Renault Twingo, com’è e come va la versione elettrica pensata per la città

Renault Twingo debutta in versione elettrica. L’abbiamo guidata e vi raccontiamo come va, cosa offre e perché la città è il suo habitat ideale.

La proposta di auto elettriche è destinata ad ampliarsi sempre più e con la nuova Twingo Electric Renault punta a consolidare gli ottimi risultati ottenuti da Zoe in questi anni. E anche se il mercato dell’auto nel 2020 ha subito una forte contrazione, causa la pandemia, l’anno scorso la vendita di auto elettriche è triplicata rispetto al 2019, con stime che entro il 2030 vedono il parco circolante italiano raggiungere 4 milioni di unità; questi i dati emersi dal recente rapporto realizzato dall’associazione Motus-E che delinea uno scenario in cui la diffusione dei veicoli elettrici ed elettrificati sarà sempre maggiore. Un contesto incoraggiante in cui Renault intende mantenere una posizione di rilievo, come ci ha confermato Eric Pasquier, direttore generale di Renault Italia: “Twingo Electric è il quinto veicolo completamente elettrico che lanciamo nel nostro Paese, dopo Twizy, Zoe, Kangoo Z.E. e Master ZE”, un lancio che segue a breve il debutto delle versioni ibride di Clio, Captur e Mégane.

Renault Twingo
La Renault Twingo Electric è equipaggiata con un motore elettrico da 60 kW (82 cavalli) e una batteria da 22 kWh. Fino a 270 chilometri l’autonomia elettrica © Renault

Twingo Electric, ritratto in sintesi dell’elettrica pensata per la città

Agile: è lunga appena 3 metri e 61 e, come emerso anche dalla nostra prova, è molto manovrabile nel traffico, facilissima anche da parcheggiare in poco spazio. Ha 5 porte e un “pavimento” piatto (che aumenta il comfort per le gambe di chi siede dietro. Praticità: piccola fuori, può ospitare al suo interno oggetti lunghi fino a 2 metri e mezzo, grazie allo schienale del passeggero abbattibile, aspetto che bilancia il bagagliaio abbastanza piccolo: diciamo che una borsa della palestra più gli zaini dei bambini ci stanno. Esteticamente la Twingo elettrica non è molto diversa dalle altre versioni, fatto salvo per i dettagli cromatici blu e poco altro.

Twingo interni
Twingo elettrica offre 5 porte e una buona abitabilità. Gli interni sono semplici ma razionali. Un po’ ridotto lo spazio nel bagagliaio © Renault

E’ l’invisibile a fare la differenza rispetto alla versione a benzina

Quello che non si vede, ma che fa una grande differenza nell’utilizzo, è il powertrain di Twingo Electric: motore elettrico da 60 kW (82 cavalli), batteria da 22 kWh, autonomia dichiarata dal costruttore fino a 270 chilometri in città e 190 nell’uso misto (dato – come abbiamo verificato nella nostra prova – decisamente più realistico). Le prestazioni sono quelle di una city car: velocità massima 135 km/h, accelerazioni pronte come ci si aspetta da un’elettrica, tre livelli di frenata rigenerativa utili per prolungare l’autonomia. Quanto alla ricarica, bene la presenza del caricatore da 22 kW che permette, nella migliore delle ipotesi, un recupero di 80 chilometri di autonomia in 30 minuti.

Ecco i tempi e le modalità di ricarica della batteria

  • Presa domestica 2,3 kW (monofase 10A)                          15 ore
  • Wallbox 3,7 kW (monofase 16A)                                          8 ore
  • Wallbox 7,4 kW (monofase 32 A)                                        4 ore
  • Colonnina 11 kW (trifase 16 A)                                             3 ore e 15 minuti
  • Colonnina 22 kW (trifase 32 A)                                            1 ora e 30 minuti
Twingo, la strumentazione
La strumentazione indica lo stato di carica della batteria e l’autonomia residua © Renault

Nel traffico, agili e sempre connessi

La prova della Renault Twingo Electric è avvenuta per lo più in un contesto urbano, reso poco trafficato dall’emergenza sanitaria, ma pur sempre afflitto da un consistente numero di auto. In questa situazione, poter contare intanto su un’auto compatta, ma soprattutto connessa, ha i suoi vantaggi. L’aggiornamento sul traffico in tempo reale permette di scegliere itinerari meno congestionati (risparmiando tempo e autonomia elettrica); Google che vi aiuta nella ricerca delle destinazioni, inclusi i punti d’interesse (stazioni di ricarica geolocalizzate, stazioni, ristoranti…) permette di dimenticarsi a bordo l’uso dello smartphone, peraltro vietato. informazioni meteo relative alla mèta. Il tutto facilmente gestibile grazie al display touchscreen da 7 pollici. Indispensabile anche il sistema che permette di pianificare un itinerario in funzione dell’autonomia residua, considerando le eventuali soste per la ricarica.

Twingo
Le dimensioni compatte e la manovrabilità rendono la Twingo Electric molto agile nel traffico © Renault

Una city car divertente e molto pratica

Insomma, questa versione elettrica di Twingo ci è parsa ancora più adatta della seppur compatta Zoe agli spostamenti urbani. Intanto perché ha un costo decisamente più abbordabile (il prezzo parte da 22mila 450 euro, da cui detrarre eventuali ecoincentivi). E poi perché alla prova dei fatti si è rivelata una city car divertente e piacevole da usare anche nel traffico. La batteria da 22 kWh è una scelta adeguata a soddisfare in molti casi il casa-ufficio settimanale, a volte anche senza richiedere più di una ricarica, ricarica che – secondo quanto dichiarato da Renault – permette alle colonnine pubbliche di recuperare 80 chilometri in 30 minuti. Diciamo che Twingo Electric è un po’ l’anello di congiunzione fra quadricicli elettrici come Twizy, o la recente Citroën Ami, e le compatte elettriche come Renault Zoe o Fiat 500e.

Il pedale del freno? Il segreto è usarlo il meno possibile

Del motore elettrico di Twingo Electric e della sua potenza abbiamo già accennato. Sessanta 60 kW, traducibili nei “vecchi” 82 cavalli, sono più che adatti all’impiego urbano, concedendo anche qualche digressione extra, visto che comfort e spazio sono adatti anche a brevi viaggi in famiglia. L’accelerazione, come su tutte le elettriche, è notevole: da 0 a 50 km/h in 4 secondi. Come è noto, però, anche su Twingo Electric è meglio non eccedere con l’acceleratore, pensa una notevole riduzione dell’autonomia. Meglio, allora, adottare stili di guida più consoni, sostenibili, sfruttando le 3 modalità di recupero energetico e “giocando” a limitare il più possibile l’uso del freno; con un po’ di abitudine quasi si riesce a non usarlo mai. D’altro canto, solo così si raggiungono i 190 chilometri circa di autonomia, mentre per fare meglio (ma noni non abbiamo avuto il tempo per verificarlo), si deve ricorrere alla modalità Eco che, secondo il costruttore, permette di raggiungere un’autonomia di circa 225 chilometri su percorsi misti. Purtroppo, la dotazione non prevede sistemi Adas importanti come l’anticollisione; c’è invece (seppur ormai obbligatorio) il sistema che permette di selezionare diversi tipi di suoni che, a velocità inferiori ai 30 km/h, segnala la presenza dell’auto a pedoni e ciclisti.

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