Il 90 per cento dei Raee professionali viene gestito fuori dal canale formale: Erion ora ha esteso il programma Exceed per i produttori anche al settore stampanti.
In Italia il 90 per cento dei Raee professionali viene gestito al di fuori dei canali formali.
Siamo ben lontani dall’obiettivo della Ue, fissato al 65 per cento tra RAEE domestici e RAEE Professionali, rispetto all’immesso sul mercato nei tre anni precedenti.
Erion, attraverso il programma Exceed, è al fianco dei produttori, ora anche nel settore stampanti.
L’obiettivo è noto: l’impegno preso con l’Unione Europea ormai nel 2014 è riuscire a smaltire almeno il 65 per cento tra Raee professionali e domestici rispetto all’immesso sul mercato nei tre anni precedenti. L’Italia oggi è circa a quota 40 per cento, ma c’è un settore in cui in assoluto siamo più indietro ed è quello dei Raee professionali, di cui oltre il 90 per cento di ciò che viene immesso sul mercato non viene né gestito, né rendicontato.
I Raee professionali sono tutti i rifiuti provenienti da apparecchiature elettriche ed elettroniche utilizzabili solamente ed unicamente da professionisti o da aziende. Ma dove finisce questa quantità enorme di prodotti, il cui impatto sull’economia circolare sarebbe potenzialmente fondamentale? Nelle mani di soggetti informali, e molto spesso all’estero, nell’ambito di un libero mercato in cui si nascondono pratiche ai limiti della normativa ed export non controllato e soggetto a pratiche di dumping internazionale.
Il programma Exceed si espande
È qui che entra in gioco Erion Professional, il consorzio del Sistema Erion (il più importante sistema italiano di Responsabilità Estesa del Produttore) dedicato alla gestione dei RAEE Professionali, che dal 2020 ha implementato il programma Exceed con l’obiettivo di promuovere un approccio differente ai vecchi modelli di gestione della compliance B2B. Un programma voluto in primis dai produttori per intervenire in maniera proattiva nella gestione di questi rifiuti innalzando la quota di raccolta dei sistemi collettivi organizzati dai Produttori, gli unici in grado di garantirne gli elevati obiettivi di recupero.
Tramite Exceed, infatti, Erion Professional mette a disposizione dei produttori di Raee professionali e del loro network diversi servizi personalizzati: dalla formazione ambientale a un’app per gestire il ritiro gratuito dei rifiuti, dalla semplificazione della gestione documentale a un call center dedicato per supporto e consulenza.
Il tutto, come dice Daniela Valterio, Presidente di Erion Professional, “per far fronte con un innovativo sistema di raccolta a tutte le criticità del settore, che vanno dai rallentamenti burocratici alla forte dispersione dei flussi, talvolta anche borderline o illegali, con conseguenze nefaste sull’ambiente”.
#RAEE professionali: oltre il 90% non tracciati e smaltiti al di fuori del canale formale. Un problema esteso anche alla gestione di stampanti professionali. La ricerca di #Erion Professional: Il 44% viene gestito ma solo il 5-10% è riciclato correttamente https://t.co/1TRN7PIlI0
Lo spin-off Exceed printing, fortemente voluto dai produttori del compartimento stampanti, ha evidenziato come il fenomeno dei flussi paralleli colpisca particolarmente il settore delle stampanti professionali. Soprattutto perché il loro primo ciclo di vita è relativamente breve, circa 3/4 anni, trascorsi i quali le stampanti diventano già merce appetibile per mercati terzi.
Eppure, anche nel settore stampanti, in quanto a raccolta e recupero l’Italia potrebbe e dovrebbe far meglio: su 500mila pezzi immessi sul mercato ogni anno (25mila tonnellate), complessivamente ne vengono gestiti in Italia solo il 44 per cento (circa 220mila pezzi), pari a 11mila tonnellate. Di queste però, solo il 5-10 per cento entra nel canale formale, l’unico in grado di operare secondo i principi dell’economia circolare garantendo gli obiettivi di recupero e riciclo e favorendo il re-inserimento delle materie prime seconde in nuovi cicli produttivi.
Un altro 44 per cento viene esportato o come Raee (circa il 7 per cento) o come bene ancora funzionante da destinare al mercato dell’usato (37 per cento), tipicamente in aree del secondo e terzo mondo, sfuggendo così completamente alla tracciatura dei flussi. Un altro 10 per cento (50mila) viene lasciato in magazzino, comportamento riscontrato soprattutto dalle pubbliche amministrazioni; infine, il restante 2% viene donato ad associazioni del terzo settore. I motivi di questa dispersione in parte sono quelli spiegati dalla Presidente Valterio:
difficoltà di gestione degli aspetti burocratici;
elevati costi legati alla gestione dello smaltimento;
complessità di recupero dei componenti dovuto al design del prodotto (alcuni dei quali richiedono particolari procedure di trattamento).
Tali processi hanno implicazioni sia sui costi di stoccaggio, sia di logistica. Su queste criticità insiste esattamente il programma Exceed.
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