Forte di due certificazioni sulla gestione ambientale dell’evento e con il 67% di raccolta differenziata in media (e l’intero ultimo trimestre al 70%), siamo in testa alla classifica dei grandi eventi più attenti all’ambiente. L’esposizione universale di Milano ha fatto meglio dei Giochi Olimpici di Londra 2012, che hanno registrato il 62% di differenziata e una
Educazione e responsabilità alimentare. Così la Svizzera si presenta ad Expo
Quattro torri con i prodotti tipici della Svizzera, a disposizione di tutti. Ma anche progetti per la protezione della biodiversità e degli agricoltori.
Ci saranno quattro torri, alle quali i visitatori potranno accedere attraverso degli ascensori, riempite con i prodotti alimentari più importanti e rappresentativi della Confederazione. Il sale, l’acqua, le mele e il caffè saranno a così a disposizione dei visitatori, che potranno servirsene.
Le torri, che rappresentano alcune delle risorse del pianeta e delle Svizzera in particolare, si svuoteranno a seconda dell’utilizzo da parte dei visitatori, oculato o meno, modificando la struttura stessa del padiglione. Un modo per sensibilizzare e responsabilizzare i consumatori sulla conservazione e sul consumo responsabile delle risorse. Lo svuotamento sarà infatti monitorato in tempo reale e potrà essere seguito sui canali social attivati per l’evento.
“Siamo stati il primo Paese ad aderire e il primo a presentare il progetto del padiglione”, spiega Andrea Arcidiacono, a capo della comunicazione del padiglione svizzero. “Per questo ci troviamo proprio a fianco del padiglione Italia, una vicinanza che ricorda la nostra relazione con l’Italia, non solo economica”. I prodotti infatti rappresentano le tipicità svizzere, ma anche il lato sostenibile, responsabile e innovativo del Paese.
Acqua, sale, mele, caffè. Proprio quest’ultimo è il principale prodotto d’esportazione del Paese, superando la cioccolata e il formaggio. Per questo la Svizzera, con una collaborazione tra pubblico e privato, segue tutta la filiera, dalla pianta alla tazzina, attivando progetti sul territorio volti al miglioramento delle produzioni e dei lavoratori del comparto. Indicativo il progetto Plantwise, seguito dalla Direzione dello sviluppo e della cooperazione, che prevede di aiutare direttamente l’agricoltore nel risolvere alcune patologie fitosanitarie che ogni anno portano ad ingenti perdite.
La biodiversità e l’agricoltura sarà rappresentata dalle rondelle di mele, provenienti da 5 diverse aziende, tra le quali una che lavora con alberi ad alto fusto, alberi poco produttivi, ma che raccontano la storia del territorio. Il sale proverrà dalle saline svizzera e rappresenterà lo stile di vita sano e attento all’alimentazione corretta. L’acqua sarà la risorsa più importante, quella a cui prestare più attenzione, quella sulla quale il dibattito sarà aperto.
Un investimento “democratico”. Non solo i temi trattati rispecchiano le politiche del Paese, ma lo stesso finanziamento del padiglione è passato attraverso l’approvazione delle Camere federali, le quali hanno deciso per un credito di circa 22 milioni di euro, parte del quale è stato finanziato da sponsorizzazioni private. “Il padiglione svizzero è basato sul partenariato fra settore pubblico e privato”, spiega Arcidiacono. Ad esempio “Nestlé contribuisce a questo partenariato con un importo di 3 milioni di franchi (circa 2,8 milioni di euro)”, ma parteciperanno anche altre aziende come Vacheron Costantin, le saline svizzere, Geberit e Glas Toresch.
Il viaggio continuerà naturalmente tra le eccellenze enogastronomiche, ristoranti take away, aziende che fanno e hanno fatto della Svizzera un’eccellenza conosciuta in tutto il mondo, raccontando le principali sfide legate al consumo responsabile e allo sviluppo sostenibile.
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