L’anno che sta per concludersi fa ben sperare per il futuro dell’energia solare. I dati globali sul fotovoltaico crescono, gli esempi positivi si moltiplicano. Sebbene resti molto lavoro da fare, seguire il sole ci manterrà sulla strada giusta.
Solare da record in Regno Unito. Nemmeno la pioggia lo ferma
Nel Regno Unito il solare vince sul carbone. Tra aprile e settembre è stata generata più energia elettrica da fotovoltaico che da carbone.
Nella sfida tra carbone e solare, il punto l’ha messo a segno il solare. Tra aprile e settembre, nonostante il piovoso clima britannico, la produzione elettrica da solare ha superato quella da carbone. Il sorpasso segna un’importante tappa nella storia energetica britannica. Secondo i dati di Carbon Brief, un’organizzazione con sede nel Regno Unito che si occupa di clima e politiche energetiche, gli impianti fotovoltaici hanno generato circa 6.964 gigawattora (GWh) pari al 5,2 per cento della domanda elettrica del paese, mentre il carbone si è fermato a 6.342 GWh, ossia il 4,7 per cento della domanda.
2016, l’anno dei record del solare britannico
I primi segnali che qualcosa nel mercato dell’energia del Regno Unito stesse cambiando si sono avuti il 9 aprile, quando, per la prima volta in un solo giorno, l’energia elettrica generata da solare è stata superiore a quella prodotta da carbone. Un sorpasso che si è ripetuto per tutto il mese successivo, a maggio, quando per diversi giorni la produzione di elettricità delle centrali a carbone è arrivata a zero per la prima volta dal 1882, anno in cui fu messa in funzione la prima centrale elettrica a carbone.
Primati che riflettono le trasformazioni in atto nel mondo dell’energia, ancora certamente dominato dai combustibili fossili ma sempre più conquistato dalle rinnovabili, nonostante i controversi progetti di sviluppo del nucleare con la centrale di Hinkley Point.
Negli ultimi anni, gli investimenti sul solare sono aumentati così tanto che, secondo una ricerca di Solar Intelligence, la capacità fotovoltaica del paese è arrivata oggi a toccare i 12 gigawatt (GW), quasi raddoppiando la quota dell’anno precedente. Una crescita dovuta anche allo sprint finale di imprese e famiglie per completare i progetti fotovoltaici prima della chiusura anticipata degli incentivi.
Il declino del carbone
Ma la corsa al solare si spiega anche con il calo della produzione di energia da carbone, che ha registrato livelli minimi di produzione ben oltre l’andamento normale del ciclo annuale, tanto che nei primi nove mesi dell’anno ha segnato un meno 65 per cento rispetto allo stesso periodo del 2015.
Il calo della produzione di carbone è avvenuto a causa della variazione del prezzo all’ingrosso dell’energia, ora più favorevole alle centrali elettriche a gas rispetto a quelle a carbone. Ma non solo, ha contribuito anche il raddoppio della carbon tax (ossia il prezzo dei diritti di emissione di CO2), che nell’aprile 2015 ha reso ancora più vantaggiosa la produzione elettrica con centrali alimentate a gas, rispetto a quelle a carbone.
Le centrali a carbone chiudono i battenti
Tra le variazioni di prezzo, l’aumento dei costi per i diritti di emissione di CO2, le tecnologie obsolete e poco efficienti, le centrali a carbone sono diventate sempre meno competitive da un punto di vista economico, tanto che continua ad allungarsi l’elenco di quelle che hanno chiuso o stanno per chiudere i battenti. Un processo che è destinato ad arrivare a fine corsa nel 2025 con la chiusura totale di tutte le centrale, come annunciò lo scorso anno il ministro britannico per l’Energia Amber Rudd.
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