Per abbattere l’impatto ambientale dell’agricoltura, il governo della Danimarca ha deciso di convertire in foreste il 10 per cento dei campi coltivati.
Ogni cento metri di spiaggia ci sono 705 rifiuti. I risultati dell’indagine Beach litter di Legambiente
Nonostante la direttiva Sup, i rifiuti di plastica sulle spiagge italiane sono ancora la maggioranza. Lo confermano i dati di Legambiente.
- Con la campagna Beach litter, i volontari di Legambiente hanno raccolto e catalogato rifiuti in 33 spiagge italiane.
- Ne hanno trovati 23.259: la media è di 705 rifiuti ogni cento metri di spiaggia lineare.
- Tra i rifiuti più diffusi i mozziconi di sigaretta e gli oggetti di plastica, nonostante il divieto imposto dall’Unione europea.
Plastica: tanta, tantissima plastica. Ma anche mozziconi di sigarette, materiali da costruzione, pezzi di vetro. Sono i rifiuti trovati nelle spiagge italiane da centinaia di volontari dei circoli locali di Legambiente, impegnati in una poderosa opera di citizen science ribattezzata Beach litter.
Com’è andata la campagna Beach litter di Legambiente
Per l’edizione 2024 della campagna Beach litter i volontari hanno monitorato 33 spiagge distribuite in tutte le regioni costiere d’Italia, ad eccezione di Veneto, Friuli-Venezia Giulia e Molise. In una superficie totale di 179mila metri quadrati hanno raccolto e catalogato 23.259 rifiuti. La media, dunque, è di 705 rifiuti ogni cento metri di spiaggia lineare.
Per la prima volta, l’organizzazione ambientalista ha adottato un indicatore che, sulla base della densità dei rifiuti nelle aree campione monitorate, permette di valutare in modo oggettivo il grado di pulizia delle spiagge. Si chiama Clean coast index (la sigla è Cci) ed è uno standard a livello internazionale. La parziale buona notizia è che più del 42 per cento delle spiagge risulta “molto pulito” e soltanto un 6,06 per cento ricade nelle categorie “sporco” e “molto sporco”.
Quali sono i rifiuti più presenti nelle spiagge italiane
È un risultato senza dubbio promettente ma, appunto, parziale. Perché, nel suo insieme, la quantità di rifiuti è ancora preoccupante. Ed è preoccupante che, dopo più di due anni dall’entrata in vigore nel nostro paese della direttiva europea sulla plastica monouso (la cosiddetta direttiva Sup), le coste italiane siano ancora piene zeppe di plastica.
È di plastica il 79,7 per cento dei rifiuti rinvenuti sulle spiagge, l’assoluta maggioranza: poi ci sono vetro e ceramica (6,6 per cento), metallo (4,5 per cento) e carta e cartone (2,9 per cento). Proprio posate, cannucce, cotton fioc e altri prodotti vietati dalla direttiva Sup, insieme alle reti e agli attrezzi da pesca, rappresentano ancora più della metà del totale dei rifiuti monitorati nel 2024. Per la precisione, il 56,3 per cento. Una percentuale che non ha visto grosse variazioni nell’arco degli ultimi dieci anni. Ma i rifiuti più presenti in assoluto nelle spiagge italiane sono i mozziconi di sigaretta: i volontari di Legambiente ne hanno trovati 3.338, cioè 101 ogni cento metri lineari di spiaggia.
Dati che dimostrano quanto le leggi siano necessarie, ma non sufficienti. Occorre che le persone siano intenzionate a rispettarle e che abbiano i mezzi per farlo. “È sulle abitudini dei frequentatori degli spazi naturali, come anche le spiagge e gli argini di fiumi e laghi, che bisogna continuare a intervenire attraverso attività di informazione e sensibilizzazione e con l’implementazione di servizi di raccolta efficaci per questi contesti più delicati e complicati da raggiungere”, conferma Giorgio Zampetti, direttore generale di Legambiente.
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
Domenica 1° dicembre alle ore 11 sarà inaugurato il Tunnel Boulevard, risultato della riqualifica di quattro vecchi tunnel ferroviari all’insegna dell’arte e dello sport.
Buste di plastica, reti, tappi e scatole di latta, sigarette, bottiglie, cotton fioc, stoviglie. Non si tratta della lista della spesa, ma del vergognoso elenco di rifiuti che ogni anno si trovano sulle nostre spiagge, per non parlare di quelli che si trovano in mezzo al mare come le microplastiche o quelli che si depositano
Secondo uno studio pubblicato su “The Lancet”, l’inquinamento atmosferico causato dagli incendi è legato alla morte di 1,5 milioni di persone ogni anno.
Si è aperto in Corea l’ultimo ciclo utile di negoziati per un trattato contro l’inquinamento da plastica. Ma i produttori di petrolio già remano contro.
Si tratta di un’area di 202 chilometri quadrati nata grazie agli sforzi durati 16 anni delle comunità locali e nazionali a Porto Rico.
Dall’ecoansia a sensazioni positive di unione con la Terra. Conoscere le “ecoemozioni” ci aiuta a capire il nostro rapporto con ciò che ci circonda e come trasformarle in azione.
Dopo un mese di razionamenti, sono stati completati i lavori per la condotta provvisoria che porterà l’acqua dal fiume alla diga di Camastra, ma c’è preoccupazione per i livelli di inquinamento.
Il livello di inquinamento supera di 60 volte il limite fissato dall’Organizzazione mondiale della sanità. Il governo ha chiuse le scuole e ha invitato gli anziani a stare a casa.