Più controlli sulla qualità dell’aria, soglie più severe e risarcimenti per i cittadini che subiscono i danni dello smog: lo chiede il Parlamento europeo.
Con 363 sì, 226 no e 46 astensioni, il Parlamento europeo ha adottato la sua posizione negoziale sulla qualità dell’aria.
Il testo prevede soglie più severe rispetto a quelle proposte dalla Commissione, ma bisognerà aspettare il 2035 per allinearsi alle linee guida dell’Organizzazione mondiale della sanità.
I cittadini che hanno subìto problemi di salute per via dello smog avranno diritto a un risarcimento.
Più punti di campionamento per la qualità dell’aria, limiti più restrittivi per le sostanze inquinanti e la possibilità, per i cittadini, di avere giustizia se lo sforamento delle soglie previste mette a repentaglio la loro salute. Sono questi i punti cardine della posizione negoziale adottata dal Parlamento europeo il 13 settembre 2023, più severa rispetto a quella della Commissione. Il tema, però, si è rivelato divisivo: 363 i sì, 226 i no e 46 le astensioni. E c’è chi contesta la decisione di applicare le nuove soglie solo a partire dal 2035.
Le istituzioni europee vogliono sconfiggere l’inquinamento atmosferico
Nel 2020, che pure è stato un anno segnato dalle misure di lockdown, 238mila persone nell’Unione europea sono morte prematuramente a causa dell’inquinamento da PM2,5, cioè le polveri sottili di diametro più fine. Sono più degli abitanti di un comune come Messina. Conteggiando anche il particolato atmosferico più grossolano (PM10) e le altre sostanze inquinanti, cioè biossido di azoto (NO2), biossido di zolfo (SO2) e ozono (O3), si superano i 300mila decessi prematuri l’anno.
Le istituzioni europee hanno fatto una promessa ben chiara, anch’essa parte del Green deal europeo: entro il 2050, l’inquinamento atmosferico va ridotto a zero. O meglio, a livelli non dannosi per la salute umana. Da questa promessa prende il via un piano d’azioneper la qualità dell’aria che è nel bel mezzo del suo iter negoziale. Il voto del Parlamento europeo è un passaggio importante, ma ce ne saranno altri: ora l’Eurocamera dovrà negoziare con il Consiglio per definire al testo definitivo della legge.
Qualità dell’aria, la posizione del Parlamento europeo
Rispetto agli altri Continenti, l’Unione europea è sempre stata all’avanguardia nell’imposizione di standard per la qualità dell’aria. Le nuove linee guida dell’Organizzazione mondiale della sanità pubblicate nel 2021, però, sono molto più severe rispetto al passato e hanno spinto la Commissione a rivedere i valori soglia. Già a giugno la Commissione ambiente (Envi) ha abbassato ulteriormente i limiti, allineandoli con quelli dell’Oms già entro il 2030. Ora il Parlamento accoglie tali proposte, ma spostando la scadenza cinque anni più avanti, al 2035.
Last week, the @Europarl_EN adopted an ambitious proposal on air quality, addressing not just the environment but social justice. Clean air = social right. Poor air quality has long-term impacts and its also intrinsically linked to the climate crisis 🌍 https://t.co/eGtyw7goyj
Un ritardo che viene descritto come “un vero peccato” dalla presidente dell’associazione italiana Cittadini per l’aria, Anna Gerometta. “La delibera è, comunque, un passo avanti importante che ci auguriamo convinca le nostre amministrazioni e i governi europei che i cittadini chiedono loro vera protezione dall’inquinamento dell’aria. Una protezione che va messa in atto sin d’ora con decisione e serietà” conclude Gerometta. Anche Margherita Tolotto, policy manager presso lo European environmental bureau, sostiene che questo rinvio “avrà serie implicazioni per la salute di tutti gli europei. Colpirà anche le nostre economie e, con ogni probabilità, servirà come scusa per ritardare le azioni urgenti che sono necessarie”.
Respirare aria pulita è un diritto dei cittadini
Oltre a fissare i valori limite per le sostanze inquinanti, il testo prevede anche di monitorare la qualità dell’aria in modo più capillare, incrementando i punti di campionamento, in particolare nelle grandi aree urbane e in quelle molto inquinate. È però altrettanto importante che i dati siano chiari e comprensibili: per questo motivo, bisognerà armonizzare gli indici di qualità dell’aria tra i vari stati dell’Unione.
Today the European Parliament voted in favour of a law that supports people's right to breathe healthy air and to hold Govs to account, seeking compensation if their health has been damaged by air pollution. pic.twitter.com/Jtnbdu1z0J
Considerato che le soglie attualmente in vigore vengono sistematicamente superate (anche in Italia), cosa succederà quando saranno ancora più basse? La pubblicazione di dati aggiornati con cadenza oraria, innanzitutto, permetterà alle persone di tutelarsi quando l’aria è irrespirabile. Secondo quanto votato dagli eurodeputati, inoltre, i cittadini che hanno subìto problemi di salute avranno diritto a essere risarciti. “In tutta l’Unione europea, i cittadini chiedono a gran voce ai governi di proteggerli dai livelli dannosi di inquinamento atmosferico. È bello vedere il Parlamento europeo fornire loro gli strumenti giuridici di cui hanno bisogno per proteggere meglio la loro salute. È democrazia in azione”, commenta Emma Budd, avvocata per Clientearth.
L’anno che sta per concludersi fa ben sperare per il futuro dell’energia solare. I dati globali sul fotovoltaico crescono, gli esempi positivi si moltiplicano. Sebbene resti molto lavoro da fare, seguire il sole ci manterrà sulla strada giusta.
Climathon 2024 è l’hackaton che ha riunito giovani talenti a Courmayeur per sviluppare idee innovative e sostenibili, affrontando le sfide ambientali della montagna.
Dopo Milano, il progetto PiantiAmo il futuro di Nescafé arriva a Ferrara: piantato presso la Nuova Darsena il primo dei duecento nuovi alberi in città.
Sull’arcipelago di Mayotte, territorio d’oltremare dipendente dal governo francese, per ora si contano 15 morti e centinaia di feriti. I servizi essenziali sono al collasso.