La Capri è la nuova elettrica Ford, con l’addio a modelli come Fiesta e Focus un tassello importante nella transizione ecologica del marchio. Vi raccontiamo come va nella nostra prova.
Renault 5 elettrica, come va e cosa offre uno dei modelli più attesi del mercato
Costruire auto elettriche a prezzi accessibili in Europa è possibile. Magari reinventando modelli iconici del passato e conservandone il fascino, come dimostra la Renault 5 elettrica.
Di lei vi avevamo detto quasi tutto nel febbraio scorso, quando della rinascita della Renault 5, oggi per la prima volta elettrica, avevamo fatto un ritratto dettagliato, raccontando analogie (ma anche inevitabili distanze), rispetto all’originale city car francese degli anni Settanta (per chi si fosse perso l’articolo potete rivederlo qui). Oggi torniamo sul tema e di quella Renault 5 elettrica, E-Tech Electric il nome corretto, possiamo raccontarvi altro: come va, cosa offre, quanto costa.
E dopo la nostra prova, possiamo anche confermarvi una prima sensazione, forse la più evidente: divertente (molto…), con la facilità di guida di una city-car ma capace di affrontare i viaggi del weekend senza rinunce, l’efficienza energetica di un impianto di climatizzazione in pompa di calore, accessibile (con prezzi d’ingresso che a breve scenderanno attorno ai 25mila euro, ma che per ora partono dai 32.900 euro per la versione E-tech 150 cavalli), non pochi.
Quando arriveranno le versioni più accessibili (senza la ricarica in corrente continua…) e quelle più sportive (Alpine da 220 cavalli)
Di sicuro il pubblico avrebbe gradito avere da subito la versione “entry level” da 25mila euro, con tutta probabilità la più attesa. Per ora abbiamo potuto provare solo la versione più potente ossia la Renault 5 E-Tech Electric equipaggiata con il motore elettrico (realizzato senza l’impiego di terre rare) da 110 kW o 150 cavalli, con una batteria da 52 kWh e 410 chilometri di autonomia.
Si tratta dell’unica versione attualmente disponibile, mentre a inizio 2025 arriveranno le due varianti più accessibili, da 90 e 70 kW (rispettivamente 120 e 95 cavalli), con batteria da 40 kWh, autonomia di 312 chilometri e un prezzo che dovrebbe appunto aggirarsi sui 25mila euro (l’allestimento d’ingresso non avrà però la ricarica in corrente continua, il che ha già alimentato qualche malcontento sui social). Prevista anche una versione sportiva, la Alpine A290 da 220 cavalli, che si posizionerà al vertice della gamma.
Renault 5, fosse stata elettrica già negli anni Settanta, avrebbe conquistato il movimento hippy
Insomma, la Renault 5 elettrica oggi non solo ha conservato, almeno in parte, il fascino vintage dell’originale, ma in questa “eco-versione”, verde, gialla, arancione, seppur profondamente rivista&corretta, sarebbe piaciuta molto anche negli anni Settanta, a quella cultura hippy che pensava già alle tematiche ambientaliste.
Orgogliosamente prodotta in Francia su una piattaforma condivisa dall’alleanza Renault-Nissan-Mitsubishi (Renault sottolinea però il carattere “locale” del progetto, con il sito produttivo nel nord della Francia, fornitori il più possibile locali, batterie assemblate nello stesso stabilimento dal quale usciva la Renault 5 originale…). Dimostrando, fra l’altro, che l’Europa si sta attrezzando per produrre auto elettriche compatte e accessibili, l’unica via per aumentarne la diffusione. Bien fait! come direbbero i francesi. Ma torniamo alla Renault 5 elettrica.
Contro la Cina non servono i dazi, basta miscelare innovazione ed heritage. Et voilà!
Sul design di Renault 5 E-Tech Electric come sempre lasceremo a voi ogni considerazione. Rivedendola a distanza di mesi, non in uno studio (come accaduto mesi fa) ma in un contesto reale, aggiungiamo solo che l’operazione ricorda quella di Fiat con la 500, ossia dimensioni inevitabilmente cresciute (anche se gli attuali 3 metri e 92 sono una lunghezza ragionevolissima per la città, a metà fra una Clio e una Twingo per citare due modelli Renault popolari) è vero, ma un carisma “pop” quasi intatto, specie se si scelgono colori pastello vivaci (5 in tutto per ora), come il giallo della versione che abbiamo provato.
La dimostrazione che il patrimonio culturale dell’industria e del design europei, la storia di modelli iconici del passato, se rivisti&corretti con sapienza, costituiscono una ricchezza ineguagliabile (per la Cina…). Ecco, forse avremmo evitato quel “gigantismo” dei grandi cerchi da 18 pollici, per una city car si potevano offrire anche misure di pneumatici più accessibili (e più efficienti in termini di autonomia).
Per gli interni tessuti riciclati e materiali biocompositi
Una volta a bordo, la Renault 5 E-Tech Electric offre un mix fra praticità, spazio e ancora una volta qualche richiamo al passato. Chi conosce già i più recenti modelli del marchio elettrici, come Megane o Scenic E-Tech (ma succedeva in modo simile già sulla R5 degli anni Settanta), ritroverà la comoda leva del cambio al volante, una scelta che lascia maggior spazio per gli oggetti nello spazio centrale fra i sedili.
Sedili comodi, rivestimenti piacevoli al tatto, con un tessuto tipo jeans ottenuto dal riciclo di bottiglie in plastica o altri tessuti sempre ottenuti da processi di recycling, (le versioni più “virtuose” sono la Techno e la Iconic). Altre componenti fanno ricorso a materiali riciclati o biocompositi, a conferma di un impegno Renault che va sempre più oltre la semplice elettrificazione di un’auto, ma che tocca anche componenti e fasi produttive.
Abitabilità e connettività
Restando a bordo, ma ancora fermi, dai due display, uno davanti al volante (la cui dimensione varia a seconda delle versioni), l’altro centrale da 10 pollici, entrare in confidenza con la Renault 5 elettrica è abbastanza intuitivo. Modalità di guida facili da selezionare (e associabili a diversi colori per l’illuminazione interna), grafiche chiare, molte personalizzazioni che, anche se non abbiamo avuto modo di sperimentare, sono permettono di creare un ambiente unico.
Come su altri modelli Renault anche qui il sistema multimediale è quello di Google (utile nel navigatore l’Electric route planner che suggerisce l’itinerario con più ricariche disponibili), con il riconoscimento vocale di Google assistant, numerose App, compatibilità Android Auto ed Apple CarPlay, con cavo o wireless. E fin qui nessuna sorpresa.
Lo spazio per i passeggeri? Ideale davanti, meno dietro, dove la Renault 5 elettrica sembra più pensata al massimo per due ragazzini (anche se l’omologazione ufficiale è per 5); lo spazio per gambe e soprattutto piedi è infatti un po’ risicato per due adulti, un limite spiegabile con il posizionamento della batteria sotto il pianale. Per chi viaggia dietro mancano bocchette dell’aria e prese Usb. Bene invece il bagagliaio, modulabile (abbattendo gli schienali posteriori) ampio il giusto e con un comodo sottofondo per sistemare i cavi di ricarica.
Silenziosa (più di altre elettriche…) e piacevole
Ma come va la Renault 5 E-Tech Electric su strada? Agile sulle curve, confortevole, facile da parcheggiare. Silenziosa, ovviamente. In sintesi, facile e divertente, in parte tratti comuni a molte elettriche ma qui con un equilibrio davvero ben riuscito. Il merito va molto allo sterzo, che fornisce sempre un piacevole feedback della strada, più o meno sensibile a seconda delle modalità di guida scelte.
Ma anche alle sospensioni posteriori, più raffinate nello schema rispetto alla media delle city car del segmento B. I risultati si sentono. Mentre gli sforzi per contenere il peso (la Renault 5 pesa 300 chili in meno dell’elettrica Zoe, uscita di produzione nel marzo scorso) e i vantaggi di una batteria montata sotto il “pavimento” si traducono in una complessiva piacevolezza di viaggio, quella che in LifeGate chiamiamo da tempo serenità di viaggio.
L’autonomia (quella reale…) e quel comfort davvero notevole
Le prestazioni? Molto interessanti, sia l’accelerazione (per andare da 0 a 100 km/h bastano 8 secondi), sia la velocità massima, limitata elettronicamente a 150 km/h. L’autonomia reale? Degli oltre 400 chilometri dichiarati, ne restano circa 320 reali nell’uso misto, destinati a salire se guidate spesso in città. Il tutto con un comfort acustico notevole per la categoria. Comfort, Sport, Eco e Perso le 4 modalità di guida, più “B” per aumentare la rigenerazione dell’energia in frenata o in discesa (in futuro arriverà anche l’opzione “one pedal”, ossia una decelerazione più forte che evita quasi l’uso dei freni, basta togliere il piede dall’acceleratore); la cosa divertente è che a suggerire quando passare da una modalità all’altra può essere un assistente virtuale che, oltre a questo, può dare altri consigli e informazioni, grazie all’integrazione con l’intelligenza artificiale ChatGPT
Da 30 minuti a 3 ore i tempi e le modalità della ricarica
Sulla ricarica, di serie su tutte le versioni c’è un caricabatterie da 11 kW che permette alla Renault 5 E-Tech Electric di ricaricare, nel nostro caso la batteria è quella da 52 kWh, dal 15 all’80 per cento in poco più di 3 ore. Che scendono a 30 minuti se la ricarica è rapida, ossia in corrente continua (come anticipato opzione non disponibile sulla versione più economica), come dalle colonnine veloci per capirci. Interessante l’indicatore esterno sul cofano che permette già da fuori di capire quanta autonomia c’è.
La Renault 5 elettrica oltre alla funzione V2L (vehicle-to-load) che permette di ricaricare un’e-bike o un monopattino elettrico, quando sarà possibile anche in Italia potrà sfruttare anche il V2G (vehicle-to-grid), per reimmettere energia elettrica nella rete domestica (a patto di avere un contratto che lo permetta, ovviamente).
Sicurezza, fino a 26 i sistemi Adas di assistenza alla guida
Chiudiamo questo primo viaggio a bordo della Renault 5 elettrica con qualche riflessione sul tema sicurezza stradale, soprattutto quella definita attiva, quella cioè che attraverso i sistemi Adas di assistenza alla guida ci permettono di ridurre i rischi, gli errori e le distrazioni. Come? Con un sistema che monitora l’attenzione del conducente, la frenata automatica di emergenza attiva anche in retromarcia (se c’è un ostacolo che non abbiamo visto l’auto prima ci avverte poi frena da sola), il sistema che rende sicura l’uscita l’aperura delle porte, che in Renault chiamano “Occupant safety exit” e che, in effetti, su city car come la Renault 5 elettrica sono una rarità.
In tutto è possibile avere 26 dispositivi di assistenza alla guida, selezionabili da un unico pulsante alla sinistra del volante che permette appunto di attivare o meno i vari sistemi che, come è facile intuire, sarebbe meglio rimanessero sempre attivi: la Renault 5 può monitorare i vostri comportamenti di guida, darvi un voto e relativi consigli, uno stimolo per rendere più sostenibile e sicuro il proprio stile di guida.
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
La crisi dei chip tocca anche Renault, che annuncia tagli. Ma la citycar elettrica Zoe rimane nella top 10 dei modelli più venduti, malgrado la concorrenza. Vediamo perché.
Renault Twingo debutta in versione elettrica. L’abbiamo guidata e vi raccontiamo come va, cosa offre e perché la città è il suo habitat ideale.
Lynk & Co presenta la nuova elettrica 02: pensata per l’Europa, prodotta in Cina, si può (anche) noleggiare e offre fino a 445 chilometri di autonomia.
Dopo un buon 2023 si inverte la tendenza delle auto elettriche sul mercato. L’Italia resta, insieme alla Spagna, uno dei fanalini di coda del continente.
Con 600 chilometri di autonomia e dimensioni europee, l’Explorer inaugura una nuova generazione di modelli elettrici Ford. Vi raccontiamo come va nella nostra prova.
Si chiama Inster la prima elettrica da città Hyundai: due le declinazioni, urban o outdoor, dimensioni compatte e interni ispirati alla circolarità.
Stellantis sull’auto elettrica si allea con la cinese Leapmotor e annuncia in tre anni un nuovo veicolo ogni anno, si parte con la T03, una urban car sotto i 18mila euro.
Col debutto del brand Dfsk cresce la disponibilità di auto cinesi low cost e di buona qualità, una possibile risposta all’urgenza (e al costo) della transizione ecologica dell’auto.