Comprendere l’epigenetica fornisce gli strumenti per restare in salute. Dall’alimentazione allo stile di vita, scopriamo come influire positivamente sul nostro patrimonio genetico.
Quanto fa bene il verde. Fisicamente
È scientificamente dimostrato. Il verde ha un’ampia gamma di influenze benefiche sul nostro organismo che s’aggiungono al piacere di contemplare un bel paesaggio.
Il verde vince. È bello. Fa bene. Lo dice la scienza. Lo dice anche il più importante centro per lo studio del colore, il Pantone Color Institute, considerato un’autorità mondiale nell’abbinamento dei colori. Ad oggi ha indicizzato 1.677 tonalità di colore a cui è assegnato un codice. Dal 2000 annuncia ogni anno il Color of the year presentando il Fashion color report springer. Nel 2013 il colore vittorioso è stato il verde, per descrivere il quale Leatrice Eiseman, direttrice del Pantone Color Institute, ha usato queste parole:
Il verde è il colore più abbondante in natura, quello che l’occhio umano vede più spesso durante la giornata. Inoltre, la luce verde è anche quella che il nostro occhio è in grado percepire più facilmente e che la retina riesce a leggere in maniera corretta, senza troppe aberrazioni; è un colore che attrae e ispira al ringiovanimento e al rinnovamento.
Negli ultimi anni diverse ricerche scientifiche hanno confermato le molte virtù legate a benefici psicofisici del colore verde.
Il verde fa reagire prontamente
Lo spettro del verde si situa al centro del range di vibrazioni visibili dall’occhio umano, tra il rosso e il blu. Il colore verde suscita in noi un più veloce responso a causa della sua più forte stimolazione dei recettori visivi. I coni M sono deputati nella retina alla ricezione del giallo-verde.
Il verde fa leggere meglio
È stato dimostrato che il verde può migliorare l’abilità di lettura e comprensione: è stato riscontrato un beneficio mediamente apprezzabile alla velocità di lettura applicando un livello trasparente verde al testo stampato.
Il verde disseta
L’istintivo effetto rilassante si avrebbe perché in natura il verde segnala abbondanza di acqua, elemento indispensabile alla vita e al benessere, e quindi ci rassicura. Per la nostra origine animale, la visione di un’oasi virente è un segnale di umidità, sorgente e freschezza, e ci attira.
Il verde riduce lo stress
L’Università di Berna ha svolto un grande studio sugli effetti psicologici del colore nel 2007, commissionato dalla Fondazione svizzera per la tutela del paesaggio (FP) e da ‘Medici per l’ambiente’, dimostrando che la percezione delle diverse sfumature di verde ha un effetto rasserenante. Stimola i sentimenti positivi e facilita la concentrazione, diminuendo il livello di stress e ansia. Inoltre abitare nelle vicinanze di parchi o di ‘zone verdi’ aumenta le competenze sociali e le capacità di integrazione.
Il verde reintegra la capacità di attenzione
I ricercatori della Heriot-Watt University di Edinburgo hanno fatto camminare diversi partecipanti allo
studio, muniti di apparecchi Eeg portatili, in tre diversi contesti cittadini: nel centro storico, in un parco e in un’area commerciale. L’attività cerebrale nel camminare era sempre simile, non così la sua qualità e la scia di benessere: chi camminava nel parco mostrava molti meno segnali di stress e frustrazione. Anche il contesto naturale, quindi, impegna la nostra mente, ma con una sorta di impegno senza sforzo: “Si chiama attenzione involontaria, in psicologia – spiega la ricercatrice Jenni Roe – una modalità che consente di tenere alta l’attenzione mentre nel contempo si libera spazio per la riflessione”. Lo studio suggerisce che prendersi una pausa dal lavoro per una passeggiata nel verde, o anche solo per contemplare un’area verde dalla finestra, non è improduttivo, anzi “può avere un effetto ristoratore, ridurre la fatica e reintegrare le capacità di concentrazione”.
Il verde migliora l’intesa coniugale
Una vita più soddisfacente, meno stress, più efficienza al lavoro e miglior intesa sotto il tetto coniugale: sono tra i vantaggi di vivere in aree urbane più verdi. Lo suggerisce uno studio della Exeter University nel Cornwell, pubblicato nell’aprile 2013 su ‘Psychological Science’. Gli autori della ricerca condotta da Matthew White hanno raccolto quasi vent’anni di sondaggi a cui hanno partecipato oltre 10.000 adulti che vivono nel Regno Unito. Tra il 1991 e il 2008 i partecipanti hanno risposto annualmente a questionari relativi al loro benessere psicofisico, e i ricercatori inglesi hanno per la prima volta messo in relazione questi dati con gli spostamenti dei partecipanti verso aree più verdi. Il beneficio che si ottiene dal vivere a contatto con la natura è tangibile e quantificabile, e addirittura può esser comparabile a quello ricavato da situazioni della vita importanti come avere un lavoro soddisfacente o un matrimonio felice. “Abbiamo constatato che vivere in un’area urbana con livelli di verde relativamente elevati – spiega White – ha un impatto significativamente positivo sul benessere, pari all’incirca a un terzo di quello dato da una felice vita matrimoniale. Questi dati devono essere tenuti in considerazione dai politici quando devono decidere come investire le risorse pubbliche, ad esempio per lo sviluppo o la manutenzione dei parchi”. Secondo i ricercatori non è necessario trasferirsi in campagna per beneficiare degli influssi positivi della natura, ma basterebbe aumentare gli spazi verdi nelle aree urbane.
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