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Quali sono i nuovi siti Unesco del 2016, in Europa e nel Mondo
Tra siti archeologici, architetture geniali e paesaggi mozzafiato, la lista dei siti Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco ha 21 nuove voci. Scopriamo quali
Quest’anno all’Italia non ne è toccato nessuno, ma poco male: siamo già a quota 51 e le nomination 2017 sono già pronte. Parliamo dei 21 nuovi siti patrimonio dell’Umanità, selezionati ufficilalmente dall’assemblea Unesco che si è conclusa regolarmente il 18 luglio scorso a Istanbul, pur essendo stata interrotta dal golpe-lampo turco.
Tra deserti, foreste, paludi siti archeologici e strutture architettoniche, le new entry del 2016 si trovano soprattutto in Europa, Asia e Medio Oriente. Con le nuove iscrizioni, la lista Unesco conta oggi 1052 siti, sparsi in 165 Paesi: di questi, i luoghi di interesse culturale sono 814, di interesse ambientale 203 e un mix tra i due 35.
Nomine Unesco 2016: i nuovi siti Patrimonio dell’Umanità
Filippi, Tracia
Se siete stati patiti di Storia, forse ve la ricordate per via della battaglia che oppose gli assassini di Caio Giulio Cesare al secondo triumvirato, composto da Antonio, Ottaviano e Lepido. La città della Tracia, fondata nel IV secolo a.C e conquistata dai Romani nel II a.C, fu anche la prima località europea ad essere evangelizzata da San Paolo. Il sito, oggi patrimonio Unesco, presenta un teatro, un tempio e un foro, oltre ai resti della basilica.
Arcipelago di Revillagigedo, Messico
Si tratta di quattro isole vulcaniche importantissime per gli studi geologici mondiali, oltre che per le ricerche sulla biodiversità terrestre e marina. 3,5 miliardi di anni fa, in questo punto, vi fu un’espansione del fondo oceanico. L’arcipelago è anche un punto di sosta e di studio degli uccelli marini e habitat di animali selvatici.
L’arte rupestre di Zuojiang Huashan, Cina
I 38 siti rupestri, di età compresa tra il V secolo a C. e il II secolo d.C, illustrano la vita e i rituali del popolo Luoyue. Si trovano sulle ripide scogliere nelle regioni di confine della Cina sud-occidentale. Si tratterebbe delle ultime testimonianze della cultura neolitica dei tamburi in bronzo di Dong Son.
Monoliti di Antequera, Spagna
I megaliti non si trovano solo in Nord Europa. Quelli di Antequera, risalenti al III millennio a.C., sono nel cuore dell’Andalusia, nel sud della Spagna: il sito comprende i dolmen Menga e Viera e la Tholos di El Romeral, e due monumenti naturali: Peña de los Enamorados e El Torcal. Si tratta di cumuli fiunerari preistorici.
Hubei Shennongjia, Cina
Questo sistema di foreste, situato nella Cina centro orientale, rappresenta uno dei tre centri più importanti per la biodiversità cinese: ospita tra le varie specie animali la salamandra cinese e il leopardo nebuloso, ed è l’habitat di 5.000 specie vegetali.
Mistaken Point, Terranova (Canada)
Se siete appassionati di fossili, non potete perdervelo. Il Mistaken Point, situato in Canada orientale, sulla punta sud-est dell’isola di Terranova, si compone di una fascia di 17 km di scogliere frastagliate di eta compresa tra 580 e560 milioni di anni. I fossili qui presenti testimoniano la comparsa degli organismi biologicamente complessi.
Nalanda Mahavihara, India
Il sito si trova nello Stato di Bihar, nel nord-est dell’India: comprende i resti archeologici di un’istituzione monastica e scolastica attiva tra il III secolo a.C. e il secolo XIII d.C. Nalanda, che ha visto lo sviluppo del buddhismo e il fiorire della tradizione monastica indiana per 800 anni, viene praticamente definita la “più antica università” del subcontinente indiano.
Marina di Nelson, Antigua
Siamo negli affascinanti Cartaibi orientali. Il sito, costituito da un gruppo di edifici e strutture navali in stile georgiano, fu base della British Royal Navy fino al suo abbandono, avvenuto nel 1889. La costruzione del cantiere navale da parte della marina britannica non sarebbe stato possibile senza il lavoro di generazioni di africani schiavizzati.
Sito archeologico di Ani, Turchia
La città, che si trova nel nord-est della Turchia, al confine con l’Armenia, fiorì tra X e XI secolo e fu capitale del regno armeno dei Bagratidi, assumendo il controllo di un ramo della Via della Seta. Il declino del sito, ricco di strutture residenziali, militari e religiose, risale all’invasione mongola e a un devastante terremoto.
Il paesaggio naturale e culturale dell’Ennedi Massif, Ciad
Si tratta di un paesaggio di arenaria, modellato da vento e acqua nel corso dei millenni. Le migliaia di dipinti e incisioni costituiscono il principale esempio di arte rupestre del Sahara.
Le grotte di Gorham, Gibilterra
Le scogliere calcaree ripide sul lato orientale della Rocca di Gibilterra contengono quattro grotte con depositi archeologici e paleontologici che forniscono la prova di occupazione di Neanderthal in un arco di più di 100.000 anni.
Parco nazionale del Khangchendzonga, India
Siamo nel cuore dell’Himalaya indiano: questo luogo antico e sacro, custode di miti e leggende della popolazione Sikkim, costituisce un insieme unico di valli, laghi, ghiacciai e montagne.
Deserto di Lut, Iran
Dasht-e-Lut, questo è il suo nome originale, si trova nel sud-est del Paese. Tra giugno e ottobre il sito è spazzato da forti venti, dando vita a spettacolari formazioni di dune yardang.
Parchi marini di Sanganeb e della baia di Dungonab Bay-isola di Mukkawar
Un sito solo per due aree separate: la barriera corallina di Sanganeb, nel Mar Rosso, e la Baia di Dungonab Bay e l’isola di Mukkawar, 125 km a nord di Port Sudan.Oltre ai coralli, l’ecosistema comprende mangrovie, alghe e isolotti.
Conjunto Arquitetônico da Pampulha
Il Pampulha Modern Ensemble è stato al centro di un progetto città giardino creato nel 1940 a Belo Horizonte, la capitale dello Stato di Minas Gerais, in Brasile. Gli edifici, che sfruttano le potenzialità del calcestruzzo, sono stati progettati dall’architetto Oscar Niemeyer, in collaborazione con artisti innovativi.
Nan Madol, Micronesia
Si tratta di un centinaio di isolotti costruiti al largo della costa sud-est di Pohnpei con pietre di basalto e massi di corallo: questi luoghi ospitano i resti di palazzi di pietra, templi, tombe e residenze nobili costruiti tra il 1200 e il 1500, testimonianza di un periodo fiorente per le isole del Pacifico. Il sito è stato anche iscritto nella Lista del patrimonio mondiale in pericolo a causa di minacce quali l’insabbiamento dei corsi d’acqua, che favorisce la crescita incontrollata delle mangrovie, minando gli edifici esistenti.
Cimiteri medievali, Bosnia-Erzegovina
A esser state valorizzate da questa nomina Unesco sono le tipiche pietre tombali scolpite nel calcare di età compresa tra XII e XVI secolo dette “stecci”. Si trovano in 28 siti cimiteriali sparsi tra Bosnia, Erzegovina, Serbia e Montenegro occidentali e Croazia centro meridionale.
Ahwar, Iraq
I sette siti dell’Iraq meridionale che hanno ricevuto la nomina a Patrimonio dell’Umanità comprendono tre aree archeologiche e quattro zone umide. I resti delle antiche città mesopotamiche di Uruk, Ur e Tell Eridu di IV e III millennio sorgono lungo i delta paludosi del Trigri e dell’Eufrate, un ambiente unico, estremamente caldo e arido.
L’architettura di Le Corbusier
Con questa nomina si è voluto premiare il genio di Le Corbusier, architetto e urbanista svizzero naturalizzato francese del XX secolo che dimostrò di saper fondere l’architettura con le esigenze dei cittadini. I 17 siti sono distribuiti in 7 Paesi e comprendono, tra gli altri Complexe du Capitole di Chandigarh (India), il Museo Nazionale di Arte Occidentale, Tokyo (Giappone), la Casa del dottor Curutchet a La Plata (Argentina) e l’Unité d’habitation di Marsiglia (Francia).
I “qanat” persiani, Iran
Con questo termine, qanat, si indica un sistema di trasporto idrico e di irrigazione composto da cunicoli verticali simili a pozzi e da un canale sotterraneo in lieve pendenza; sviluppatosi in Persia, si è diffuso in altre regioni aride dell’Iran, lungo la Via della Seta.
Tien-Shan occidentale
Il motivo della nomina è la varietà dei paesaggi del sistema montuoso, una delle più grandi catene del mondo, che ospitano una ricchissima biodiversità.
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