Svetlana Aleksievič è stata insignita del premio Nobel per la Letteratura nel 2015 per aver raccontato gli episodi più tragici dell’Unione Sovietica, a partire dall’incidente nucleare di Chernobyl. La nostra intervista esclusiva.
Ricordiamo la tragedia di Chernobyl e promuoviamo l’utilizzo di energia solo rinnovabile e italiana
Oggi gli italiani possono evitare che tragedie come l’incidente di Chernobyl e Fukushima si ripetano: scegliendo le energie rinnovabili.
Più di 30 anni esatti dal disastro nucleare più grande della storia, i dati scientifici testimoniano come l’inquinamento radioattivo provochi ancora danni e continuerà a farlo nei decenni a venire. Oggi gli italiani hanno uno strumento in più per evitare che tragedie del genere si ripetano: le energie rinnovabili.
LifeGate, punto di riferimento per la sostenibilità in Italia, vuole ricordare le vicende di quella tragedia che ha lasciato tracce indelebili nella storia dell’umanità, anche per ribadire quanto sia importante tenere alta l’attenzione rispetto alle tematiche energetiche.
Il lungo dibattito sul nucleare, dal 1987 al 2011
Poco più di un anno dopo Chernobyl gli italiani si espressero a favore dell’uscita dal nucleare attraverso la consultazione popolare del 1987. Eppure, il dibattito sulla sua eventuale reintroduzione si è chiuso solo con il referendum abrogativo del 2011.
Nonostante ciò, in Italia esistono ancora centrali da smantellare, non si riescono a stoccare in sicurezza le scorie né a individuare un sito sicuro e definitivo, mentre sulle nostre bollette incide ancora una percentuale di energia elettrica proveniente da impianti nucleari oltreconfine.
“Ho 34 anni e, come ogni persona della mia generazione, convivo da sempre con l’ombra del peggior disastro atomico della storia – ha ricordato Enea Roveda, Ceo di LifeGate – Chernobyl rappresenta l’esempio dell’imperfezione della tecnologia e dell’errore umano, ma anche di quanto possa essere fallimentare, pericoloso e inquinante un approccio miope alla produzione energetica”.
La scelta di energia rinnovabile
L’adozione di un piano energetico sostenibile, che escluda una volta per tutte l’impiego di fonti nucleari d’importazione, così come quello delle fossili, è ancora possibile e passa proprio attraverso la scelta di energia rinnovabile e di origine italiana.
Già da dieci anni migliaia di piccole e medie imprese hanno scelto l’energia di LifeGate proprio per facilitare questo percorso, possibilità che da oggi viene estesa anche alle persone che vorranno sceglierla per la proprie case.
“LifeGate garantisce solo l’utilizzo di un mix delle fonti rinnovabili meno impattanti e 100% italiane, composto esclusivamente da idroelettrica, solare ed eolica – conclude il Ceo di LifeGate – Questa è la nostra risposta a quanti ci richiedono di dire basta al nucleare e al petrolio. Scegliendo energia rinnovabile e italiana per le proprie case, possiamo favorire questo percorso virtuoso, evitando rischi ambientali come quello di Chernobyl e l’utilizzo di tecnologie pericolose”.
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Il luogo dove è accaduto il peggior incidente nucleare della storia aprirà ufficialmente ai turisti. Chernobyl diventerà un’attrazione in questo angolo di Ucraina che dal 1986 è rimasto, e dovrebbe rimanere, congelato nel tempo.
Chernobyl è la nuova serie tv che racconta cosa è successo nel 1986 ricostruendo la storia fatta di errori e menzogne che hanno contribuito a causare il peggior disastro nucleare di sempre.
La struttura attorno alla centrale nucleare di Chernobyl dovrebbe garantire la tenuta per un secolo. Ma la bonifica resta ancora un miraggio.
Chernobyl oggi: stiamo ancora pagando i danni sull’ambiente e sulla nostra salute. Un incidente che ha portato l’Europa a rifiutare l’energia nucleare.
L’impianto di Chernobyl era composto da quattro reattori da 1000 MW ognuno, che producevano un decimo di tutta l’energia elettrica ucraina. Il primo reattore fu commissionato nel 1977, il secondo nel 1978, il terzo nel 1981, il quarto (quello che subì l’incidente) nel 1983. Si trattava di reattori del tipo Rbmk-1000 (РБМК – Реактор Большой
Tutto quello che c’è da sapere sul disastro di Chernobyl 1970 Comincia la costruzione di Pripyat, una delle nove atomgrad, “città atomiche” progettate in Unione Sovietica per accogliere, come abitanti, gli impiegati delle centrali nucleari e le loro famiglie. 1972 Si decide il tipo di reattori nucleari da impiantare a Chernobyl. Viktor Bryukhanov, direttore dell’impianto, propone i
A 30 anni dall’incidente alla centrale la natura è tornata, più abbondante. A dimostrazione che le attività umane possono essere peggiori delle radiazioni.
Immagini toccanti, simboliche, quasi oniriche. Ecco quel che si prova volando sopra quelle che sembrano le rovine della civiltà moderna.