Un’indagine di HP ha analizzato il comportamento dei genitori in tutto il mondo in merito alle decisioni di acquisto e alla sostenibilità.
Dal cibo ai dispositivi elettronici, fare acquisti in questo periodo storico è un’attività diversa da quanto avveniva nei decenni precedenti. Oggi che l’attenzione per l’ambiente è finalmente una priorità, i clienti sono più attenti a concetti come tracciabilità, produzione sostenibile ed economia circolare. Sono in particolare le famiglie le più propense al cambiamento, come dimostra una recente ricerca realizzata da HP e Morning Consult.
L’interesse crescente delle famiglie per la sostenibilità ha un impatto diretto sull’economia globale. Le aziende che riescono a rispondere alla domanda emergente, infatti, possono ottenere un vantaggio competitivo significativo rispetto a quelle meno pronte. I clienti sono disposti a pagare un prezzo leggermente più alto per prodotti e servizi sostenibili, considerandolo come un investimento nel futuro. D’altronde, che la situazione ambientale non sia positiva è ormai noto a molti: le risorse naturali si stanno esaurendo a un ritmo allarmante, 1,8 volte più veloce di quanto il pianeta possa rigenerarle. A contribuire a questo andamento c’è anche la tecnologia: ogni anno si generano 50 milioni di tonnellate di rifiuti elettronici, equivalenti al peso di tutti gli aerei commerciali mai costruiti.
HP e Morning Consult hanno intervistato genitori in tutto il mondo. Il 91 per cento si dice preoccupato per la crisi climatica che influenza le abitudini di vita e di acquisto. Il 53 per cento afferma che i cambiamenti climatici hanno avuto un ruolo nella decisione di avere più figli. Nonostante l’aumento del costo della vita e il tempo richiesto per pratiche rispettose dell’ambiente, il 64 per cento dei genitori preferisce prodotti di provenienza sostenibile e il 60 per cento prende in considerazione le procedure aziendali sostenibili importanti nelle proprie abitudini di acquisto. Questi risultati emergono nel documento “2022 Sustainability Impact Report” di HP che mostra i progressi fatti dall’azienda verso i propri obiettivi di sostenibilità.
Fortunatamente, adottare pratiche commerciali circolari, come minimizzare i rifiuti, riutilizzare e rigenerare i prodotti e promuovere una produzione sostenibile, può aiutare a costruire un futuro migliore. Ma c’è ancora molta strada da fare: l’economia globale di oggi è circolare solo per il 7,2 per cento. “Se le multinazionali hanno un ruolo fondamentale da svolgere, la circolarità può essere adottata da organizzazioni di ogni dimensione e settore. Le startup stanno abbracciando i modelli circolari fin dall’inizio, mentre le piccole e medie imprese stanno guidando le piattaforme di condivisione e il consumo collaborativo” spiega l’amministratore delegato di HP Italy Giampiero Savorelli.
Anche se in genere richiedono un investimento iniziale, i programmi di circolarità possono aiutare le aziende a ridurre le spese generali, ad aumentare l’efficienza e persino a trovare nuovi flussi di reddito. Fornire strumenti di misurazione che prevedano la prevenzione degli sprechi e il risparmio sui costi può aiutare a dimostrare i vantaggi, rafforzando ulteriormente la fiducia e la fedeltà dei clienti. “Inoltre, la circolarità e i programmi incentrati sulla comunità possono combinarsi per creare un impatto positivo ancora maggiore. Un esempio è la partnership di HP con l’organizzazione non governativa Work, con sede ad Haiti, che offre opportunità educative ai bambini i cui genitori lavorano in programmi di riciclo locali. Questi centri di apprendimento sono dotati di computer portatili e stampanti HP, che utilizzano cartucce realizzate in parte con rifiuti di plastica raccolti localmente” aggiunge Savorelli.
Come si evince dallo studio, la transizione verso la circolarità non è una scelta, ma una necessità. “Per realizzarla dobbiamo urgentemente cambiare mentalità, abbracciare pratiche circolari e sviluppare le partnership e i quadri necessari per il successo. Le aziende che faranno da apripista raccoglieranno i maggiori frutti”. La stessa HP collabora con le organizzazioni ambientaliste World Wildlife Fund e Forest Stewardship Council per migliorare i propri programmi di approvvigionamento e certificazione delle fibre usate nella propria filiera.
“Anche l’innovazione nel settore degli imballaggi sta facendo la differenza. I materiali 100 per cento compostabili a base di chitina sono uno sviluppo recente, mentre gli utensili in fibra stampata in 3D possono favorire l’eco-imballaggio su scala. I progressi nella stampa, tra cui la stampa direttamente sulle scatole di spedizione dei prodotti e l’utilizzo di inchiostri a base d’acqua, possono portare ulteriori benefici. HP mira a eliminare il 75 per cento degli imballaggi in plastica monouso entro il 2025 rispetto al 2018, con una riduzione del 55 per cento entro il 2022” conclude Savorelli.
Il concetto di economia circolare presenta una visione di un futuro maggiormente rigenerativo e sostenibile. Se attuato correttamente, con una produzione responsabile tramite materiali e prodotti che rimangono in uso più a lungo e un riciclo a circuito chiuso, potrebbe sbloccare una crescita economica stimata in 4.500 miliardi di dollari entro il 2030. Il futuro è circolare e spetta alle aziende di tutto il mondo renderlo possibile. Seguendo l’esempio virtuoso dei genitori e delle famiglie.
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