
Per la prima volta nel 2025 si celebrano le più grandi fonti di acqua dolce del pianeta, che fronteggiano la sfida dei cambiamenti climatici.
Pioggia torrenziale, venti forti, strade trasformate in fiumi, negozi e case allagati, scuole e uffici chiusi. Il Qatar, paese desertico abituato a pochi millimetri di acqua all’anno, a ottobre è stato sconvolto da piogge senza precedenti.
Da qualche giorno a Doha, capitale del Qatar, il clima è tornato piacevole: 30 gradi, cielo limpido, nessuna precipitazione. Solo una brezza leggera. Ma ancora si parla della pioggia che ha investito il Paese durante le ultime settimane di ottobre, pochi giorni prima della terribile ondata di maltempo che ha sconvolto l’Italia.
Il Qatar è situato sulla costa orientale della penisola arabica ed è caratterizzato da deserti che si alternano a lande pianeggianti e paesaggi aridi nell’entroterra. Qui piove molto raramente: la quantità di pioggia che cade mediamente a ottobre è di circa 5 millimetri (mm).
Floods in #Qatar as almost a year’s rain falls in one dayhttps://t.co/uNnyK4vBFl pic.twitter.com/t5ItNHUBuv
— Qatar Tribune (@Qatar_Tribune) October 20, 2018
Per dieci giorni, dal 18 al 28 ottobre, si sono abbattuti sul paese temporali che hanno riversato un quantitativo di acqua senza precedenti. Secondo la Civil aviation authority, nella sola giornata di sabato 20 ottobre a Doha sono caduti 84 mm di pioggia in meno di sei ore. Più di tutta la pioggia che cade in un anno (75 mm in media). Il record precedente di precipitazioni nel mese di ottobre era di “soli” 17,3 mm, nel 1977.
La pioggia e i venti, che hanno sfiorato gli 80 chilometri orari, hanno causato disagi in un paese poco preparato a fronteggiare condizioni meteorologiche di questo tipo. Le strade si sono allagate velocemente, come anche negozi e abitazioni. È stata ordinata la chiusura di scuole e uffici governativi. Alcuni voli della Qatar Airways sono stati deviati verso il Kuwait e l’Iran, non potendo utilizzare gli aeroporti dei più vicini Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti e Bahrain per via dell’embargo in vigore dal giugno 2017.
https://www.youtube.com/watch?v=t0Kz52WLEuM
L’autorità per i lavori pubblici ha chiesto agli automobilisti di evitare i sottopassaggi per il pericolo di rimanere bloccati. I giornali e le pagine sui social network locali hanno mostrato per giorni fotografie di auto immerse nell’acqua e abitazioni allagate. La portata dell’alluvione ha destato non poche preoccupazioni in vista dei Mondiali di calcio che si terranno nel Paese nel 2022. Cosa succederebbe se fenomeni simili si verificassero durante il periodo delle partite?
I centri abitati, in primo luogo la capitale Doha, ospitano costruzioni riconosciute dal punto di vista architettonico: basti pensare alla Corniche di Doha, ammirata in tutto mondo per la sua splendida serie di grattacieli avveniristici. Tuttavia, non sono preparate a fronteggiare bombe d’acqua. Semplicemente non sono stati abituati a farlo visto che l’area è desertica.
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La popolazione è ancora scossa. In tanti anni, sono in molti a non aver mai visto e vissuto nulla di simile. Molti expat (il Qatar è uno dei paesi con la maggiore percentuale di immigrati al mondo, con l’87 per cento della popolazione proveniente dall’estero) ricordano una forte pioggia che ha investito il Paese un paio di anni fa, ma pare non si avvicinasse alla forza riscontrata quest’anno.
La temperatura autunnale e invernale mite e le scarse precipitazioni che hanno caratterizzato per secoli queste zone rischiano di non essere più la norma. E anche il clima desertico, uno dei più spietati ma anche dei meno variabili del mondo, pare non dare più certezze.
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