Circa 40.000 persone hanno sostenuto le richieste indigene, che si oppongono a un progetto di revisione del trattato fondativo della Nuova Zelanda.
Raid nella provincia di Idleb, in Siria: “Decine di bambini uccisi”. Colpita anche una scuola
Secondo l’Osservatorio siriano per i diritti dell’uomo i civili uccisi nei raid in Siria sono 57. Attacco-suicida in Afghanistan di fronte a un’università.
Almeno 57 civili, tra i quali figurano 34 bambini, sono stati uccisi in una serie di raid aerei condotti nei giorni scorsi nella provincia di Idleb, nel nord-ovest della Siria. Uno dei bombardamenti – mercoledì 21 marzo – ha colpito una scuola, provocando la morte di 16 minorenni. A riferirlo è l’Osservatorio siriano dei Diritti dell’uomo, che suppone si sia trattato di attacchi effettuati dalle forze aeree del governo di Bashar al-Assad o del suo alleato russo. I bombardamenti hanno interessato, tra le altre, la località di Kafr Batikh, in un’area controllata (come del resto quasi l’intera provincia) dal gruppo jihadista Hayat Tahrir al-Sham, vicino ad al-Qaeda.
At least 16 children killed after air raid hits a school in Syria’s Eastern Ghouta https://t.co/RFHNZqpPfH pic.twitter.com/fPhlTWGBFQ
— Al Jazeera English (@AJEnglish) March 20, 2018
Evacuati 100 ribelli nel Ghouta orientale, in Siria
Nel frattempo, continua l’offensiva delle forze filo-governative nella provincia del Ghouta orientale: secondo i Caschi bianchi, organizzazione umanitaria di volontari che si occupa di soccorrere i feriti, sarebbero decine le vittime accertate nei giorni scorsi. È cominciata intanto l’evacuazione dei ribelli che hanno deciso di arrendersi: si tratta della prima volta dal 18 febbraio, giorno in cui l’esercito ha lanciato l’operazione nell’area. I combattenti anti-Assad hanno potuto lasciare su dei pullman la zona di Harasta, la più piccola e meno popolata delle tre sacche ribelli del Ghouta orientale. Ciò in virtù di un accordo raggiunto tra Damasco e la Russia, da una parte, e al-Sham dall’altra.
https://www.youtube.com/watch?v=aZLhWyfvE14 VIDEO
29 morti di fronte all’università di Kabul, in Afghanistan
Sempre il 21 marzo, un attentato-suicida ha colpito la capitale dell’Afghanistan, Kabul, nel corso delle celebrazioni del capodanno persiano. Le autorità hanno parlato di almeno 29 morti e 52 feriti: “Il kamikaze ha azionato il proprio giubotto esplosivo mentre si trovava in mezzo alla folla”, ha affermato un dirigente del ministero dell’Interno all’agenzia Afp. Lo stesso governo afgano ha fatto sapere che l’attacco è stato effettuato davanti all’università e ad un ospedale. Nel corso del 2017 sono stati più di 10mila i civili uccisi o feriti su tutto il territorio nazionale, secondo le cifre indicate dalle Nazioni Unite.
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