Dal mischiglio della Basilicata alla zucca malon del Friuli al cappero di Selargius, in Sardegna: i presìdi Slow Food che valorizzano prodotti dimenticati, ma di fondamentale valore per la biodiversità, il territorio e le comunità.
Come si recupera la frutta e la verdura nei mercati di Milano, con Recup
Come si combatte lo spreco alimentare donando gli alimenti recuperati alla comunità. È l’obiettivo di Recup, il progetto che crea valore sociale nei mercati rionali di Milano.
Quante volte al mercato ci chiniamo sulle distese di frutta e verdura per scegliere la mela più colorata, il melone più profumato, l’insalata più verde e folta? E cosa succede alla frutta e alla verdura che avanza, invenduta o scartata? Basta recarsi a uno dei mercati rionali di Milano a fine giornata, per assistere a una realtà inaccettabile: decine e decine di cestini pieni di frutta e verdura vengono impilati e ammassati sui bordi della strada, per essere raccolti e buttati.
Come si combatte lo spreco alimentare nei mercati rionali di Milano
Il progetto Recup, ideato da Rebecca Zaccarini, consiste nel recuperare e ridistribuire nei mercati rionali il cibo che a fine giornata i commercianti sono obbligati a buttare nella spazzatura anche se commestibile. L’obiettivo è combattere lo spreco alimentare e donare gli alimenti recuperati alla comunità. Da due anni ormai, a Milano, i volontari di Recup, iniziativa sostenuta da Giacimenti urbani, evitano questo spreco ingiustificabile: i ragazzi chiedono ai commercianti la merce avanzata a fine mercato, ovvero la frutta e la verdura rimaste invendute e, una volta raccolte in cassette, le portano in un punto preciso dove vengono lasciate a disposizione della gente che ne ha bisogno.
Spreco alimentare, la piaga del nostro tempo
Il problema dello spreco alimentare è un problema di dimensioni enormi che non riguarda solo la grande distribuzione organizzata (Gdo) o la ristorazione: nei mercati rionali c’è tanto cibo commestibile, ma danneggiato o invenduto che i commercianti, per legge, sono obbligati a buttare nella spazzatura al termine delle vendite.
Recup vuole anche prevenire l’umiliazione di quanti, per necessità, sono costretti a mettere le mani nella spazzatura per cibarsi, per vivere. Una forma di promozione dell’inclusione sociale che favorisce anche la presa di coscienza da parte della comunità dell’esistenza di una parte di popolazione (crescente) che, pur non essendo indigente, ritiene inaccettabile che un tale spreco di cibo venga prodotto e per questo si attiva nel suo recupero.
Oggi, a distanza di due anni, molte di queste persone sono diventate volontari di Recup e proprio grazie al recupero di un contatto interculturale e intergenerazionale che era andato perso, il mercato finalmente torna ad essere il luogo di scambio, di convivialità e incontro che un tempo caratterizzava i mercati rionali.
Le collaborazioni di Recup
Un valido aiuto arriva anche da Fucine Vulcano, un’associazione milanese che promuove la sostenibilità e l’innovazione sociale. La loro attenzione è rivolta alla sensibilizzazione della collettività riguardo l’importanza sociale e ambientale della mobilità ecosostenibile, dell’innovazione progettuale e del riutilizzo creativo dei materiali: fornisce a Recup una cargobike funzionale per lo spostamento di frutta e verdura durante i mercati.
I numeri dello spreco alimentare
I dati della quantità di cibo recuperati sono sbalorditivi: al mercato di via Esterle/Cambini a Milano, grazie a Recup in collaborazione con Quartieri Ricicloni, il bilancio del recupero di frutta e verdura ancora commestibili di un solo lunedì ammonta a 194 chilogrammi. In generale, si può parlare di una media di 100 chili di prodotti “salvati” ogni giorno, che poi viene ritirata direttamente presso diversi punti di ritrovo al mercato stesso e consumati dalle persone più disparate. Lo spreco alimentare nel mondo è una realtà drammatica che vede finire nella pattumiera miliardi di tonnellate di cibo all’anno. Basti pensare che nel nostro paese, nel giro di un anno, si spreca tanto cibo quanto potrebbe soddisfare il fabbisogno alimentare di tre quarti della popolazione italiana. Un anno di spreco alimentare in Italia, sfamerebbe quasi 44,5 milioni di persone. È quindi necessario e sempre più urgente promuovere e sostenere servizi e attività che come questa iniziativa danno il loro piccolo contributo per ovviare a questo enorme problema.
I ragazzi, si sono inoltre già attivati con il comune di Milano in seguito all’approvazione della legge 166/2016 contro lo spreco alimentare del 3 agosto scorso, che dovrebbe riuscire a ridurre lo spreco del cibo e a favorire le donazioni da parte degli esercenti, per cominciare ad organizzarsi in modo tale da permettere ai commercianti che donano il cibo di avere uno sgravio nella tassa sui rifiuti. Il fine: quello di dare loro qualcosa e non solo ricevere. Altro obiettivo, replicare questa esperienza in tutta la città di Milano, in particolare coinvolgendo i mercati nel recupero del cibo, che a Milano sono 95.
Altri progetti contro lo spreco alimentare
Insieme a Recup, diverse sono state le iniziative promosse in Italia negli ultimi anni per ridurre lo spreco di alimenti che altrimenti verrebbero buttati; un’esempio è LSMC, Last minute sotto casa, un progetto nato a Torino che verrà introdotto presto anche a Milano. Si tratta di una piattaforma attraverso cui i negozianti possono comunicare i propri prodotti, in procinto di scadere e che altrimenti verrebbero buttati, ai clienti iscritti alla community anti spreco e che si trovano proprio intorno al negozio in questione. Grazie alle offerte, i consumatori possono così rifornirsi di prodotti a basso prezzo evitando al negoziante di far produrre rifiuti inutilmente e riducendo gli sprechi alimentari.
Simile come impostazione a LSMC è il progetto “Il Buono che Avanza”, promosso dall’associazione di volontariato milanese “Cena dell’Amicizia Onlus” che si rivolge ai ristoratori, alle istituzioni e ai cittadini milanesi per promuovere la creazione di una rete di ristoranti, trattorie, locali, mense, catering che offrano ai propri clienti la possibilità di portare via il cibo o il vino non consumato in una doggy bag.
Insomma, il seme piantato da Expo 2015 sta germogliando. Milano sembra finalmente aver preso molto sul serio il problema della sostenibilità e soprattutto la lotta allo spreco alimentare, così come altre città Italiane. Quello che ciascuno di noi può fare quotidianamente è diventare sempre più responsabile riducendo in primis lo spreco di cibo, ma soprattutto sostenendo queste associazioni e servizi accomunati da un approccio sostenibile e sociale. Una prima buona azione, in questo caso, potrebbe essere andare a far visita ai ragazzi del progetto Recup nei seguenti mercati e nei seguenti orari:
Lunedì alle ore 14 in Via Cambini M1 Rovereto
Mercoledì alle ore 14 Piazzale Martini 90/91 92
Sabato alle ore 16:00 e Martedì alle ore 14:00 al mercato di Viale Papiniano, Piazza Sant’Agostino M2.
Venerdì alle ore 14:00 in via Termopili, M1 Pasteur
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