Come, dove e perché: tutto quello che devi sapere sul riciclo dell’alluminio

Il riciclo di tutto l’alluminio in circolazione consente un risparmio energetico del 95 per cento rispetto a produrlo ex novo: Cial spiega come si fa.

  • Il riciclo dell’alluminio è una delle pratiche più efficaci per ridurre l’impatto ambientale: si risparmia fino al 95 per cento di energia.
  • Il consorzio Cial promuove 5 regole fondamentali per un corretto riciclo dell’alluminio.
  • A casa, ma anche in ufficio e fuori: buone pratiche da seguire in ogni aspetto della vita quotidiane, perché l’alluminio è ovunque.

Il riciclo dell’alluminio è una delle pratiche più efficaci per ridurre l’impatto ambientale e promuovere la sostenibilità e i vantaggi che comporta sono molto significativi. Se infatti ogni tonnellata prodotta di alluminio primario, non da riciclo, genera emissioni dirette in atmosfera per 3,7 tonnellate di CO2 a cui si aggiungono 8,3 tonnellate di CO2 generate dal consumo elettrico per un totale pari a 12 tonnellate in totale, “questi numeri vengono abbattuti grazie al riciclo, soprattutto grazie al fatto che riciclando l’alluminio si risparmia il 95 per cento di energia e quindi gran parte del consumo viene meno”, come spiega bene Gennaro Galdo, responsabile comunicazione di Cial, il consorzio nazionale no profit che si occupa di avviare al recupero e al riciclo gli imballaggi in alluminio raccolti sul territorio italiano.

Per questo, con l’obiettivo di sensibilizzare i cittadini, Cial sta compiendo ogni sforzo utile per sottolineare l’importanza di una corretta raccolta differenziata degli imballaggi in alluminio, cercando tra le altre cose di far conoscere il più possibile le cosiddette 5 regole per la raccolta dell’alluminio: si tratta di semplici ma vitali linee guida che non solo mirano a migliorare le abitudini domestiche, ma incoraggiano anche il riciclo nei luoghi di lavoro e in tutte le altre circostanza della vita quotidiana.

Le 5 regole per il riciclo dell’alluminio

Dal cosa riciclare al dove conferire i rifiuti, passando per le precauzioni da prendere prima del conferimento: queste 5 regole semplici e basilari garantiscono ottimi risultati per l’ambiente. Eccole nello specifico.

Non solo lattine

Spesso si pensa che solo le lattine per bevande vadano raccolte tra i rifiuti in alluminio. In realtà, esistono molti altri oggetti riciclabili, come vaschette e scatolette per cibo, bombolette spray, tubetti per creme e conserve, fogli sottili come quelli che avvolgono il cioccolato, tappi e capsule. Ma addirittura, “forse non tutti lo sanno, l’alluminio lo troviamo anche nei vagoni dei treni, come parte di automobili, oppure per infissi nell’edilizia” racconta Gennaro Galdo per conto di Cial. Tutti questi materiali possono essere riciclati al 100 per cento e infinite volte, riducendo l’impatto ambientale e risparmiando risorse preziose.

Mai da solo

L’alluminio raramente viene raccolto da solo; in molti comuni, infatti, viene conferito insieme alla plastica o al vetro. È essenziale seguire le indicazioni locali per una raccolta corretta. In caso di dubbi, il consiglio è di contattare l’ufficio ambiente del proprio comune. Questo perché, racconta Galdo, gli imballaggi in alluminio per peso e per numero “sono inferiori rispetto ad altri materiali e nel ‘monte rifiuti’ prodotto rappresentano una percentuale minore che non giustificherebbe una raccolta dedicata, dal punto di vista organizzativo ed economico”. Ciò non toglie però che la separazione venga fatta poi in seguito, nell’impianto di selezione: rimane dunque importantissimo seguire le indicazioni del proprio comune.

Anche sporchi purché vuoti

Non è necessario lavare o sciacquare gli imballaggi in alluminio prima di riciclarli, ma è importante che siano vuoti. Rimuovere i residui di cibo o di prodotto facilita il processo di riciclo e aiuta a risparmiare risorse come acqua ed energia.

Piccoli ma preziosi

Anche le componenti più piccole, come i tappi a vite delle bottiglie o i coperchi dei vasetti, sono riciclabili e contribuiscono a un significativo risparmio energetico. Ma non solo: è sempre Galdo a sottolineare come, se l’alluminio si trova soprattutto in oggetti di uso quotidiano e di poco valore economico ,“al contempo è anche nella meccanica di precisione, in orologi ed elettrodomestici, in parti piccolissime e leggere”. A maggior ragione, neanche quelle vanno sprecate.

Compatta e appallottola

Per facilitare la raccolta e il successivo processo di riciclo, è consigliato separare l’alluminio dagli altri materiali (a parte ovviamente la plastica o il vetro, a seconda dei dettami del proprio comune) e compattare i pezzi più piccoli e sottili, come fogli o tappi. Questo passaggio aiuta a ottenere un materiale più puro e di alta qualità.

Il riciclo dell’alluminio anche in ufficio

La campagna di Cial non si ferma al riciclo domestico, ma estende il messaggio anche agli ambienti di lavoro. L’alluminio è presente in molti oggetti quotidiani in ufficio: non solo le immancabili lattine per bevande i contenitori per il cibo, ma anche i materiali di cancelleria. Riciclare questi oggetti rende più eco-friendly l’ambiente di lavoro più eco-friendly, contribuendo anche a ridurre le emissioni di CO2 e a risparmiare energia.

Il consorzio Cial è impegnato ormai da 25 anni nella promozione del riciclo dell’alluminio. Ma cos’è esattamente e come funziona? Innanzitutto fa parte del sistema Conai (Consorzio nazionale imballaggi) a seguito del decreto legislativo del 1997 che gli ha attribuito il compito di assicurare il raggiungimento degli obiettivi globali di riciclo e recupero degli imballaggi sull’intero territorio nazionale e, al contempo, garantire l’attuazione di mirate politiche di gestione, comprese quelle di prevenzione, attraverso l’eco-innovazione.  “Il sistema Conai – spiega il dottor Galdo – garantisce il rispetto del principio della responsabilità estesa del produttore: sono le stesse aziende che producono e utilizzano gli imballaggi (bottiglie, scatole, lattine, eccetera) a farsi carico dei costi del fine vita del prodotto”. Ai consorzi spetta invece il ritiro dei rifiuti di imballaggio (nel caso di Cial, quelli in alluminio) raccolti in modo differenziato, la lavorazione e la consegna al riciclatore finale. I risultati, finora, si vedono: secondo i rapporti più aggiornati, il riciclo dell’alluminio in Italia già supera gli obiettivi europei fissati per il 2030, con una quota di riciclo del 70,3 per cento.

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