C’è già un primo, significativo dato sul referendum costituzionale di domenica, ed è l’affluenza al voto da parte degli italiani all’estero: siamo oltre il 40 per cento, un dato molto alto se paragonato al 32 per cento delle elezioni politiche del 2013 o al 19 per cento per il più recente referendum sulle trivelle, quando
Referendum costituzionale, Matteo Renzi si dimette dopo la vittoria del no
I no hanno vinto al referendum costituzionale del 4 dicembre e la riforma Boschi è stata respinta. Il primo ministro Matteo Renzi ha annunciato le dimissioni.
Domenica 4 dicembre si è votato per il referendum popolare confermativo della legge costituzionale (referendum costituzionale) approvata dal parlamento e pubblicata nella Gazzetta ufficiale n. 88 del 15 aprile 2016. Il no ha vinto con il 59,95 per cento contro il 40,05 per cento dei sì e la riforma è stata respinta. Per questo motivo, come promesso durante la campagna elettorale, il primo ministro Matteo Renzi ha annunciato che si dimetterà. L’affluenza è stata superiore al 68,4 per cento, con 31.997.916 votanti.
“Mi assumo tutte le responsabilità della sconfitta” (Matteo Renzi)
“Il no ha vinto in modo straordinariamente netto. Tocca a chi ha vinto avanzare proposte serie e credibili”, ha dichiarato Matteo Renzi durante la conferenza stampa che ha tenuto da Palazzo Chigi dopo mezzanotte. “Mi assumo tutte le responsabilità della sconfitta. Chi lotta per un’idea non può perdere”. A chi ha lottato per il sì dice “siate orgogliosi di voi stessi”.
“Io ho perso e lo dico a voce alta anche se con il nodo in gola. Io credo nella democrazia e per questo l’esperienza del mio governo finisce qui“, ha affermato Renzi. “Domani pomeriggio ringrazierò il Consiglio dei ministri e salirò al Colle per rassegnare le mie dimissioni”.
Grazie a tutti, comunque. Tra qualche minuto sarò in diretta da Palazzo Chigi. Viva l’Italia! Ps Arrivo, arrivo?
— Matteo Renzi (@matteorenzi) 4 dicembre 2016
Ora spetta al presidente della Repubblica Sergio Mattarella fare la prossima mossa. Decidere se affidare il nuovo incarico a un’altra personalità della maggioranza attuale (si parla dei ministri Piercarlo Padoan, Graziano Delrio, Dario Franceschini o del presidente del Senato Pietro Grasso) oppure indire elezioni anticipate, la soluzione auspicata dalle opposizioni, Lega Nord e Movimento 5 stelle in testa.
#HaVintoLaDemocrazia
La sovranità appartiene al popolo, da oggi si inizia ad applicare la nostra Costituzione
Andiamo a votare subito! pic.twitter.com/yMDCfsL7fM— Movimento 5 Stelle (@Mov5Stelle) 5 dicembre 2016
Le regioni che hanno votato di più e di meno
Le regioni settentrionali hanno votato di più, mentre quelle meridionali hanno votato di meno. In particolare, la regione con la più alta partecipazione al voto è stata l’Emilia-Romagna con il 75,93 per cento, mentre quella con l’affluenza più bassa è stata la Calabria con il 54,43 per cento.
Per quanto riguarda i dati dell’affluenza degli italiani residenti all’estero, il dato finale è del 30,89 per cento. Molto alto se si paragona al 32 per cento delle elezioni politiche del 2013 o al 19 per cento del referendum sulle trivelle quando, peraltro, era necessario il raggiungimento del quorum del 50 per cento più uno degli aventi diritto al voto.
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