Materiali, simboli di riconoscimento, best practices, criticità: cosa c’è da sapere sulla raccolta differenziata, la base per riciclo, riuso e circolarità.
C’è il riciclo, pratica in cui l’Italia per fortuna è tra i paesi leader a livello mondiale, soprattuto nel ferro, nel legno, negli imballaggi. Poi c’è il riuso, sul quale invece punta moltissimo l’Unione Europea. A monte di tutto, però, c’è la raccolta differenziata: una pratica cruciale nella gestione dei rifiuti, poiché consente di separare i materiali riciclabili da quelli non riciclabili, promuovendo un approccio sostenibile alla gestione dei rifiuti. In questo articolo, esploreremo l’importanza della raccolta differenziata, i materiali riciclabili, come viene gestita nelle città italiane e i progetti virtuosi in corso.
L’importanza della raccolta differenziata
Consumiamo risorse e produciamo sempre più rifiuti che non sappiamo gestire in modo adeguato e corretto. La Terra, però, è un ecosistema che ha già pensato a come smaltire ciò che non serve più, naturalmente. Ciò che ha terminato il suo ciclo di vita viene trasformato in una nuova risorsa, in una nuova forma di vita. È un circolo virtuoso da cui dobbiamo imparare per vivere in armonia con la natura e l’ambiente. Tutto parte dalla raccolta differenziata, che come detto non va confusa con il riciclo e il riuso, che avvengono successivamente, quando i rifiuti raccolti vengono trattati dagli impianti, e nemmeno con l’economia circolare, che è invece un modello di sviluppo che prevede di ridurre la quantità di materie prime inserite nel sistema.
Cos’è la raccolta differenziata?
La raccolta differenziata è un processo mediante il quale i rifiuti vengono separati in base al loro materiale di composizione, come carta, plastica, vetro e organico, per consentire il loro corretto riciclo e riutilizzo. Questo approccio riduce la quantità di rifiuti destinati alle discariche e promuove la circolarità dei materiali. Attraverso la raccolta differenziata, gli scarti vengono suddivisi in base al materiale di cui sono composti, consentendo di ridurre le emissioni di gas serra, gli sprechi e lo sfruttamento delle risorse naturali.
Quali sono i materiali riciclabili?
Vetro: Bottiglie, barattoli e altri contenitori di vetro sono riciclabili. In Italia, il Consorzio nazionale del riciclo del vetro (Coreve) gestisce il riciclo del vetro. Attualmente, circa il 75 per cento del vetro utilizzato in Italia viene recuperato e riciclato.
Il nuovo regolamento #imballaggi è un provvedimento “soprattutto mediatico” che però “metterà in discussione il sistema italiano di raccolta differenziata”, spiega il responsabile relazioni esterne di @Corepla_Riciclo Andrea Campelli.
Organico: Scarti alimentari, sfalci di giardino sono compostabili. Il compostaggio domestico o la raccolta dell’organico sono gestiti a livello locale, con variazioni nelle percentuali di recupero a seconda delle politiche adottate.
Rifiuti speciali: Elettronici, ingombranti, pericolosi come batterie, farmaci scaduti, sono gestiti attraverso specifici centri di raccolta e smaltimento. Tra questi ci sono i Raee, acronimo di rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche, che sono tutti quegli oggetti che per funzionare dipendono dalla corrente elettrica collegati alla rete oppure alimentati da pile e batterie di cui ci si vuole liberare perché non più funzionanti o obsoleti.
Non esiste nel nostro Paese una vera e propria normativa nazionale su come fare la raccolta differenziata, perché a seconda degli impianti di conferimento e smaltimenti presenti sui singoli territori la raccolta può essere organizzata in maniera leggeremente differente. Generalmente dunque sono i Comuni in Italia a fornire indicazioni precise ai cittadini su come conferire i rifiuti correttamente. Alcune regole potrebbero variare a seconda del comune di residenza, ma ci sono comportamenti standardizzati che è importante seguire.
1. Milano e il riciclo
Milano ha avviato progetti innovativi per migliorare la raccolta differenziata, come la promozione del compostaggio domestico e l’istituzione di aree di scambio gratuito di beni usati. Inoltre, la città ha implementato sistemi di monitoraggio intelligente dei rifiuti per ottimizzare le operazioni di raccolta. Nel 2021, la percentuale di raccolta differenziata milanese ha superato il 63 per cento. Il servizio di raccolta dei rifiuti avviene tramite il sistema “porta a porta”, direttamente dalle abitazioni degli utenti. I principali tipi di rifiuti raccolti includono:
Rifiuti domestici: Questi vengono raccolti direttamente dai cittadini a domicilio.
Riciclerie: I cittadini possono portare i rifiuti differenziati (come carta, plastica e vetro) alle riciclerie apposite.
Pulizia stradale: Il servizio include la pulizia e il lavaggio delle strade e delle aree verdi pubbliche.
Svuotatura dei cestini e cestoni: I cestini pubblici vengono svuotati regolarmente.
Raccolta dei rifiuti abbandonati: Si occupano anche della rimozione dei rifiuti abbandonati.
I rifiuti differenziati (carta, plastica e vetro) raccolti separatamente vengono inviati agli impianti specializzati per il riciclo. I rifiuti indifferenziati vengono conferiti presso il termovalorizzatore Silla2, situato nella zona nord-ovest della città, vicino a Figino.
2. Roma rinnova
Roma ha introdotto campagne di sensibilizzazione per aumentare la partecipazione alla raccolta differenziata, che al momento si attesa al 43,8 per cento (soprattutto di carta e cartone) a metà strada tra le grandi città italiane, e ha implementato nuove tecnologie per migliorare l’efficienza del processo di riciclo. Progetti come la promozione dell’uso di contenitori biodegradabili per l’organico e l’installazione di contenitori intelligenti per la raccolta del vetro sono in corso. La raccolta differenziata a Roma è attiva sia porta a porta, solamente in alcuni quartieri in maniera strutturata e con un calendario settimanale, oppure su prenotazione per i rifiuti ingombranti, che stradale, nella maggior parte dei casi. Inoltre è presenta una vasta rete di isole ecologiche dove portare direttamente rifiuti speciali, come mobili, elettrodomestici, pile.
3. Torino tecnologica
Torino si distingue per l’uso di tecnologie innovative nella gestione dei rifiuti, come l’implementazione di sensori intelligenti nei cassonetti per monitorare il livello di riempimento e ottimizzare le operazioni di raccolta. Inoltre, la città promuove attivamente l’adozione di pratiche di riduzione dei rifiuti attraverso campagne di sensibilizzazione e educazione ambientale.
La raccolta differenziata a Torino è attiva su tutta la città con due diverse modalità: stradale, attraverso i cassonetti di diverse volumetrie e colorazioni a seconda del tipo di raccolta attivo nella propria zona, oppure domiciliare (porta a porta). Inoltre, per la plastica, solitamente viene raccolta nei sacchi, tranne che per i nuclei con più di 15 famiglie, dove viene comunque posizionato il cassonetto. Per altri rifiuti, in particolare quelli pericolosi, sono in funzione 7 ecocentri in città. L’obiettivo è promuovere la consapevolezza dell’importanza di condividere con i cittadini la responsabilità di operare, anche nei piccoli gesti quotidiani, per un ambiente più pulito e sano.
4. Napoli pulita
La raccolta differenziata a Napoli è un tema di grande importanza. l’obiettivo è ridurre al minimo la produzione di rifiuti indifferenziati da smaltire nelle discariche o negli inceneritori. A seguito delle diverse “crisi della monnezza” registrate negli anni passati, iNapoli ha intensificato gli sforzi per migliorare la gestione dei rifiuti, con particolare attenzione alla raccolta differenziata. La città ha implementato programmi di educazione ambientale nelle scuole e ha istituito nuovi servizi di raccolta differenziata porta a porta in diverse zone della città, con evidenti vantaggi come il miglioramento del decoro urbano e il risparmio energetico. Attualmente, la raccolta differenziata dei rifiuti a Napoli è al 37,6 per cento: dieci anni fa, era solo al 18,4 per cento. La media è ancora al di sotto dei valori accettabili, anche per via di una scarsa qualità della differenziata, ma i miglioramenti sono sensibili.
5. Firenze fa la differenza
Firenze si impegna per una gestione dei rifiuti più sostenibile attraverso progetti di sensibilizzazione e educazione ambientale. La città ha avviato iniziative per incentivare il riciclo e il riutilizzo dei materiali, come la promozione dell’acquisto di prodotti riciclati e la creazione di spazi di scambio di beni usati. La raccolta differenziata è parte del progetto “Firenze Città Circolare”, il nuovo piano dei rifiuti della città. Gli obiettivi principali sono migliorare la partecipazione consapevole dei cittadini, sfruttare la tecnologia con un sistema di chiavette elettroniche A-Pass per agevolare la corretta raccolta differenziata, l’istituzione di punti specifici per la raccolta di rifiuti ingombranti, elettronica, farmaci scaduti e oli esausti. In questo modo Firenze mira a raggiungere una raccolta differenziata oltre il 70 percento entro il 2024.
6. Bologna sostenibile
Bologna si è posta l’obiettivo ambizioso di diventare una città a zero rifiuti entro il 2030. La città sta implementando politiche innovative per promuovere la raccolta differenziata e ridurre la produzione di rifiuti non riciclabili, come l’istituzione di centri di riparazione e riciclo dei beni e l’introduzione di incentivi per l’adozione di pratiche sostenibili. Nel 2022, la percentuale di raccolta differenziata a Bologna è arrivata al 63 per cento, un notevole miglioramento rispetto al 39 per cento del 2013. Da luglio 2013, nel centro di Bologna, il comune ha deciso di reintrodurre 282 cassonetti per la carta e 281 cassonetti per la plastica al posto della raccolta porta a porta, con l’unico fine di eliminare i sacchi di spazzatura davanti ai portoni in un zona, quella dei Portici, recentemente entrata a far parte del patrimonio Unesco.
La nostra direzione: una Genova più smart e più sostenibile. Raggiungila insieme a noi, segui l’Associazione Genova Smart City. pic.twitter.com/o1HSUsWMmW
— Genova Smart City (@genovasmartcity) March 1, 2024
7. Genova e il mare
Genova affronta sfide uniche legate alla gestione dei rifiuti, soprattutto per quanto riguarda l’inquinamento marino. La città sta lavorando per migliorare la raccolta differenziata e ridurre l’impatto ambientale sui mari attraverso progetti di sensibilizzazione e monitoraggio delle aree costiere. Il Comune sta facendo progressi nella raccolta differenziata, contribuendo alla sostenibilità ambientale: a fine 2022 si è toccato il 43 per cento di differenziata, arrivando fino a punte del 55 nelle nuove postazioni di conferimento bilaterali, un sistema di cassonetti per la raccolta differenziata di nuova generazione, con cubatura più ampia e forma e caratteristiche utili a evitare depositi non consentiti. I contenitori sono inoltre rivestiti di infografiche anteriori e posteriori con indicazioni utili al corretto conferimento dei rifiuti. Un rinnovamento ampio, che prevederà anche l’utilizzo di automezzi di nuova generazione.
8. Palermo verde
Palermo sta investendo in progetti di green economy e sensibilizzazione ambientale per migliorare la gestione dei rifiuti e aumentare la raccolta differenziata. La città promuove l’adozione di pratiche sostenibili attraverso programmi di educazione ambientale e la creazione di parchi e aree verdi. Tuttavia, è importante notare che la percentuale di raccolta differenziata a Palermo è ancora relativamente bassa. Nel 2022, il comune di Palermo ha raggiunto solo il 16 per cento di differenziata, mentre la provincia di Palermo nel suo complesso ha raggiunto solo il 36 per cento.
9. Venezia: sostenibilità e salvaguardia
Venezia si impegna per una gestione dei rifiuti rispettosa dell’ambiente, focalizzandosi sulla raccolta differenziata e sulla riduzione dell’impatto ambientale. La città promuove l’adozione di pratiche sostenibili attraverso programmi di sensibilizzazione e l’introduzione di incentivi per l’uso di materiali riciclabili. Il Comune è il primo in Italia per la produzione di rifiuti urbani: 558 chili a testa nel 2022. Ma è anche, secondo i dati Ispra, la secondo città italiana per raccolta differenziata con il 73,2 per cento. Tuttavia, nel centro storico e nelle isole, questa percentuale crolla, proprio per la peculiare conformazione del territorio che rende più complicata la raccolta.
10. Catania
Catania sta lavorando per migliorare la sua infrastruttura per la gestione dei rifiuti e aumentare la consapevolezza sulla raccolta differenziata tra i suoi cittadini. La città ha avviato progetti di sensibilizzazione e educazione ambientale per promuovere pratiche sostenibili di gestione dei rifiuti. La raccolta differenziata a Catania è organizzata seguendo un calendario preciso, che cambia in base alle tre zone cittadine individuate, e i cittadini sono tenuti a separare correttamente i rifiuti in base alla tipologia e depositarli fuori casa nei giorni stabiliti. In totle in città, nel 2023, la percentuale di raccolta differenziata è stata del 33,68 per cento, in crescita, ma ancora bassa rispetto alla media di tutta la provincia catanese, che supera invece il 50 per cento.
Isimboli della raccolta differenziata sono essenziali per una corretta gestione dei rifiuti, perché identificano i materiali e indicano come separarli adeguatamente. Possono apparire sia sui contenitori stessi che sulle confezioni dei prodotti: conoscere e comprendere il significato di questi simboli è fondamentale per una corretta raccolta differenziata. Non tutti i paesi del mondo hanno adottato gli stessi simboli, anche se molto spesso questi si somigliano. I codici di riciclaggio vigenti in Europa sono stati istituiti con Decisione dalla Commissione Europea nel 1997.
Guida ai simboli riciclabili e loro significato
È fondamentale conoscere i simboli riciclabili e il loro significato per effettuare una corretta raccolta differenziata. I simboli possono variare a seconda del materiale e della regione, quindi è importante consultare le guide locali. Ecco alcuni dei simboli più comuni utilizzati per la raccolta differenziata e i materiali che rappresentano:
ACC: Simboleggia la banda stagnata, il comune lamierino d’acciaio finissimo. Nei simboli per la raccolta differenziata, si identifica con il marchio FE all’interno del triangolo con le frecce, contrassegnato dal numero 40. Questo materiale è tipicamente utilizzato per le lattine.
AL: Rappresenta l’alluminio. Nel simbolo per la raccolta differenziata, si trova all’interno del triangolo con le frecce, contrassegnato dal numero 41. Le lattine di alluminio rientrano in questa categoria.
CA: Indica il cartone poliaccoppiato, ovvero prodotto con la presenza di altri materiali oltre a quello cartaceo (ad esempio, il tetrapak). È uno dei pochi rifiuti composti riciclabili assieme alla carta, ed è identificato con il marchio CA all’interno dell’esagono.
PE: Identifica il polietilene, che può essere ad alta densità (HDPE) o bassa densità (LDPE o PELD), a seconda del tipo di prodotto. Nel simbolo per la raccolta differenziata, si trova all’interno del triangolo con le frecce, contrassegnato dai numeri 2 (HDPE) o 4 (LDPE).
PET: Rappresenta il polietilene tereftalato. Nel simbolo per la raccolta differenziata, si trova all’interno del triangolo con le frecce, contrassegnato dal numero 1.
Superare le sfide della raccolta differenziata
Quella della raccolta differenziata è una sfida che si affronta con il gioco di squadra: da una parte le istituzioni, che devono agire per mettere i cittadini nelle condizioni di aumentare la loro capacità e volontà di differenziare. Dall’altra l’impegno e l’azione quotidiani dei cittadini stessi, che possono fare – letteralmente – la differenza. Dal primo versante è necessario agire lungo 4 direttrici principali. La prima è l‘educazione: informare e coinvolgere la comunità attraverso campagne informative e attività di sensibilizzazione. La seconda è la semplificazione: fornire contenitori e servizi di raccolta accessibili e ben distribuiti sul territorio. La terza è il monitoraggio: Utilizzare tecnologie intelligenti per monitorare e ottimizzare le operazioni di raccolta. La quarta infine sono gli incentivi: implementare politiche di incentivazione per incoraggiare la partecipazione attiva alla raccolta differenziata.
Consigli pratici per una raccolta differenziata efficace
Ecco invece alcuni consigli pratici per una raccolta differenziata efficace che possono servire a tutti i cittadini:
Per differenziare correttamente il vetro:
Pulisci il vetro prima di gettarlo nei contenitori dedicati. Bottiglie e altri contenitori devono essere svuotati e puliti per una raccolta differenziata corretta. Ricorda che non tutto il vetro va smaltito nei cassonetti dedicati: cristalli, specchi, lampadine, pirex e neon devono essere smaltiti diversamente.
Togli i tappi a corona o a vite delle bottiglie e i coperchi dei vasetti per buttarli assieme alla plastica e alle lattine.
Per differenziare la plastica:
Risciacqua bene i contenitori di plastica prima di buttarli nei cassonetti dedicati. La plastica degli imballaggi può essere riciclata facilmente, ma è importante evitare di gettare contenitori con residui di cibo o sostanze pericolose
Rimuovi le etichette di carta laddove presenti e schiaccia la plastica prima di introdurla nel cassonetto dedicato.
Altri suggerimenti:
La carta oleata va nel secco residuo, non nella raccolta differenziata della carta.
Lava e asciuga gli imballaggi prima di gettarli per evitare contaminazioni.
Rimuovi eventuali residui e tappi dagli imballaggi prima di buttarli nei contenitori appositi.
Risorse per la raccolta differenziata
Sono molti, al giorno d’oggi, i modi per trovare informazioni e aiuto sul come e dove differenziare correttamente i propri rifuiti domestici, a partire dai siti web e portali delle autorità locali: pressoché ogni regione, comune o provincia ormai hanno una sezione dedicata sul proprio sito ufficiale, e talvolta anche pagine social specifiche. Lo stesso dicasi per applicazioni mobili per la gestione dei rifiuti. Fisicamente, invece, ci si può rivolgere agli ormai numerosi centri di raccolta e smaltimento rifiuti presenti sul proprio territorio: anche in questo caso, non dovrebbe essere difficile trovare online degli elenchi ufficiali con indirizzi e numeri di telefono. Infine, ci si può sempre rivolgere alle associazioni ambientaliste, molto attente a un tema fondamentale per la cura dell’ambiente.
In conclusione, la raccolta differenziata rappresenta un importante strumento per promuovere pratiche sostenibili di gestione dei rifiuti, riducendo l’impatto ambientale e contribuendo alla conservazione delle risorse naturali. È fondamentale che governi, autorità locali e cittadini lavorino insieme per implementare politiche efficaci e raggiungere obiettivi comuni di sostenibilità ambientale.
Più di 4 milioni di italiani vivono in uno dei Comuni ricicloni censiti da Legambiente, cioè quelli che spiccano per efficienza nella gestione dei rifiuti.
Francese di nascita e strombolana d’adozione, Aimée Carmoz ha dedicato la sua vita alla tutela dell’isola-vulcano, lottando contro il malaffare con le sole armi della ragione e della gentilezza.
Il piccolo comune di Miglianico, in Abruzzo, applica la blockchain alla raccolta dei rifiuti. Nel giro di tre anni la raccolta differenziata è salita del 10 per cento.