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Fratelli Guzzini, una storia tutta italiana di economia circolare
Il report di sostenibilità di Fratelli Guzzini ribadisce il ruolo primario del riciclo nelle strategie dello specialista degli articoli per la tavola.
Il design dev’essere la coscienza critica della produzione industriale. Una dichiarazione impegnativa, quella di Fratelli Guzzini, l’azienda italiana specializzata in articoli per la tavola, la cucina e l’arredo. Il produttore marchigiano ha infatti individuato nel design responsabile, in un’ottica di minimizzazione degli sprechi e di economia circolare, la cifra identificativa del suo impegno socio-ambientale, come dimostra il Report di sostenibilità 2021, realizzato in collaborazione con LifeGate.
Un impegno che è riconosciuto anche all’esterno dell’azienda: Symbola ed Enel, insieme al ministero della Transizione ecologica, hanno inserito Guzzini tra le “100 Italian circular economy stories”, la lista che riunisce le imprese eccellenti a livello nazionale e internazionale per l’economia circolare.
Fratelli Guzzini diventa società benefit
Il bilancio chiude quindi un anno molto importante per Fratelli Guzzini, che nel 2022 è diventata società benefit. Questa ragione sociale contraddistingue quelle aziende (anche LifeGate lo è, ndr) che, pur avendo scopo di lucro, includono nel proprio obiettivo aziendale, per statuto, la creazione di valore socio-ambientale. Il fulcro del contributo di Guzzini allo sviluppo sostenibile è l’avanzamento nell’economia circolare attraverso il programma Circle, che dà nuova vita alle materie prime seconde e crea prodotti a maggior valore di destinazione (upcycling), ecosostenibili e dalle ottime prestazioni funzionali.
Grazie ai processi di riciclo, Circle consente la rigenerazione dei materiali, utilizzando la materia plastica riciclata post-consumo e, in futuro, impiegherà anche scarti e residui della filiera agroalimentare. I prodotti Circle derivati da riciclo meccanico comprendono articoli in diversi tipi di materie plastiche, che hanno consentito la sperimentazione e la produzione di nuovi oggetti.
Ora l’azienda vuole proseguire lungo questa strada, che attualmente vede un utilizzo della plastica riciclata al 24 per cento su 2.297 tonnellate di plastica impiegata. L’occasione è offerta dalle stesse aziende clienti, che chiedono di realizzare in plastica riciclata alcuni componenti dei loro prodotti, come macchine da caffè, articoli per il settore sanitario e l’automotive. L’attenzione dell’azienda si traduce anche in un importante calo dei resi e delle sostituzioni (-63 per cento rispetto al 2020) e dalla quota ridotta di prodotti non conformi, pari allo 0,01 per cento sui controlli effettuati. Tutti aspetti che incidono positivamente sulla riduzione dei rifiuti.
Ma l’economia circolare non è il solo fronte di impegno socio-ambientale di Guzzini. Il 13 per cento del fabbisogno di energia elettrica è generato dall’impianto fotovoltaico di proprietà, con un risparmio in atmosfera di 163,9 tonnellate di CO2 eq nel 2021. È in corso di valutazione l’ampliamento dell’impianto, così da rendere l’azienda meno dipendente dai rincari dell’energia e più al riparo dai rischi di eventuali blackout dovuti all’attuale crisi energetica.
L’impegno socio-economico parte dal territorio marchigiano
Sul fronte della sostenibilità economica, l’azienda, dopo aver messo a segno nel 2020 un +33 per cento, ha superato nel 2021 i 36 milioni di euro (con 1 milione di euro di utile netto), realizzati per il 59 per cento in Italia, grazie a 125 dipendenti (il 97,6 per cento dei quali a tempo indeterminato).
L’azienda di Recanati (MC) è molto legata al proprio territorio, dove dà vita a sinergie e collaborazioni industriali con imprese di servizi specializzati in artigianalità storiche: la produzione di stampi industriali, per esempio, rappresenta un’eccellenza del polo manifatturiero marchigiano. Nell’ultimo biennio, in particolare, il legame con i fornitori in conto terzi si è intensificato, arrivando a rappresentare il 70 per cento dell’indotto sul territorio.
Fratelli Guzzini collabora poi con l’Università degli Studi di Camerino per la ricerca sui materiali e l’innovazione nelle tecniche di produzione. Un percorso, quindi, nato in Italia e che restituisce valore al territorio, portando avanti il legame tra sostenibilità economica, sociale e ambientale e coniugando innovazione ed economia circolare.
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