REACH e la Dichiarazione verso un futuro senza inquinamento

La Commissione europea ha preparato la bozza di una normativa per l’attuazione di un nuovo sistema di registrazione, valutazione ed autorizzazione delle sostanze e dei preparati chimici. Aspetti positivi e negativi.

Le organizzazioni ambientaliste europee, con in prima fila
Greenpeace, Friend of the Earth ed EEB, hanno promosso una
Dichiarazione verso un futuro senza inquinamento, firmata da ben
482 organizzazioni. E hanno dato una “pagella” alla nuova
policy chimica europea.

Aspetti positivi:

  • lo sviluppo di un nuovo sistema ed il suo orientamento
    generale, nonostante sia seriamente carente in una serie di
    aspetti.
  • il fatto che il sistema proposto obbligherà le industrie
    a rendere disponibili i dati relativi alla sicurezza delle sostanze
    chimiche che commercializzano, incluso “il divieto di
    commercializzazione in assenza di dati” (almeno per quanto riguarda
    i dati basilari relativi alla sicurezza).
  • il fatto che il sistema proposto identificherà i
    composti chimici estremamente problematici (sostanze che destano
    particolare preoccupazione) e le regolamenterà attraverso un
    nuovo sistema d’autorizzazioni (che tuttavia riteniamo seriamente
    difettoso, vedi sotto). Positivo l’ambito della definizione delle
    sostanze “che destano particolare preoccupazione”, che
    riguarda:
    – le sostanze chimiche di tossicità nota che tendono ad
    accumularsi nel corpo umano e nell’ambiente (PBT – sostanze
    persistenti, bioaccumulanti e tossiche).
    – le sostanze chimiche che si accumulano nel corpo umano e
    nell’ambiente, ma di cui attualmente non si conosce la
    tossicità (vPvB – molto persistenti, altamente
    bioaccumulanti).
    – le sostanze chimiche ritenute di problematicità
    equivalente, incluse le sostanze che alterano il sistema
    endocrino.Aspetti negativi:
  • La proposta permetterà all’industria di continuare ad
    utilizzare le sostanze chimiche estremamente problematiche, anche
    laddove sono disponibili alternative più sicure. Il nuovo
    sistema identificherà i composti che destano particolare
    preoccupazione ma, come previsto nell’attuale bozza, le industrie
    potranno ottenere l’autorizzazione a continuare ad utilizzare tali
    sostanze, anche laddove alternative più sicure sono
    facilmente ottenibili. L’uso di sostanze chimiche estremamente
    problematiche (ad esempio, quelle che si accumulano nel latte
    materno) dovrebbe essere permesso solo quando l’industria dimostri
    che tale impiego sia giustificato da motivi imprescindibili di
    necessità sociale, che non esistono alternative più
    sicure e che siano state adottate le misure per la minimizzazione
    dei rischi.
  • La proposta permetterà di mantenere la riservatezza
    delle informazioni. La proposta attuale permetterà
    all’industria di mantenere riservate molte informazioni relative
    alla produzione e all’uso dei composti chimici, andando contro gli
    interessi dei consumatori, dei lavoratori, degli utilizzatori “a
    valle” e dei rivenditori.
  • La proposta attuale permetterà che i prodotti
    importati da paesi extra-UE contengano composti non
    sicuri.

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