Costruire auto elettriche a prezzi accessibili in Europa è possibile. Magari reinventando modelli iconici del passato e conservandone il fascino, come dimostra la Renault 5 elettrica.
Quanta benzina consuma un’auto elettrica?
Quanta benzina consuma un’auto elettrica? Per essere commercializzata, ogni auto americana dal concessionario deve avere sul parabrezza l’etichetta con l’indicazione dei consumi in città e in autostrada. La “fuel-efficiency” di ogni modello è calcolata dall’EPA, Environmental Protection Agency, l’ente governativo federale americano per l’ambiente. In che modo l’EPA calcolerà questo dato per la Chevrolet
Quanta benzina consuma un’auto elettrica?
Per essere commercializzata, ogni auto americana dal
concessionario deve avere sul parabrezza l’etichetta con
l’indicazione dei consumi in città e in autostrada. La
“fuel-efficiency” di ogni modello è calcolata
dall’EPA, Environmental Protection Agency, l’ente governativo
federale americano per l’ambiente.
In che modo l’EPA calcolerà questo dato per la Chevrolet Volt e la Nissan Leaf? Il dato, oltre a essere obbligatorio, avrà anche una forte influenza sull’immagine di prodotto e sulla percezione del pubblico, dei clienti.
Trapela da General Motors, produttore della Volt, e Nissan,
per la Leaf, una certa ansietà, visto che questo dato va
incluso nelle campagne pubblicitarie di lancio previste per
dicembre 2010.
E’ ovvio che il metodo standard di calcolo dei consumi di
benzina non calza per la Volt, che percorre anche da 70 a 100
chilometri solo con le batterie prima d’avviare il proprio
minuscolo motore (che non fa andare le ruote, bensì ricarica
le batterie). E calza ancora peggio alla Leaf, la prima berlina in
commercio in grande scala totalmente elettrica.
Le ipotesi.
Interrogata dal New York Times sulla vicenda Cathy Milbourn,
portavoce dell’EPA, ha risposto con difficoltà sia sui
metodi che sulla data in cui sarà presa una decisione.
Si potrebbe indicare, al posto della ‘fuel efficiency’, una
sorta di ‘equivalency rating’, un “consumo equivalente”:
– un calcolo della benzina necessaria per produrre un
kilowattora
– i kilowatt consumati per miglio
– i minuti di ricarica necessari per miglio
– il prezzo al consumatore dell’energia necessaria per miglio
(che sia del kilowattora, della benzina, del gasolio, del metano,
dell’alcool o di qualunque altro propellente)
– le emissioni di CO2
Comunque “è una materia da techno-geek, nessun altro
può capirci qualcosa” ha sentenziato Joseph Phillippi di
Auto Trends Consulting. Secondo Thomas G. Stephens, responsabile
global product operations di General Motors, “forse l’EPA si
baserà sulla distanza percorribile tra una carica e l’altra
delle batterie”.
“Saranno comunque necessari test multipli – si aspetta Pam
Fletcher, l’ingegnere donna responsabile del sistema motore della
Chevrolet – per registrare i consumi con le batterie nei diversi
livelli di carica. I test per un’auto normale richiedono due
giorni. Per la Volt ce ne vorranno almeno sette”.
Nuove etichette.
I produttori stanno elaborando formule che propongono stime
sorprendenti. Per avere un’idea di quanto sono rivoluzionarie
queste auto, GM ha stimato per la sua Volt consumi “equivalenti” di
98 km/l. Con lo stesso metodo Nissan ha calcolato per la Leaf 160
km/l. Percorrenze dieci volte superiori a tutte le auto in
commercio oggi.
L’EPA non ha vidimato queste formule ma intanto ha proposto,
per il 2012, di cambiare le attuali etichette, sostituendole con
un’indicazione grafica (simile forse alle attuali etichette degli
elettrodomestici). Si cancellerebbero le questioni relative alle
auto ibride ed elettriche, garantendo una più chiara e
immediata comprensione delle performance ecologiche delle auto.
Questo, per il 2012.
Nel frattempo? Le auto elettriche cominceranno a correre per
le strade, silenziosamente, senza un centilitro di benzina. E senza
etichetta.
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