Parola d’ordine “distanziamento”. È questo il principio base del rientro a scuola 2020 e dei protocolli di sicurezza che tutti gli istituti del nostro sistema nazionale d’istruzione si troveranno a dover rispettare alla riapertura, prevista dal 14 al 24 settembre, a seconda delle regioni.
Un inizio mai così atteso e mai così complicato, dopo il lungo stop dovuto alla pandemia di Covid-19, che ha costretto la scuola a reinventarsi, con la didattica a distanza, gli alunni ad abituarsi a nuovi metodi di studio e le famiglie a mettersi in gioco con la grande impresa dell’home schooling.
Adesso che le porte degli istituti di ogni ordine e grado si riapriranno, per tutti si prospetta una nuova sfida: quella di doversi confrontare con una scuola radicalmente diversa, con nuove regole, tanti divieti e rigidi codici di comportamento da rispettare.
Per tutta l’estate istituzioni e scuola hanno collaborato per elaborare un piano di riapertura, convinti, anche dall’Oms, che il diritto di tornare sui banchi degli studenti fosse “una priorità assoluta per il Paese”. A patto di poter tenere il più possibile sotto controllo la situazione dal punto di vista epidemiologico e l’aumento del rischio della circolazione del virus nella comunità.
A questo scopo, il ministro dell’IstruzioneLucia Azzolina, con il suo staff ha collaborato con il Comitato tecnico scientifico (Cts) per stabilire tutte le misure di prevenzione e fornire alle scuole le indicazioni e le linee guida necessarie a una riapertura in sicurezza. Tutti i documenti formali e tecnici e le risposte alle domande principali risultate da questo lavoro sono stati messi a disposizione sul sito del Miur, in una sezione in costante aggiornamento.
Alle famiglie sarà chiesta massima responsabilità nel monitorare la salute dei figli e nell’evitare di portali a scuola, qualora presentino dei sintomi compatibili con l’infezione di Covid-19. Tra le principali regole imposte dalla scuola ci saranno invece quelle del distanziamento e dell’uso delle mascherine. Queste ultime, si legge sul sito del Miur, rappresentano “un cardine della prevenzione, unitamente alla corretta igiene delle mani e degli ambienti e alla loro costante aerazione”. Le scuole verranno fornite del necessario per assicurare la pulizia giornaliera e la igienizzazione periodica di tutti gli ambienti.
Con l’eccezione dei bambini dagli zero ai sei anni e di quelli con disabilità incompatibili con l’uso dei dispositivi di prevenzione individuale, tutti gli studenti delle scuole primarie e secondarie dovranno indossare la mascherina (chirurgica o di altro tipo) per l’intera permanenza nei locali scolastici, quando la distanza minima di un metro dagli altri non potrà essere garantita. Ciò significa che si potrà togliere solo in condizioni statiche, ovvero quando si sarà seduti al banco, dove la distanza sarà necessariamente rispettata. Il docente dovrà essere ad almeno due metri dagli studenti e, per qualsiasi movimento nelle aule e nell’istituto, tutti dovranno indossare la mascherina. Non bisognerà indossarla invece per le ore di attività fisica e, ovviamente, durante il pasto.
Ingressi scaglionati e pagamenti telematici
Per evitare assembramenti all’ingresso e all’uscita da scuola gli istituti dovranno stabilire degli orari scaglionati e, ove possibile, organizzare percorsi diversi di accesso, per le varie classi. A discrezione delle scuole si stabilirà il livello di tolleranza per ritardi, uscite anticipate e accesso dei genitori all’istituto, onde limitare al minimo i movimenti. Comunicazioni e compiti di recupero per gli assenti saranno affidati per tutti al registro elettronico, come avveniva già in molte scuole.
Addio anche alle riunioni di classe e ai colloqui in presenza, sostituiti da incontri virtuali sulle piattaforme online. Per evitare le classiche collette e le raccolte di denaro contante (e per la gioia dei rappresentanti di classe), è stato attivato anche Pago in rete, servizio centralizzato per i pagamenti telematici, per pagare tasse scolastiche, viaggi d’istruzione, mense, visite guidate e altri servizi.
Turni anche in mensa, nei bagni e per l’intervallo che, ove possibile, sarà svolto in piccoli gruppi e all’aria aperta, ovviamente con l’obbligo della mascherina.
Vietato anche scambiarsi materiale scolastico tra gli alunni. Gli unici autorizzati a prestare gomme e matite, debitamente disinfettate, saranno gli insegnanti. Meglio non dimenticare niente a casa.
Nuovi banchi e investimenti
Per quanto riguarda i numeri e i fondi stanziati dal Governo, il Miur fa sapere che da gennaio ad oggi, sono stati stanziati oltre 6 miliardi per la scuola, di cui 2,9 miliardi per la riapertura di settembre. Gli investimenti sono dirottati su edilizia scolastica, arredi, assunzioni di docenti e Ata, igienizzanti e tutto il necessario per la ripresa.
Il commissario straordinario Domenico Arcuri ha annunciato anche che per l’emergenza fornirà alle scuole circa 2,4 milioni di banchi monoposto (di cui circa 2 milioni tradizionali e circa 400.000 sedute innovative) per assicurare il rispetto del distanziamento interpersonale. La consegna degli arredi è partita dai primi giorni di settembre e proseguirà fino al mese di ottobre, favorendo prioritariamente le aree che sono state più colpite dall’emergenza.
Cosa succede in caso di sintomi
Ogni istituto ha dovuto identificare tra il suo corpo docente dei referenti scolastici per Covid-19, che dovranno poter accedere alle norme ed “essere in grado di attuare le strategie di prevenzione previste nei protocolli, nonché saper rispondere ai casi sospetti, probabili o confermati di Covid-19”.
I documenti messi a disposizione dal Miur indicano anche tutte le procedure da rispettare in caso di alunni o insegnanti che presentino sintomi o qualora insorgano focolai. Di fronte a un raffreddore, una tosse, un mal di gola, o temperatura sopra i 37,5 e altri manifestazioni associate al Sars-Cov-2, i docenti dovranno intervenire isolando lo studente e chiamando i genitori, che dovranno venirlo a prendere nel minor tempo possibile.
Ogni scuola dovrà avere quindi un’aula Covid dedicata o un’area di isolamento, dove i bambini sospetti di infezione resteranno in attesa. Poi spetterà al pediatra o medico di base e al dipartimento di prevenzione stabilire l’iter da seguire, con l’eventuale esecuzione del tampone. In caso di positività spetterà poi alla Asl valutare se mettere in quarantena la classe o solo una parte per due settimane.
Il Cts (comitato tecnico scientifico) ha consigliato anche di ripristinare l’obbligo di certificato medico per le assenze più lunghe (abolito in alcune regioni un paio di anni fa). Ma dal momento che servirebbe una norma per reintrodurlo, per il momento non servirà. Sarà invece necessario dopo una quarantena o dopo il tampone per sospetto Covid-19.
Test sierologico gratuito per tutto il personale scolastico
Per rientrare a scuola in sicurezza è stato messo a disposizione di tutto il personale scolastico del Sistema nazionale di Istruzione il test sierologico. Per prenotarlo basta rivolgersi al medico di famiglia. Dura pochi minuti e se risulta negativo si può accedere subito alla scuola. Se risulterà positivo, occorrerà invece fare anche il test molecolare.
Oltre alle linee guida e alle notizie ufficiali pubblicate finora, per tutti i dubbi è stato attivato attivo un help desk con numero dedicato a cui gli istituti possono rivolgersi.
Raccolte tutte le informazioni si potrà passare dalla teoria alla pratica, e vedere se e come questa nuova scuola riuscirà a superare gli esami.
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