Paese del Golfo stia cercando di influenzare le decisioni economiche e politiche del Parlamento europeo pagando ingenti somme di denaro o offrendo doni significativi a terzi che rivestono una posizione politica e/o strategica significativa all’interno del Parlamento europeo”. L’accusa non menziona esplicitamente il Qatar ma Le Soir e Knack assicurano che secondo diverse fonti ben informate si tratterebbe proprio dello stato ospitante i mondiali di calcio (ma anche il Marocco) e che la stessa Coppa del mondo, molto contestata sul piano dei diritti umani e dell’ambiente, sia al centro del tentativo di corruzione.
L’operazione, secondo l’inchiesta, sarebbe servita tra le altre cose a difendere l’integrità del Mondiale, agendo perché venissero evidenziati i presunti progressi dell’emirato sui diritti umani o sulle condizioni di lavoro dei migranti. Panzeri è anche presidente di Fight impunity, una onlus che promuove “la lotta all’impunità per gravi violazioni dei diritti umani” e la giustizia internazionale.
Lo scorso primo dicembre la Commissione per le libertà civili, la giustizia e gli affari interni del Parlamento di Strasburgo, alla presenza della vicepresidente Kaili in sostituzione di due membri di S&D, aveva discusso il dossier sulla liberalizzazione dei visti per due stati del golfo Persico, il Kuwait e il Qatar, ma mentre nel primo caso la discussione si era conclusa con una moratoria legata all’abolizione della pena di morte, nel caso di Doha non era stata fatta alcuna eccezione.
Kaili e la risoluzione sui diritti umani in Qatar
Una settimana prima, il 24 novembre, il Parlamento europeo ha adottato, per alzata di mano, una risoluzione sulla situazione dei diritti umani in Qatar in cui i deputati sottolineano che lo stato del Golfo ha vinto la procedura di gara per la Coppa del Mondo tra accuse credibili di concussione e corruzione e deplorano la morte di migliaia di lavoratori migranti principalmente nel settore delle costruzioni che hanno aiutato il paese a prepararsi per il torneo, così come tutti i feriti.
In compenso tre giorni prima, parlando alla plenaria, la vicepresidente Kaili affermava che “i Mondiali in Qatar sono la dimostrazione di come la diplomazia riesca a portare alla storica trasformazione di un Paese con riforme che hanno ispirato l’interno mondo arabo. Da tempo dico che il Qatar è in prima linea per i diritti dei lavoratori”. Parole che stridono pesantamente con quanto poi affermato dal resto dell’europarlamento.
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