Covid-19

Quali regole cambiano e quali no con il nuovo dpcm sul coronavirus

Il governo proroga lo stato di emergenza e conferma il divieto di spostamento tra regioni. Ma riapre i musei nelle zone gialle e crea la zona bianca.

Sarà ancora vietato spostarsi da una regione a un’altra, anche se ricadenti entrambe nella zona gialla, e sarà possibile prendere cibo e bevande d’asporto solo fino alle 18. In compenso inizieranno a riaprire i musei, solamente nelle regioni gialle, e si introdurrà anche una zona ‘bianca’, quella dove non ci saranno restrizioni: al momento, però, nessuna regione ha parametri neanche vicini a quelli necessari per accedervi.

Sono le poche novità contenute nel decreto che il Consiglio dei ministri ha varato nella notte del 14 gennaio, e che oltre a prorogare lo stato di emergenza per l’epidemia di coronavirus fino al 30 aprile, aggiorna le misure di contenimento del contagio, ancora lungi dal ridursi.

Divieti e deroghe rimangono in vigore ancora un mese 

Il decreto conferma fino al 15 febbraio il divieto già in vigore di ogni spostamento tra regioni o province autonome diverse, con l’eccezione di quelli motivati da comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità o motivi di salute. Resta dunque consentito, fino il rientro alla propria residenza, domicilio o abitazione, così come, una sola volta al giorno e fino al 5 marzo, spostarsi verso un’altra abitazione privata abitata, tra le 5 e le 22, a un massimo di due persone (all’interno della stessa Regione, in area gialla, e all’interno dello stesso Comune, in area arancione e in area rossa)  e tutte le altre deroghe già previste dal decreto per le festività natalizie.

La più grande novità, come detto, è che viene istituita la cosiddetta area bianca, nella quale si collocheranno le regioni con uno scenario di tipo 1 (indice di contagio Rt sotto allo 0,5), un livello di rischio basso e una incidenza dei contagi, per tre settimane consecutive, inferiore a 50 casi ogni 100 mila abitanti. In area “bianca” non si applicano le misure restrittive previste dai decreti del Presidente del Consiglio dei ministri per le aree gialle, arancioni e rosse ma le attività si svolgono secondo specifici protocolli.

Va ricordato inoltre che già il decreto del 5 gennaio aveva rivisto in senso restrittivo i criteri per l’individuazione degli scenari di rischio sulla base dei quali saranno applicate le misure previste per le zone arancioni e rosse: d’ora in poi con un indice di trasmissibilità (Rt) pari o superiore a 1, ovvero se ogni contagiato è in grado di contagiare almeno un’altra persona, si andrà in zona arancione (prima succedeva a partire da 1,25), mentre con l’Rt a 1,25 o più si finisce in zona rossa (finora era necessario l’1,50).

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