Iniziato il recupero delle 56 ecoballe nel golfo di Follonica
Le operazioni di recupero
Recuperate sei delle 56 ecoballe disperse nel 2015. Ora l’emergenza ambientale è più lontana.
Le operazioni di recupero
Sono iniziate lo scorso 9 agosto le operazioni per il recupero delle 56 ecoballe di plastica disperse nel golfo di Follonica, nel mar Tirreno. Lo fa sapere il ministro dell’Ambiente Sergio Costa e la Protezione civile che, in collaborazione con la Marina militare, hanno iniziato le operazioni di recupero dei rifiuti plastici che giacevano nei fondali dell’area marina protetta. Dall’inizio delle attività sono state recuperate sei ecoballe, secondo quanto riferito dal ministero. Una corsa contro il tempo per le circa 40 balle da 1,2 tonnellate di plastica l’una, disperse in mare nel 2015.
“Ogni massa come queste pesa 1.200 kg e questo, insieme con le correnti di profondità e la poca visibilità, rende difficile il recupero. Grazie all’istituzione dello stato di emergenza di due settimane fa da parte del Consiglio dei Ministri e alla professionalità del Dipartimento Protezione Civile e della Marina Militare sono iniziate ieri le operazioni di recupero e portate in superficie le prime due”, scrive Costa in un post su Facebook.
Già all’inizio dell’estate crebbe l’allarme per i rifiuti dispersi in mare, grazie ai ritrovamenti dei pescatori della zona e alle immersioni subacque che stavano mostrando pericolosi segni di decadimento del materiale contenitivo. Un distastro ambientale che rischiava di contaminare l’intero tratto di mare con tonnellate di plastica. Il ministero precisa comunque che le ecoballe finora recuperate sono risultate in buono stato di conservazione.
Le tre unità specializzate della Marina militare e gli assetti della Guardia costiera, coordinati dal dipartimento della Protezione civile, hanno lavorato in queste settimane per identificare, mappare e recuperare i restanti rifiuti presenti sui fondali, operazioni rese particolarmente difficoltose, in questi giorni, da un sistema di forti correnti marine particolarmente avverso.
La Protezione civile fa sapere che a seguito dell’individuazione, da parte della regione Toscana, dell’impresa che gestirà lo smaltimento delle balle recuperate, “si sta procedendo all’allestimento, in un’area individuata con il supporto offerto dall’Autorità di sistema portuale del mar Tirreno settentrionale all’interno del porto di Piombino, del sito di stoccaggio temporaneo che ospiterà i rifiuti fino al conferimento in discarica”.
Ora si attende perché l’intera operazione venga conclusa rapidamente e che i rifiuti vengano stoccati solo temporaneamente e, alla fine, correttamente smaltiti, così che l’emergenza possa dirsi conclusa.
Piero Manzoni, fondatore e ad di Simbiosi: “Con il nostro approccio, nato per passione, miglioriamo la filiera agroalimentare (ma non solo) producendo ambiente”.
Niente più pile di vestiti e scarpe che vanno al macero perché invenduti. Lo chiede il Consiglio dell’Unione europea nei negoziati sul regolamento Ecodesign.