
L’inclusione costruita attraverso lo sci e le discipline alpine. Questo l’obiettivo del progetto SciAbile promosso da Bmw Italia e dalla scuola di sci di Sauze d’Oulx.
Biologo cinese, 55 anni, Qu Dongyu ha battuto la candidata dell’Unione europea Catherine Geslain-Lanéelle. Dirigerà la Fao fino al 2023.
È il cinese Qu Dongyu il nuovo direttore generale della Fao, l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’agricoltura e l’alimentazione. Il dirigente è stato eletto domenica 23 giugno a Roma ed è il primo proveniente dalla nazione asiatica ad occupare il vertice dell’agenzia incaricata – tra le altre cose – di lottare contro la fame nel mondo.
Biologo e vice-ministro dell’Agricoltura in Cina, a 55 anni Qu Dongyu è stato eletto al primo scrutinio con 108 voti. Battendo così la candidata dell’Unione europea, la francese Catherine Geslain-Lanéelle, che si è fermata a 71 preferenze, accusata di essere favorevole agli Ogm e alle biotecnologie. Al terzo posto l’outsider georgiano, Davit Krivalidze, che ha ottenuto dodici voti.
“Si tratta di una data storica – ha commentato a caldo il nuovo direttore generale della Fao – e di un trampolino per l’agricoltura e per l’alimentazione. Lavorerò in modo imparziale e neutro”. Il dirigente cinese ha inoltre affermato di voler puntare “sulla concretezza” e di voler “riformare e trasformare l’agenzia delle Nazioni Unite”, al fine di renderla “più giovane e più dinamica”.
An exciting start to a new era for #Food and #Agriculture @FAO as Qu Dongyu Director General Elect makes his remarks highlighting the importance to work together to make #rural lives better. @FAO_DG pic.twitter.com/Kc8ji0qzJj
— Robynne Anderson (@Robynne_A) 28 giugno 2019
Il neo-eletto ha anche spiegato di voler coinvolgere di più il settore privato, sia nei processi decisionali che nel tentativo di raccogliere maggiori risorse finanziarie con l’obiettivo di sviluppare il settore agroalimentare, soprattutto nei paesi meno ricchi del mondo. In questo senso ha citato una possibile collaborazione con il colosso della logistica cinese AliBaba (equivalente asiatico di Amazon), così come con la fondazione di Bil Gates.
Qu Dongyu rimarrà in carica quattro anni, dal 1 agosto 2019 e fino al 31 luglio 2023. Prenderà il posto di José Graziano da Silva, brasiliano, che ha ricoperto il ruolo per due mandati consecutivi.
Il nuovo direttore generale della Fao è il vice ministro cinese dell’agricoltura. Qu Dongyou è stato eletto oggi a Roma pic.twitter.com/w8u0FGYo02 — Tg3 (@Tg3web) 23 giugno 2019
Occorrerà verificare se del dirigente sudamericano verrà seguita la strategia che punta ad incentivare colture e sistemi più ecologici e sostenibili. Anche e soprattutto per rendere il settore agricolo compatibile con la lotta ai cambiamenti climatici.
Leggi anche: Lo Stato della biodiversità secondo la Fao: “Così rischiamo di non avere più cibo”
Per la Cina, la cui popolazione sfiora gli 1,4 miliardi di persone, si tratta di un tema strategico. Ma, più in generale, Pechino punta ad incrementare il proprio ruolo nei consessi internazionali. È infatti già alla testa dell’Organizzazione internazionale dell’aviazione civile (Oaci), dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per lo sviluppo industriale (Onudi), nonché di quella per le telecomunicazioni (Uit) e del dipartimento Onu degli Affari sociali ed economici.
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
L’inclusione costruita attraverso lo sci e le discipline alpine. Questo l’obiettivo del progetto SciAbile promosso da Bmw Italia e dalla scuola di sci di Sauze d’Oulx.
No other land ha vinto l’Oscar come miglior documentario. Un film, doloroso ma necessario, che racconta la forza della resistenza palestinese.
Condannato nel 1977 per l’uccisione di due agenti, Leonard Peltier – ritenuto da molti un prigioniero politico – finirà di scontare la sua pena ai domiciliari.
In un Volvo Studio ampliato e rinnovato torna un programma culturale che esplora l’interazione creativa tra arte, musica e innovazione, riflettendo l’approccio olistico del marchio alla sostenibilità e alla valorizzazione della persona.
Mentre in molte aree del pianeta si acuiscono i conflitti, l’Italia relega la cooperazione allo sviluppo, un pilastro della politica internazionale, a una “comparsa” senza soldi.
Il 27 novembre aprono le candidature per la seconda edizione di Women in Action, il programma di LifeGate Way dedicato all’imprenditoria femminile.
Nel 2023 sono state uccise 85mila donne nel mondo: nel 60 per cento dei casi, il colpevole era il partner o un membro della famiglia.
Un gruppo di studenti universitari ha raggiunto la città di Kaifeng l’8 novembre dopo cinque ore di viaggio in sella a biciclette in sharing
Profilazione razziale, xenofobia nel dibattito politico e omofobia nel report dell’Ecri. Tra le sue richieste c’è quella di rendere indipendente l’Unar.