Completo phase out prima del 2030 e riduzione nel 2022 di due terzi delle importazioni di gas russo. Ecco come il piano REPowerEU promuove l’indipendenza energetica europea.
- In risposta all’invasione della Russia in Ucraina e all’inasprirsi del conflitto, la Commissione europea ha presentato il piano d’azione REPowerEU per raggiungere l’indipendenza energetica dal Cremlino ben prima del 2030.
- Il piano poggia su due pilastri e prevede nel lungo periodo di diversificare le forniture di gas, incrementare le importazioni di gas naturale liquefatto (gnl) e aumentare la produzione e l’importazione di biometano e idrogeno rinnovabile.
- Nel breve termine prevede che tutti i Paesi Membri riempiano gli stoccaggi di gas almeno al 90% entro il 1° ottobre di ogni anno. Per la fine del 2022 l’Europa dovrebbe ridurre fino a due terzi l’importazione di gas da Mosca.
L’Unione europea può sganciarsi dalle importazioni di petrolio, gas e carbone dalla Russia ben prima del 2030. Per riuscirci punta tutto sul piano REPowerEU annunciato l’8 marzo dalla Commissione europea. L’esecutivo promette così di ridurre fino a due terzi l’importazione di gas dalla Russia entro la fine di quest’anno e, nel lungo periodo, di aumentare la resilienza dell’intero sistema energetico.
Cosa prevede il piano REPowerEU
Due i pilastri del piano REPowerEU. Il primo prevede di diversificare le forniture di gas, da un lato incrementando le importazioni di gas naturale liquefatto (gnl) e gasdotti da fornitori non russi e dall’altro aumentando la produzione e le importazioni di biometano e idrogeno rinnovabile. Il secondo pilastro contempla la riduzione ancora più rapida dell’uso di combustibili fossili in case, edifici, industrie e, più in generale, in tutto il sistema energetico spingendo l’efficienza energetica, la produzione da fonti rinnovabili, l’elettrificazione del sistema e affrontando le strozzature infrastrutturali.
La piena adozione del pacchetto clima Fit for 55 prevede già di ridurre entro il 2030 il consumo annuale di gas del 30 per cento, pari a 100 miliardi di metri cubi. Con le misure contenute nel REPowerEU plan si arriverebbe ad evitare gradualmente il consumo di almeno 155 miliardi di metri cubi, equivalente al volume importato dalla Russia in tutto il 2021.
Per assicurare maggiore stabilità negli approvvigionamenti, entro il prossimo aprile l’esecutivo presenterà una proposta legislativa per chiedere che tutti i Paesi Membri riempiano gli stoccaggi di gas di almeno il 90 per cento entro il primo ottobre di ogni anno. La proposta, avverte la Commissione in nota, comporterà il controllo dei livelli di riempimento oltre alla creazione di accordi di solidarietà tra gli Stati Membri.
Anche misure per contenere i prezzi e aiuti per consumatori e imprese
Per contenere l’impennata dei prezzi energetici, l’UE sta vagliando misure di emergenza come i limiti temporanei. Basandosi sulle relazioni di diverse autorità, inclusa l’Agenzia europea per la cooperazione fra i regolatori dell’energia (Acer), sta analizzando benefici e svantaggi di meccanismi di tariffazione alternativi per mantenere l’elettricità a prezzi accessibili, senza interrompere i meccanismi di offerta del mercato e ulteriori investimenti nella transizione energetica.
In riferimento al sistema per lo scambio delle quote di emissioni, l’Emission trading scheme, l’esecutivo interrogherà gli Stati Membri sulle singole esigenze per vagliare l’elaborazione di un nuovo quadro di riferimento temporaneo così da concedere aiuti alle imprese colpite dalla crisi.
Garanzia di maggiore sicurezza nella fornitura
“Semplicemente non possiamo fare affidamento su un fornitore che ci minaccia esplicitamente”, spiega con estrema schiettezza la presidente dell’esecutivo europeo Ursula von der Leyen. “Abbiamo bisogno di agire ora per mitigare l’impatto dei prezzi dell’energia che stanno aumentando, diversificare la fornitura di gas in vista del prossimo inverno e accelerare la transizione verso l’energia pulita. Più veloce passeremo alle rinnovabili e all’idrogeno, combinati a una maggiore efficienza energetica, più velocemente saremo davvero indipendenti e padroni del nostro sistema energetico”. Entro la settimana la presidente dell’esecutivo incontrerà i leader europei a Versailles per discutere delle misure e implementarle rapidamente insieme al gruppo di lavoro.
Il piano REPowerEU si va quindi a sommare all’Energy Prices Toolbox avanzato lo scorso ottobre dalla Commissione per mitigare l’impatto dell’impennata dei prezzi sui consumatori vulnerabili. I 25 Paesi che finora si sono allineati a queste indicazioni hanno alleggerito le bollette a oltre 70 milioni di clienti domestici e a diversi milioni di micro, piccole e medie imprese. Le ulteriori misure proposte danno la possibilità di regolare i prezzi in circostanze eccezionali e di decidere come gli Stati Membri possono redistribuire ai consumatori le entrate derivanti dagli elevati profitti del settore dell’energia e dallo scambio di emissioni.
La nuova geopolitica dell’energia accelera la transizione energetica
Del resto, la nuova geopolitica dell’energia e la realtà del mercato richiede di accelerare drasticamente la transizione verso un sistema più pulito. L’Unione europea importa il 90 per cento del gas consumato, di cui la metà proviene dalla Russia. Sempre dalla Russia arriva il 45 per cento delle importazioni di carbone e il 25 per cento di petrolio. “La guerra di Putin in Ucraina dimostra l’urgenza di accelerare la transizione verso l’energia pulita”, rimarca il vicepresidente esecutivo per il green deal europeo, Frans Timmermans. Le rinnovabili sono una fonte di energia “economica, pulita e potenzialmente sena fine” e “invece di finanziare le industrie fossili altrove, creano posti di lavoro qui”.
“Per le restanti settimane di questo inverno l’Europa ha una sufficiente scorta di gas, ma abbiamo bisogno di riempire le nostre riserve con urgenza per il prossimo anno”, rassicura la commissaria per l’energia Kadri Simson, che aggiunge: “Abbiamo anche delineato la regolamentazione dei prezzi, gli aiuti di Stato e le misure fiscali per proteggere le famiglie e le imprese europee dall’impatto dei prezzi eccezionalmente elevati”.
Al momento la Commissione continua a monitorare l’andamento del mercato del gas per scongiurare possibili distorsioni della concorrenza da parte degli operatori, in particolare Gazprom. Nel mentre proseguirà il dialogo con vicini e partner e continuerà a lavorare per garantire un allaccio di emergenza delle reti elettriche ucraine e moldave alla rete continentale europea.
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