Il progetto riguarda la riserva patrimonio Unesco di North Devon, in Inghilterra, e in particolare il fiume Umber.
Secondo la società che ha lanciato il progetto c’è il 91,5 per cento di probabilità di predire un evento inquinante.
L’obiettivo è sviluppare il progetto di intelligenza artificiale nell’area per poi estenderlo ad altre zone.
Nella contea di Devon, nel Regno Unito, è in rampa di lancio un progetto di intelligenza artificiale per prevenire l’inquinamento dei fiumi e del mare. L’obiettivo è la tutela dell’ambiente per avere anche ricadute positive sulle comunità locali, offrendo un’acqua più pulita per la balneazione. Il focus del progetto sarà in particolare il fiume Umber, che riceve gli scarichi di alcune industrie e delle imprese agricole. L’intelligenza artificiale permetterà di frenare queste immissioni prima che esse avvengano.
Prevenire l’inquinamento
Il progetto riguarda la riserva patrimonio Unesco di North Devon, in Inghilterra. Nel fiume Umber sono state installate una serie di scatole nere con pannelli solari. Da qui vengono rilevati parametri sulla qualità dell’acqua, poi trasmessi alla cabina di regia. In particolare, verrà analizzata la quantità di ammoniaca, quanto è torbida l’acqua, il livello di acidità.
I sensori in totale sono una cinquantina. I suoi dati vengono incrociati con l’expertise fornita dalla società di mapping Ordnance Survey, che fornisce indicazioni satellitari e statistiche storiche relative all’area. Cgi, società di consulenza It, processerà tutti questi dati e il risultato è un progetto di intelligenza artificiale che cercherà di prevedere gli eventi inquinanti.
OS is exploring ways to predict and detect sewage overspills remotely from space in partnership with sustainability experts at @CGI_UKNEWS: https://t.co/D4AP7n65HK
“Dopo il successo della prima fase del progetto, che ha portato alla creazione di uno strumento satellitare e di intelligenza artificiale in grado di prevedere gli eventi di inquinamento con una precisione fino al 91,5 per cento, siamo entusiasti di lanciare questa seconda fase, che fornisce un approccio innovativo e proattivo a gestione ambientale e protezione della natura”, ha spiegato Mattie Yeta, Chief Sustainability Officer di Cgi.
I possibili risvolti
Tra i risvolti pratici del progetto, c’è per esempio la possibilità di avvisare un agricoltore di smettere di rilasciare fertilizzante sul suo campo, se il terreno è asciutto e sono previste forti piogge che lo immetterebbero nei corsi d’acqua.
L’attenzione è soprattutto per il fiume Umber, che riveste un’importanza economica e sociale di rilievo nell’area. Il fiume si immette in mare nel villaggio di Combe Martin, località balneare dove ci sono diversi hotel, ristorante e lidi che attirano anche turisti. L’inquinamento delle acque e l’eventuale non balneabilità rischierebbero di mettere in ginocchio l’economia locale. Da qui la grande fiducia riposta dalle comunità locali nel nuovo progetto di intelligenza artificiale.
Cig ha in programma per il futuro di ampliare il progetto ad altre aree, un modello di tecnologia predittiva dell’inquinamento che potrebbe costituire una svolta importante nella protezione ambientale.
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